Ciò che ho postato era tratto dalle Lettere di San Paolo, dunque la concenzione della donna non era certo migliore nel Cristianesimo.
Un funzionario americano disse che la guerra contro il terrorismo era giusta,ma dopo aver iniziato in ordine alfabetico, bisognava continuare seguendo lo stesso ordine, e perciò toccava all'Arabia Saudita.
In Arabia Saudita è al potere dal 1700 la dinastia dei Saud che appoggia i wahabiti, una setta islamica rigorista, malvista in seno allo stesso Islam, almeno finora; dobbiamo ringraziare gli USA se la sua espansione sta andando dal Maghreb all'Indonesia.
Che l'Arabia galleggi sul petrolio è un dato di fatto, che gli USA ne siano i più diretti beneficiari, non è un segreto per nessuno, che la stessa Arabia finanzi la fantomatica " Al Qaeda " ed i vari gruppi appartenenti allo stesso ceppo può essere una novità per noi comuni mortali, ma non per l'Illicit Transaction Group della Cia, che poi il fiume di dollari provenienti dalla penisola arabica sia sempre in piena, in modo tale da render meno difficile chiudere gli occhi su questo pericoloso legame è un altro discorso.
Fin dal '79 anno della Rivoluzione Iraniana, i sauditi hanno fatto elargizioni consistenti, si parla di 70/90 miliardi di $ in circa 20aa, a un gruppo di esaltati che almeno in apparenza dovevano diffondere il verbo wahabita, ma che in realtà, salvo sporadiche eccezioni, una di queste la costruzione della moschea di Roma (ecco il pericolo, io ti do i soldi per la costruzione e tu predichi quello che dico io), convogliavano questo denaro nella creazione di una rete terroristica, chiamatela Al Qaeda, Hamas, Brigate Al Aqsa etc. (non a caso lascio fuori gli Hezbollah libanesi e l'esercito del Mahdi di Moqtada Al Sadr). I sauditi hanno potuto agire indisturbati grazie alle enormi elargizioni che facevano a funzionari americani e ad agenti CIA, i quali sapevano, ma si guardavano bene dal rivelarlo al mondo. E così dopo la fine dell'invasione afgana da parte dell'URSS nel 92, i guerriglieri figliocci di Bin Laden (uso il suo nome per convenzione, ma non credo che un uomo malato, in dialisi e che vive come un animale nelle grotte afgane o pachistane sia in grado di coordinare tale vasto movimento) hanno fatto la loro terribile comparsa nelle zone più calde del pianeta: Algeria, Bosnia, Timor Est, Filippine , Cecenia, Kashmir. I soldi arrivano in questi punti mediante apertura di sedi d'enti di beneficenza islamica, Lega Mondiale dei Musulmani, Assistenza islamica internazionale etc.... I primi ad accorgersi di come venivano spesi questi soldi furono i francesi nel 1994 in Algeria, FIS e GIA dove prendevano tutti quei soldi?; seguiti dal braccio sionista americano che su pressione d'Israele s'è interrogata su dove Yassin si approvvigionasse per finanziare Hamas. Nel 1996 la CIA raccoglie le prove di un coinvolgimento della famiglia reale saudita con i gruppi terroristici, seppur difficile negare l'evidenza, la questione viene messa a tacere, in fondo pensano le menti di Washington "Il terrorismo non ci tocca direttamente ed anzi facciamo buoni affari (vedi intervento in Bosnia, vendita di armi in Kashmir)", addirittura nonostante le proteste russe che vorrebbero che gli USA bloccassero il Pipeline di dollari che dall'Arabia arriva alla Cecenia, gli USA fanno orecchie da mercanti. In America molti si accorgono di questo stato di cose, potrei citarvi molti esempi di inchieste insabbiate, o meglio affogate in un mare di dollari, appena si arriva lontanamente a sospettare dei sauditi. Un esempio su tutti gli altri, se volete vi posso consigliare un libro, il caso è quello del Carlyle Group, che ha fatto miliardi di dollari con i sauditi, i suoi consulenti erano Bush sr, James Baker ex segretario di stato, e Frank Carlucci ex ministro della difesa. Le cose cambiano nel 1998 con gli attentati in Kenya ed in Tanzania alle ambasciate americane; gli agenti CIA scoprono che il patrimonio personale di Bin Laden s'è prosciugato subito dopo gli attentati in Africa, la domanda è dunque:- Da dove arrivano i soldi per gli attentati ?- La risposta l'hanno sempre conosciuta : dagli enti di beneficenza e dai privati sauditi. Nel 1999 il vice presidente Al Gore decide d'intervenire, e minaccia Riad di congelare conti bancari e fonti di reddito dei fiancheggiatori sauditi siano essi pubblici o privati. L'Arabia mostra segni di nervosismo, ma tutto si sistema con l'elezione di George W. e della sua cricca, il ministro del Tesoro O'Neill, blocca i controlli avviati sui flussi di denaro e boccia alcune proposte in quel senso. Si cerca di salvare capra e cavoli (sicurezza nazionale e petroldollari), ma l'11 settembre 2001, rimette tutto in discussione, i terroristi del commando suicida sono quasi tutti sauditi, ma si attacca l'Afganistan e l'Iraq; i legami dell'Arabia con il terrorismo sono lampanti, ma ci si giustifica parlando di negligenza e non di complicità. Chiedetelo ai parenti delle vittime del terrorismo se sono d'accordo.Bisognerbbe intervenire sull'Arabia Saudita, ovviamente non militarmente, si fà molto più male mettendo le mani sul portafoglio, ma non credo che gli USA vogliano davvero intervenire.
La contrapposizione religiosa esiste dalla nascita di Maometto, ma come detto prima di me, la vera lotta è per il potere e per i soldi.