qualche spunto di riflessione
Scrive Paolo, nella Prima lettera ai Corinzi:
« L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno. »
È ghiaccio ardente, ed è gelido fuoco,è ferita che duole e non si sente, è un sognato bene, un mal presente,è un breve riposo molto stanco.
(Francisco De Quevedo)
Secondo Aristotele, Esiodo e Parmenide furono i primi a suggerire che l’Amore è la forza che muove le cose e le porta e le mantiene insieme.
Socrate definisce amore come il desiderio di ciò che manca. Eros allora non è un Dio, ma un demone, qualcosa di intermedio : in senso verticale tra dei e uomini, in senso orizzontale tra i contrari.
Schopenhauer distingue tra amore sessuale o eros, che è il cieco strumento della volontà, e amore puro o agape (in cui persiste l’idea romantica), che è compassione per il dolore cosmico e percezione quindi dell’unità fondamentale.
Freud: l’amore è la specificazione e sublimazione di quella forza istintiva originaria che è la libido, la quale non è l’impulso sessuale specifico, ma la tendenza alla riproduzione di sensazioni di piacere; e infatti ha uno sviluppo complesso e articolato. Attraverso inibizione e sublimazione di questa forza si sviluppano le forme superiori dell’amore, e con esse A) le emozioni morali (come vergogna, pudore, ecc.) che mirano alla conservazione della specie, ma che sono anche l’origine delle nevrosi; B) le forme superiori della cultura; C) l’intera civiltà.