Come ho già detto, dopo una prima rapida lettura, ho trovato in questi magnifici 7 un sacco di qualità narrativa ed ora che li ho riletti con più attenzione vi spiego perché.
La ricerca del treno perduto
Estetizzante e "proustiano" e sensoriale con quegli
inziddi che fanno venire l'acquolina in bocca. Il treno è un pretesto per far sfilare una passerella di personaggi caratterizzati con penna esperta e sottile.
L'ottavo passeggero
Leggerlo è stato come attraversare un mare piacevolmente tranquillo e poi bam! il finale che non ti aspetti. Ben scritto e ben congegnato. Il ragno Tecla viene direttamente dal prato dell’Ape Maia (le citazioni sofisticate mi fanno impazzire!).
Ultima fermata
Fin dalle prime righe ho avuto l’impressione che questo racconto fosse ispirato ad un’esperienza vera dell’autore. L’ho letto come un
reportage di viaggio in formato tascabile, andata in treno - ritorno in aereo (ma con dissolvenza finale) tanta vodka e ilarità chiassosa, odori pungenti e suggestive immagini come quella della batteria di polli. Il talento c’è e si vede, ehm… si legge.
Arrivi e partenze
Un po’ più lungo rispetto agli altri, forse non si è attenuto ai limiti imposti dal regolamento ma fa nulla perché è bello e struggente, accurato nella descrizione “polifonica” della gente di stazione racchiusa nel proprio microcosmo di emozioni e miserie.
Farewells
Anche questo mi è sembrato un po’ troppo lungo rispetto agli altri per cui, come penalità, l’autore sarà costretto a un giro sul treno puzzone di Kaša e a finestrini chiusi!
Scritto in maniera ineccepibile mi è sembrato di leggere due pagine strappate da un romanzo di Dalcielo del quale mi sembra di riconoscere la mano, ma non ci metto la mano (sul fuoco).
Un vecchio vagone di seconda classe
Originalissima l’idea di fondo, dopo un po’ ti accorgi che è proprio il vagone a parlare ed è pure un tipetto simpatico! E poi la delicata storia d’amore con la locomotivina azzurra…. geniale. Mi ha sorpreso e divertito, senz’altro uno dei racconti che ho apprezzato di più (ho sempre adorato l’animismo!). :HIPP
Ti aspetto qui
Fantaghirò è uno (o una) che conosce bene i lettori e sa dare loro quello che vogliono anche se non sanno di saperlo. Un racconto architettato - e poi condensato - ad arte, col treno che fa da sfondo a una vicenda tristemente attuale, ma te ne accorgi solo alla fine e l’effetto sorpresa unito al disappunto, allo smarrimento e infine all’irritazione che questa storia è capace di suscitare lo rende - a mio giudizio - il migliore tra tutti.