La parola " abitudine" non deve affatto spaventare cosi'. E' una parola come tante altre.
Allora: quando ho asserito cos'e' la morale se non abitudine, mi riferivo all'altra discussione del forum sulla morale nel quale interverro' quando posso perche' la trovo una bellissima discussione. Ma ribadisco subito: la morale e' solo ed esclusivamente abitudine...e per lo piu' castrante. Dove incomincia la morale, la' finisce l'uomo in un certo senso...
Molti diranno, invece, che la' inizia.....ma ne parleremo.
Per il discorso della coppia e dei sentimenti.
Il sentimento non e'un'abitudine. Chiaro.
Il sentimento nasce sponataneo e muore per mille motivi, a volte senza motivo.
L'abitudine al sentimento non e' nemmeno da intendersi, a mio avviso, con il dire cosi' fan tutti e allora anch'io faccio cosi'...
No.
Per abitudine al sentimento intendevo tutt'altro.
Intendo dire che una persona si abitua alla considerazione morale che si ha in generale di quel sentimento. E questo abituarsi lo porta ad avvalorare di piu' alcuni sentimenti piuttosto di altri sentimenti.
Se l'uomo e' un insieme di emozioni e sentimenti , un intreccio labirintico di pulsioni in contraddizioni tra loro ( amore e odio, amicizia e inimicizia, generosita' e avarizia, benevolenza e acredine, simpatia e antipatia, ecc,ecc,) e' altresi' vero che di questi sentimenti che si provano tutti i giorni ed in ognuno di noi, noi ci " sforziamo" inconsciamente di facilitare alcuni per combattere gli altri. Se sentiamo in noi nascere l'amore ci lasciamo andare a questo sentimento ma se sentiamo di odiare qualcuno per fare un esempio, in fondo in fondo, entriamo in crisi con noi stessi. Lo vogliamo odiare ma ci sentiamo anche in colpa, cerchiamo di perdonare, cerchiamo di attenuare il sentimento spregevole.
Perche? se la vita e' un lampo eracliteo dovremmo gioire anche di quel sentimento. La vita si "sente" in tutta la sua totalita'. Se rinneghiamo un anello della catena, rinneghiamo TUTTA la catena.
Perche' siamo ABITUATI a porre un giudizio su alcuni sentimenti: noi giudichiamo i sentimenti su una scala che diventa morale.
Il sentimento e' una pulsione libera , qualsiasi sia il sentimento.
Ma noi, per abitudine sociale e MORALE, poniamo un giudizio: questo e' bene e questo e' male.
Ma qui nasce un grosso fraintendimento: cosi' facendo AVVALORIAMO alcuni sentimenti rafforzando in noi l'idea che siano buoni.
Ma non lo sono solo in se stessi, ma anche perche' abituati a pensarla in questo modo.
Paradossalmente si puo' sostenere che la concezione del sentimento e' prevalentemente morale.
Con questo non voglio dire che amare una persona sia come odiarla: amare e' infinitamente di piu', semplicemente pero' noi ci siamo ABITUATI a stimare questo sentimento come il piu' alto.
E' come per la guerra e la pace: ci sono state civilta' che definivano per visione della vita, la guerra come il sentimento piu' alto ( ed e' vero in un certo senso) altre hanno concepito la pace come la realizzazione migliore della convivenza umana.
Il sentimento e': come si interpereta se stessi o l'uomo in generale, ma anche come si e' abituati a giudicare quello che noi ISTINTIVAMENTE sentiamo.