Fallaci, Oriana - Lettera a un bambino mai nato

evey

avv.
Il libro inizia nel momento in cui la protagonisca scopre di essere incita...racconta di come lei affronta la gravidanza da sola, visto che il compagno se ne lava le mani (anche se poi ci ripensa, poi non lo vuole è molto confuso anche lui). Affronta la gravidanza parlando al bambino raccontandogli com'è il mondo dal suo punto di vista, raccontandogli quanto è dura la vita. La gravidanza prende una brutta piega e lei è costretta al riposo forzato ma questo mette in pericolo il suo lavoro...e qui lei si vede costretta a scegliere fra se stessa e il bambino che sarà...

"a chi si pone il dilemma di dare la vita o negarla"

Forse il libro più bello che abbia mai letto...descrive al meglio come una donna moderna, che lavora e vive (il libro è stato scritto nel 1975) abbia dei dubbi su come affrontare una gravidanza oltrettutto trovandosi sola...
Matura e cambia nel corso della gravidanza...anche se matura non so se sia il termine più giusto perchè durante il libro compie delle scelte che possono definirsi opinabili...comunque è un libro che a me è rimasto dentro


scusate gli errori iniziali grazie per l'aiuto
 
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fenicemidian

Phoenix Member
ehm... dovresti leggere come si apre un post... cognome dell'autore, nome - titolo...
inoltre mettiamo la trama del libro e un nostro commento :)
 
E' l'unico libro letto della Fallaci, in età adolescenziale...non ho mai condiviso le sue idee, quindi non sono riuscita a leggere altri suoi libri.

Questo però mi ha lasciato un bel ricordo, toccante e commovente...sarà perchè non trattava argomenti politici o inchieste giornalistiche!! :mrgreen:
 

elena

aunt member
E’ un libro veramente toccante. Nonostante il titolo, che illustra solo l’epilogo della vicenda, secondo me il tema centrale non è l’aborto ma il significato profondo della “maternità”: una donna che da sola accetta di diventare madre. La scelta le provoca numerosi dubbi e perplessità che manifesta solo a se stessa e al piccolo, destinato a non nascere: questo monologo è veramente un perla sul significato della vita e la Fallaci non esprime mai un giudizio personale, ma lascia ad ognuno la facoltà di interpretarne il significato secondo coscienza.
Io l’ho trovato stupendo :)!!!
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Sicuramente uno dei libri più belli che io abbia finora letto.
Però deve essere letto almeno 2 volte per essere completamente apprezzato.:)
 

Alessandro74

Happy-member
io l'ho letto poco tempo fa in quanto un'amica si era trovata in una situazione simile e il libro mi ha toccato molto,non mi piace oriana fallaci(ma questo è un commento personale l'ho trovata, nei pochi articoli letti, troppo di parte troppo estremista)però questo libro vuoi per le circostanze vuoi per l'argomento non mi è dispiaciuto anzi mi è servito per capire...non condivido neanche le scelte della protagonista ma anche questo dipende molto dal mio carattere...in ogni caso buona lettura
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' uno dei libri guida e che mi ha portato a riflettere a 15 anni sul significato profondo dell'essere madre, forse adesso sono cose scontate me nel 1975 l'aborto era ancora un reato e le donne morivano di aborto clandestino.

Questo libro mi ha aiutato a prendere coscienza della possibilità di scelta che avevo rispetto alla maternità e quindi la possibilità di accedere alla contraccezione che non era per niente facile in quegli anni.

Consiglio a chi conosce la Fallaci solo per le ultime opere di provare ad iniziare a leggere alcuni suoi libri degli anni 70 perché ne vale veramente la pena
 

SeRena!

New member
Ho 16 anni e ho appena finito di leggere questo libro.
Sarà che condivido molte delle idee della Fallaci,ma questo è stato uno dei più bei libri che ho letto
E,nonostante l'età,non sono pochi fortunatamente :wink:
Apprezzo molto il suo modo di ragionare considerando che il testo risale algli anni 70,inoltre mi hanno particolarmente colpito la visione del mondo femminile e soprattutto quello religioso. :)
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
libro stupendo, con la L maiuscola, un must, assolutamente da avere nella propria biblioteca. Giu' il cappello alla Fallaci
 

jeanne

New member
E’ un libro veramente toccante. Nonostante il titolo, che illustra solo l’epilogo della vicenda, secondo me il tema centrale non è l’aborto ma il significato profondo della “maternità”: una donna che da sola accetta di diventare madre. La scelta le provoca numerosi dubbi e perplessità che manifesta solo a se stessa e al piccolo, destinato a non nascere: questo monologo è veramente un perla sul significato della vita e la Fallaci non esprime mai un giudizio personale, ma lascia ad ognuno la facoltà di interpretarne il significato secondo coscienza.
Io l’ho trovato stupendo :)!!!
assolutamente d'accordo con te!:)
 

SilviaG

New member
E' l'unico libro letto della Fallaci, in età adolescenziale...non ho mai condiviso le sue idee, quindi non sono riuscita a leggere altri suoi libri.

Mi permetto di dissentire.
Per poter non condividere le sue idee, bisogna leggere ciò che scrive, a fondo.
La Fallaci ha scritto moltissime cose dal contenuto discutibile ma attenzione a ciò che ci viene riportato dalla stampa, senza fissare il contesto da cui nascono.
Mio modesto parere, sia chiaro.
 

darida

Well-known member
Mi permetto di dissentire.
Per poter non condividere le sue idee, bisogna leggere ciò che scrive, a fondo.
La Fallaci ha scritto moltissime cose dal contenuto discutibile ma attenzione a ciò che ci viene riportato dalla stampa, senza fissare il contesto da cui nascono.
Mio modesto parere, sia chiaro.

Sono d'accordo non è un'autrice facile, ma vale ogni parola letta anche con fatica o disappunto.
per quanto riguarda lettera a un bambino mai nato, non posso che associarmi al commento di elisa,una lettura imprescindibile, che secondo me fa bene ancora adesso :)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Oriana era un donna tosta, dalla scrittura forte e decisa, nonchè aggressiva...
L'ho ammirata per questo.
Lettera a un bambino mai nato è uno dei suoi libri migliori!
 

magialibri

New member
Lettera a un bambino mai nato

E' vero, in questo libro che io ho amato, si parla di aborto, si parla di maternità, ma si parla sopratutto di AMORE.

LETTORE ENZO
 

ayla

+Dreamer+ Member
Quasi che il dilemma esistere o non esistere si potesse risolvere con una sentenza o con un'altra, una legge o un'altra, e non toccasse a ogni creatura risolverlo da sé e per sé. Quasi che intuire una verità non aprisse interrogativi su una verità opposta, ed entrambe non fossero valide. Qual è il fine dei loro processi, dei loro litigi? Stabilire ciò che è lecito e ciò che non lo è? Decidere dove sta la giustizia? Avevi ragione, bambino: stava in tutti. Anche la coscienza è fatta di molte coscienze...

Parole dure, dolci ma sincere, è raro leggerne così. Ed è pure difficile dire qualcosa dopo averlo letto, se non, leggetelo, fatevi un regalo e leggetelo.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Se è raro che un libro riesca ad arrivare davvero in profondità, a toccare e far vibrare le corde dell’anima, tanto più è raro che riesca a farlo uno a cui ci si approccia con mille pregiudizi, come è stato questo libro per me. A partire dal fatto che (chissà perchè!) ero convinta che il “bambino mai nato” del titolo fosse tale per una scelta deliberata della protagonista, ma ancora di più perchè io, nei confronti di Oriana Fallaci, ho un’ istintiva, potente e in fin dei conti ingiustificata antipatia, come scrittrice e come donna. Tanto più, quindi, mi ha sconvolta l’ essere stata sconvolta da questo libro...

Vero è che tutto ciò che ha a che fare con la maternità (nella vita, come nell’arte e nella letteratura...) mi ha sempre toccato molto; vero è che è un periodo in cui – per un motivo o per l’altro – penso molto a questo mistero insondabile che è generare la vita... al che potrei concludere che non siamo noi a cercare i libri: sono i libri a cercare noi, quando è il momento giusto. E il mio era evidentemente questo, con un figlio già di quattro anni, e il ricordo della mia gravidanza incancellabile ma sempre più lontano. Leggere questo libro è stato come riaprire quello squarcio ... sì, perchè, che lo si voglia o no, la vita nasce da una ferita, dall’apertura (violenta, dolorosa) della nostra intimità, e questo la Fallaci lo racconta in un modo che mette i brividi...

Non sono capace di commentare in modo coerente... Le parole, le emozioni, sgorgano da sole...
La prepotenza della vita (“tutto avvenne perchè poteva avvenire, quindi doveva avvenire...”) e allo stesso tempo questa vita che non si realizza se non attraverso il nostro “sì”... Un miracolo che passa attraverso la scelta – non costretta, non scontata, bensì consapevole e a volte difficile – di una donna e... di un uomo. In effetti se c’è qualcosa (ma non è la sola! resta il fatto che una certa “retorica della denuncia”, che caratterizza lo stile della Fallaci, continua a impedirmi di entrare in empatia con lei...) che ho mandato giù a fatica, è la voluta e, a mio avviso, cinica, cattiva estromissione dell’uomo dal mistero del concepimento. Proprio perchè la vita “non può non essere”, ma allo stesso tempo è costretta a piegarsi al nostro “sì”, l’uomo e la donna condividono entrambi questo mistero, seppure in modo diverso.
No... la vita non è una cosa scontata. Generare la vita non è una cosa scontata... e (ammiro profondamente il coraggio di aver messo nero su bianco delle parole così vere, e così dure) nemmeno la rinomata e viscerale intimità che esiste fra una mamma e il figlio che ha nel grembo, è una cosa scontata... “Mai due estranei legati allo stesso destino furono più estranei di noi. Mai due sconosciuti uniti nello stesso corpo furono più sconosciuti, più lontani di noi.” Ma non solo, la Fallaci si spinge oltre, e mette a nudo il momento (credo che ogni mamma lo abbia provato, almeno per un istante) in cui ci si chiede: ma perchè??? “.. in nome della vita? E va bene, la vita. Ma cos’è questa vita per cui tu, che esisti non ancora fatto, conti più di me che esisto già fatta? Cos’è questo rispetto per te che toglie rispetto a me? Cos’è questo tuo diritto ad esistere che non tiene conto del mio diritto a esistere? Non c’è umanità in te...
Perchè ho amato tanto queste parole che pure rischiano così facilmente di essere fraintese? Perchè – questo è il mio pensiero, e per certi versi la mia esperienza – è proprio da questa non scontatezza che nasce la gratuità dell'amore, è da questa iniziale e sostanziale estraneità (per la quale appunto non esiste una vera differenza fra mamma e papà... nessun “privilegio” regalato da madre natura) che nasce la vera capacità di donarsi, e di accogliere una nuova vita. È vero quello che scrive la Fallaci nelle primissime pagine: “forse non è nemmeno vita ma possibilità di vita”. É vero, certo che lo è! Ma non nella misura in cui un pesciolino nella pancia non avrebbe diritto di essere considerato “uomo” (non entro neppure nel merito..), bensì nella misura in cui, perchè la possibilità diventi vita, occorriamo noi. Il nostro amore, la nostra volontà, il nostro coraggio.

Perchè a cosa serve volare come un gabbiano dentro l’azzurro se non si generano altri gabbiani che ne genereranno altri ancora ed ancora per volare dentro l’azzurro?
 
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