Magari è colpa mia, che sono troppo razionale. La storia in sé è bella e Marquez è innegabilmente un grandissimo scrittore. Però... sarà che ho un po' perso il mio animo romantico al pensiero di un trentaseienne steso a letto con una dodicenne... (insomma, sì al realismo magico, sì alla fantasia, va bene, ma a me sembra un po' troppo, anche per ricamarci su in modo fiabescamente romantico)... insomma, sono perplessa: il troppo storpia.
Credo che di fondo i veri protagonisti del libro, più che Sierva Maria e Cayetano (personaggio che mi è piaciuto molto), siano proprio i demoni dell'amore, l'unica forza veramente sovrumana dell'intero racconto, che non travolge solo i due protagonisti, ma spiazza quasi tutti, soprattutto i genitori di lei. La storia scivola via un po' così, magari troppo in fretta. La brutta impressione che ho con Marquez, ogni volta, è che più che ai suoi personaggi, lui tenga alle sue meravigliose atmosfere, così nostalgiche, quasi da fiaba. È forse questo il più grande merito di Marquez come narratore: permette al lettore di entrare nel libro come nessun altro, non nella storia, ma nell'ambiente, nell'atmosfera. E, dopo averlo letto in lingua originale (infatti mi è dispiaciuto non aver trovato questo qui in spagnolo sul kindle store, lo avrei letto volentieri in lingua), mi ha dato la brutta impressione di qualcuno che si compiace della sua stessa prosa, con quelle immagini molto magiche, molto fantasiose, con aggettivi un po' forzati a cui non avevo sinceramente fatto caso leggendolo per la prima volta in italiano.
Peccato fosse così breve, mi sarebbe piaciuto di più se avesse scavato più a fondo. Ho trovato molto bella anche l'ambiguità sul finale (per fare i maliziosi: ma 'sti due l'hanno fatto o no?). Di solito mi infastidiscono le ambiguità, ma qui l'ho trovata ben congeniale.
La seconda parte, quella ambientata nel convento, trasmetteva un incredibile sensazione di claustrofobia, mi ha ricordato molto Storia di una capinera, ma senza la pena, il trasporto, e il coinvolgimento di questo.
Marquez è un bravissimo scrittore, ma non credo sia una mia anima gemella. Insomma, io continuo ad avere un rapporto di amore/odio per Marquez. Cent'anni di solitudine è un libro bellissimo, ma ci misi un'infinità a leggerlo. Poi ho letto alcuni suoi racconti decisamente brutti. Ora questo libro qui è carino, ma sono perplessa. Devo leggere altro, insomma...