Hesse, Hermann

Bag End

Tolkien Society Member
Il Giuoco delle Perle di Vetro......lungo ma FANTASTICO

Credo che sia uno dei romanzi più belli tra quelli che ho letto. Hesse è uno dei miei autori preferiti, anche se a me la letteratura tedesca (e non solo la letteratura) piace quasi tutta.
Hesse l'ho scoperto in piena crisi adolescenziale, alle scuole medie. Era in vacanza a Terracina, d'estate, e siccome mi annoiavo, andavo all'edicola sotto casa e compravo libri: quell'estate lessi il dottor Zivago e il lupo della steppa, e fu amore a prima lettura!
 

beppeb

New member
Hesse e' stato il mio primo autore letto

ciao a tutti, cosa pensate di questo scittore?
Io ho letto diversi suoi romanzi e li trovo semplicemente straordinari.
E' uno degli autori che consiglio vivamente a chi non ha mai letto una sua opera.

ho letto molti libri fino a decidere di collezionarli. Bello narciso e boccadoro il guoco delle perle di vetro e poesie. Non riesco a leggere il lupo nella steppa troppo malinconico! Che ne dite?
 

Dory

Reef Member
Per tutti i lupini di mare, qualcuno è riuscito a leggere tutto Il giuoco delle perle di vetro??? E l'ha pure trovato bello??
Accidenti, ma come avete fatto, io sto ancora digerendo le prime pagine dopo anni... l'ho abbandonato molto presto con la testa in fumo... :??
Per favore, ditemi come avete fatto... sono io che sono una tardona? :?

Trovo Hesse un po' pesante, Siddharta mi ha un po' deluso, ma Demian e Il lupo della steppa mi sono piaciuti, soprattutto sono legata particolarmente a quest'ultimo che mi è capitato per le mani in un momento molto difficile della mia vita e mi ha aiutato tantissimo. Come ha fatto? Non lo so. Non mi ricordo quasi niente del libro, è successo tanti anni fa. Mi piacerebbe molto rileggerlo adesso con più lucidità e maturità per capirlo, però non so se farei la cosa giusta, certe situazioni vissute d'istinto è bello forse lasciarle tali.
 

lillo

Remember
Per tutti i lupini di mare, qualcuno è riuscito a leggere tutto Il giuoco delle perle di vetro??? E l'ha pure trovato bello??
Accidenti, ma come avete fatto, io sto ancora digerendo le prime pagine dopo anni... l'ho abbandonato molto presto con la testa in fumo... :??
Per favore, ditemi come avete fatto... sono io che sono una tardona? :?

Trovo Hesse un po' pesante, Siddharta mi ha un po' deluso, ma Demian e Il lupo della steppa mi sono piaciuti, soprattutto sono legata particolarmente a quest'ultimo che mi è capitato per le mani in un momento molto difficile della mia vita e mi ha aiutato tantissimo. Come ha fatto? Non lo so. Non mi ricordo quasi niente del libro, è successo tanti anni fa. Mi piacerebbe molto rileggerlo adesso con più lucidità e maturità per capirlo, però non so se farei la cosa giusta, certe situazioni vissute d'istinto è bello forse lasciarle tali.
Ciao Dory io ho letto ed amato il gioco delle perle dì vetro, ero tanto ma tanto giovane :W e l'idea di un mondo in cui la cultura letteraria, musicale, matematica e filosofica fossero unite insieme in un gioco mi ha affascinato.
Siddartha lo reputo un libro stupendo per chi voglia avvicinarsi ad una visione della vita diversa da quella occidentale, belli anche Demian e il lupo della steppa. Ma secondo me il capolavoro del grande HH è pellegrinaggio in Oriente. l'hai letto?
 

Dory

Reef Member
Ciao Dory io ho letto ed amato il gioco delle perle dì vetro, ero tanto ma tanto giovane :W e l'idea di un mondo in cui la cultura letteraria, musicale, matematica e filosofica fossero unite insieme in un gioco mi ha affascinato.
Siddartha lo reputo un libro stupendo per chi voglia avvicinarsi ad una visione della vita diversa da quella occidentale, belli anche Demian e il lupo della steppa. Ma secondo me il capolavoro del grande HH è pellegrinaggio in Oriente. l'hai letto?

Ciao lillo, io avevo comprato Il giuoco delle perle di vetro proprio per i motivi che hai detto tu, però poi qundo l'ho iniziato non ci stavo capendo niente... credo che ci riproverò... pelligrinaggio in oriente non l'ho letto, se dici che è migliore di Demian e del lupo della steppa lo leggerò certamente!! :)
 

elesupertramp

Active member
Letto Siddharta e Narciso e Boccadoro: entrambi fantastici.
Con "Il giuoco delle perle di vetro" sono rimasta tristemente a pagina 70, perchè incomprensibile.........:boh:
 

Sir

New member
Hesse è uno dei miei autori preferiti, sicuramente è quello che amo di più, perchè nonostante io abbia ormai passato l'età degli idealistici legami adolescenziali, lo sento sempre più come uno spirito affine e nelle sue riflessioni ritrovo immancabilmente le mie, in ogni stadio della mia vita.

Sicuramente la sua prosa, elegantissima e mai eccessiva, non è di quelle che colpisce al primo sguardo, nè che fa gridare al miracolo. Sicuramente spesso è lento, ozioso, indulge su discorsi che sono più un dialogo con se stesso che un vero "narrare". Ma proprio questi aspetti lo rendono un autore tra i più onesti e liberi, che si apre al lettore in ogni romanzo senza nascondersi dietro a intellettualismi e questioni di stile.

Ci sono alcuni suoi lavori, lo ammetto, troppo personali per essere considerati "bei libri" in senso lato. Mi riferisco a Il lupo della steppa: io posso dire di averlo capito, di averlo assimilato, perchè è legato a un periodo importante della mia vita in cui mi sentivo davvero come Harry Haller, ma per chi non abbia provato tale esperienza deve apparire come una sorta di sfogo personale, con un intento più poetico che narrativo, con tutto il marciume di un desolante periodo di crisi gettato sulle pagine per liberarsene. Non a caso, è forse il libro più autobiografico di Hesse.

Questo "problema" è condiviso a parer mio anche dai suoi primi lavori, non ancora maturi (tra questi preferisco Demian, mentre non amo molto Oscar Kamenzind).
Le opere meno controverse, quelle più nette e mature per me sono Narciso e Boccadoro, straordinario, e soprattutto Il gioco delle perle di vetro. Difficilissimo da comprendere, difficile anche da portare avanti da quanto è lento, ma rappresenta tutta la saggezza raggiunta da Hesse nella sua vecchiaia. A differenza degli altri libri, dove i significati affioravano prepotenti in superficie, anzi si affollavano uno addosso all'altro, qui Hesse quasi si diverte a nasconderci il fulcro della questione, si allontana dalla sua vicenda biografica e per disorientarci ancora di più richiama alcuni motivi tipici dei suoi vecchi libri. Il bello è proprio il rimanere col dubbio, o meglio con l'intuizione del senso che sta dietro a tutto ciò: a un appassionato dell'autore tedesco, sono convinto che non possa sfuggire.

Per Siddharta, vale un discorso ancora diverso.
A prima vista, l'impressione è simile a quella descritta in principio. Chi non ha interesse per la spiritualità orientale, chi non conosce la vita di Gotama, chi non si è mai posto la domanda che si pone Siddharta, si troverà di fronte a un libro lento, narrativamente nullo, infarcito di riflessioni e di frasi a effetto, con un lessico volutamente essenziale e ricercato.
All'opposto, lo fanno in molti ed è l'errore che ho fatto anch'io quando lo lessi per la prima volta a 15 anni, c'è il rischio di leggerla come una storia on the road, innamorandosene, scegliendo solo uno dei tanti messaggi che l'opera lascia, concentrandosi solo sul valore delle esperienze e gettandosi nell'idealismo.
L'ho capito del tutto solo dopo averlo riletto, poche settimane fa, con una mente più tranquilla e matura: Siddharta è un libro speciale. A chi fatica ad apprezzarlo, consiglio di leggerlo tenendo presente questo fatto, con un'attenzione particolare e uno spirito aperto, considerando il romanzo nel suo complesso; tutto ha un suo perchè, anche lo stile particolare. Ci sono tanti accenni, tanti specchietti per le allodole (voluti dall'autore? chissà...), ma una volta arrivati nel profondo si scoprirà che Siddharta ha una compiutezza spirituale pari forse a nessun altro romanzo. Saremo così partecipi dell'Illuminazione del personaggio, che anche il focoso "innamoramento" per il libro stesso sublimerà in un più pacifico sentimento; a me solo la Commedia ha fatto tale effetto.
 

EgidioN

New member
Ciao forum di mangialibri, andiamo direttamente al nocciolo..Herman Hesse è uno scrittore che mi ha dato tanto, che continua a darmi spunti riflessivi interessanti e che vorrei esplorare maggiormente. Attualmente ho all'attivo solo "siddharta", mi riservo la facoltà di reinserire un ulteriore commento a quadro completo sull'autore.
Lo consiglio.
 

AngelicaS.

New member
Hesse è nella mia lista nera(non me ne vogliate :'()

strano a dirsi , è uno degli autori che meno amo...qualche anno fa lessi Siddharta..ebbene è uno dei romanzi della mia lista nera...
non mi ha trasmesso nulla nè la vicenda ne lo stile...anzi , lo stile qualcosa me l'ha trasmesso...noia e fatica.
Detto questo ,ribadisco che i gusti non sono discutibili...per cui rispetto le opinioni degli altri ma davvero Hesse ha messo a dura prova una resistenza collaudata da anni con i cosiddetti "mattoni" letterari.

:)
 

fabiog

New member
strano a dirsi , è uno degli autori che meno amo...qualche anno fa lessi Siddharta..ebbene è uno dei romanzi della mia lista nera...
non mi ha trasmesso nulla nè la vicenda ne lo stile...anzi , lo stile qualcosa me l'ha trasmesso...noia e fatica.
Detto questo ,ribadisco che i gusti non sono discutibili...per cui rispetto le opinioni degli altri ma davvero Hesse ha messo a dura prova una resistenza collaudata da anni con i cosiddetti "mattoni" letterari.

:)

Legittimo che ti possa non piacere ci mancherebbe altro se no dove stà il piacere di una discussione letteraria?
Io lo amo molto perciò vorrei chiederti cos'è che non ti piace lo stile di come scrive, i temi trattati, un insieme di tutti e due ?
 

fabiog

New member
Pensando ad Hesse una delle parole che meglio mi vengono per descrivere la sua opera è " armonia", ossia l'armonia di chi ha compreso che non c'è lotta fra spirito e mondo ma che ognuno dei due è anche nell'altro. Hesse è lontano da ogni soluzione dialettica dei contrasti, si distingue dalla potica di Thomas Mann, ad esempio, che cerca una oscillazione fra spirito e realtà.
Un esempio di questo Tutto lo abbiamo in Knulp, il vagabondo, che morendo sente dalla voce di Dio la grande verità : " Tutto è come dev'essere".
Un altro esempio lo abbiamo in Emil Sinclair, il protagonista di Demian, che è alla ricerca di Abraxas, la divinità che è insieme Dio e Demonio, e il ritratto ch'egli disegna è contemporaneamente il volto del suo amico Demian, della sua amata Beatrice, di Eva, la madre-amante, e di lui stesso.In Klein e Wagner il protagonista percepisce mentre stà affogando, " la musica del cosmo". mentre Siddharta è dal fiume che apprende la realtà dell'esistenza: il fiume è sempre uguale e diverso è sia sorgente, cascata che corso tranquillo e quando l'amico Govinda lo bacia sulla fronte, vede che il volto sorridente di Siddharta, è una miriade di forme e mutamenti.
Hesse è stato anche un grande rappresentante della società borghese e ha compreso come pochissimi altri autori la decadenza e lo sfacelo della borghesia.Egli stesso è stato da giovane vittima di questa società basata su un forte rigore luterano sulla fanatica separazione fra bene e male, sulla repressione del desiderio e dell'amore, su una società basata fin da ragazzi sulla competizione. Più di altri ha inoltre sentito la dualità presente nella società, la dualità fra la " serenità" della casa paterna e la durezza della vita esterna al focolare domestico. Demian ne è una delle pagine più belle, nella parte in cui Emil Sinclair ricattato da un suo compagno di studi comprende improvvisamente come possa essere duro e spietato il mondo.
Altro esempio di questa società che schiaccia fin da ragazzi è Sotto la Ruota.
Qual'è quindi la possibilità di fuga da questa società ? Qual'è l'eroe che Hesse dipinge?
La figura classica è quella del viandante, l'uomo senza casa e valori, l'anarchico randagio. Il viandante non ha però soltanto l'attributo della libertà, ma ha anche una funzione morale. Il suo compito è quello di portare disordine nel gretto ordine dei borghesi e mostrar loro le possibilità di un altra vita.
Il viandante è l'anarchico che distrugge i valori codificati per spianare la strada verso altri; è il portatore o l'incarnazione della vita mutevole, che infrange ogni forma irrigidita e monolitica della vita stessa.
Il viandante è quindi per Hesse , come gli aveva insegnato Nietzsche, i distruttore dei vecchi valori.
Hesse è un autore che, forse, stilisticamente e poeticamente sia meno ad esempio di Thomas Mann o di altri autori, ma senz'altro ha saputo esprimere stupendamente le contraddizioni di una società e le sue crudeltà a cui soprattutto i giovani erano sottopostie la relativa via di salvezza
 

Sir

New member
Condivido la tua analisi, veramente profonda.
Il concetto di "armonia" di cui tu parli acquista ancora più risalto proprio se confrontato col tema della "dualità" che in Hesse si ripropone fin negli scritti più maturi. In alcuni libri, come Siddharta e Il gioco delle perle di vetro, si parte da basi già più profonde e l'armonia, tema principale, è ricercata per via diretta, fuori dalla società e dai suoi confronti; eppure, è sempre presente un confronto tra il protagonista e il suo alter-ego, che è poi il suo migliore amico (Nel "giuoco" si ha addirittura un trivio, con Fritz Tegularius e Plinio Designori).
Il libro in cui la ricerca dell'armonia si fa più reale e drammatica, e proprio in questo senso attraversa in pieno il dualismo fino ad arrivare al suo fulcro, alla radice madre/padre, è sicuramente Narciso e Boccadoro. E la risoluzione della vicenda ha un significato sottile ma fondamentale in merito alla poetica hessiana dell'armonia.

Aggiungo soltanto un'altra cosa, non si tratta di una correzione ma per l'appunto di un'aggiunta. Il vero protagonista dei libri di Hesse per me va cercato più a fondo: più che un viaggiatore anarchico dallo spirito nicciano, si tratta (prendendo in prestito un intraducibile termine tedesco dall'ottima introduzione all'edizione Adelphi di Siddharta) di un Suchende, "colui che cerca". Non sempre il protagonista di Hesse vuole distruggere le tavole per crearne di nuove, come Zarathustra, non sempre incappa in una dualità, non sempre riflette i mali della società, ma cerca l'assoluto in ogni modo possibile, questo sì, ed a volte si spinge addirittura troppo in là.
Parafrasando una riflessione di Siddharta, non è una fame, passeggera, voluttuosa e spesso superflua, che anima il personaggio; è una sete di assoluto: leggera, neutra, basta poco a soddisfarla, ma l'anelito a raggiungere quella sorgente è essenziale alla nostra vita, come respirare.
La stessa di cui, inevitabilmente, viveva anche lo stesso Hesse.
 

Spilla

Well-known member
ho una sorta di allergia quando leggo il nome Herman Hesse.:??

Possibile? Hesse è "Autore" a tutto tondo, musicale, misurato, capace di creare infinite risonanze. Inoltre ha il pregio di una scrittura semplice, quasi sempre immediatamente accessibile.
Ho letto Demian, Il lupo della steppa (quello che ho amato meno), Il giuoco delle perle di vetro, Siddharta, molti racconti (bellissimi!) e un romanzo breve poco conosciuto, "Klein e Wagner", che consiglio vivamente.
Uno dei più grandi del Novecento, di sicuro.
 

SALLY

New member
Io l'ho conosciuto da poco,mi è piaciuto veramente tanto,ho cominciato con "Il lupo della steppa",mi ci sono riconosciuta un pò,allora ho continuato con "Narciso e Boccadoro","Siddharta" e "La cura",ho intenzione di leggere altre cose di lui,la sua penna appaga la mia interiorità,ne esco sempre soddisfatta.
 

silvja

New member
ho letto anni fa Siddharta, e fu una scoperta, perchè è ricco, profondo, molto particolare..ma questa non è una descrizione, lo so. Penso che dovrei rileggerlo, merita sicuramente una lettura più matura e consapevole di quella che mi concedeva la mia allora tenera età...:D
Ho finito proprio ieri Narciso e Boccadoro, che ho apprezzato, ma qualcosa mi ha lasciato l'amaro in bocca. Mi sembra che manchi qualcosa, è come se i personaggi, pur arrivando al lettore e suscitando tanti sentimenti, rimangano freddi, lontani...qualcuno ha mai avuto questa sensazione?
In generale non amo in tutto e per tutto lo stile di ques'autore...pensate che ci sia un 'opera di Hesse che possa farmi cambiare idea?
 
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