Premere il pulsante, beep, ritirare il ... vroommm, clamp clamp vooorn.
Lunedì mattina, è ancora buio.
Premo il pulsante.
Ritiro il biglietto.
Si alza la barra, alzo lentamente la punta del piede sinistro. L'auto inizia a muoversi, accelero. Prima, seconda. Inserisco la terza ed inizia il curvone, quel lunghissimo curvone verso destra. Davanti ho il solito camion, è targato cz, forse trasporta mobili.
Immediatamente dietro di me arriva la solita station wagon grigia, fari bianchi fastidiosi. Chi la guida sta telefonando.
Inizia il cavalcavia.
Passo sopra le 3 corsie che portano da Milano verso Venezia: il frenetico flusso di formiche meccaniche è di colore rosso. Di fianco, nella corsia Venezia - Milano, lo stesso frenetico frusciante flusso di formiconi meccanici è di colore giallo. Finisce il ponte, il curvone infinito continua. Piego leggermente la testa verso l'interno della curva.
Rallento e lascio allontanare il camion davanti a me.
La curva continua.
Ed ecco il momento più bello della settimana. Schiaccio deciso sull'acceleratore. Il motore risponde, 70, 80, tolgo gas, quarta, giù tutto, 85, 90, 95, 100 il motore canta che è un piacere, il flusso d'aria calda grazie alla velocità torna a soffiarmi sulle gambe. Riappaiono sulla sinistra, all'orizzonte, le ombre delle mie montagne, davanti, laggiù in fondo, si vedono i primi raggi di una timida alba invernale.
Guardo attentamente lo specchietto, la corsia di immissione non è ancora finita, ma già guardo chi c'è in prima corsia e decido che strategia adottare. Dovrò rallentare per immettermi tra due camion o devo continuare ad accelerare per riuscire ad entrare nel fiume di formiche meccaniche prima di quell'Iveco Daily rosso scuro con un faro rotto?
105, 110, pausa, quinta, giù tutto.
Stamattina la terza corsia è completamente libera. Metto la freccia e mi inserisco dolcemente in prima corsia, 115, 120. Tolgo la freccia, la station wagon è già in terza corsia e mi sorpassa. Anch'io un giorno avrò un'auto da 200 cavalli.
E' lunedì mattina, sono in autostrada, è buio, aria calda e calma esce dai bocchettoni centrali del cruscotto e va a finire nei sedili posteriori, vuoti. Altra aria finisce sui piedi.
125, 130 mi metto in seconda corsia ed inizia la danza dei sorpassi e dei rientri fino al casello di uscita.
I prossimi 40 minuti sono tutti per me. Potrò parlarmi, narrarmi una storia e raccontarmi qualche bugia. Credendoci. Ma mi perdonerò, le bugie a volte possono fare del bene.
Sono in compagnia di me stesso e vorrei che quest'attimo durasse un infinito.
E tu, quali sono gli attimi che vorresti durassero per sempre?Lunedì mattina, è ancora buio.
Premo il pulsante.
Ritiro il biglietto.
Si alza la barra, alzo lentamente la punta del piede sinistro. L'auto inizia a muoversi, accelero. Prima, seconda. Inserisco la terza ed inizia il curvone, quel lunghissimo curvone verso destra. Davanti ho il solito camion, è targato cz, forse trasporta mobili.
Immediatamente dietro di me arriva la solita station wagon grigia, fari bianchi fastidiosi. Chi la guida sta telefonando.
Inizia il cavalcavia.
Passo sopra le 3 corsie che portano da Milano verso Venezia: il frenetico flusso di formiche meccaniche è di colore rosso. Di fianco, nella corsia Venezia - Milano, lo stesso frenetico frusciante flusso di formiconi meccanici è di colore giallo. Finisce il ponte, il curvone infinito continua. Piego leggermente la testa verso l'interno della curva.
Rallento e lascio allontanare il camion davanti a me.
La curva continua.
Ed ecco il momento più bello della settimana. Schiaccio deciso sull'acceleratore. Il motore risponde, 70, 80, tolgo gas, quarta, giù tutto, 85, 90, 95, 100 il motore canta che è un piacere, il flusso d'aria calda grazie alla velocità torna a soffiarmi sulle gambe. Riappaiono sulla sinistra, all'orizzonte, le ombre delle mie montagne, davanti, laggiù in fondo, si vedono i primi raggi di una timida alba invernale.
Guardo attentamente lo specchietto, la corsia di immissione non è ancora finita, ma già guardo chi c'è in prima corsia e decido che strategia adottare. Dovrò rallentare per immettermi tra due camion o devo continuare ad accelerare per riuscire ad entrare nel fiume di formiche meccaniche prima di quell'Iveco Daily rosso scuro con un faro rotto?
105, 110, pausa, quinta, giù tutto.
Stamattina la terza corsia è completamente libera. Metto la freccia e mi inserisco dolcemente in prima corsia, 115, 120. Tolgo la freccia, la station wagon è già in terza corsia e mi sorpassa. Anch'io un giorno avrò un'auto da 200 cavalli.
E' lunedì mattina, sono in autostrada, è buio, aria calda e calma esce dai bocchettoni centrali del cruscotto e va a finire nei sedili posteriori, vuoti. Altra aria finisce sui piedi.
125, 130 mi metto in seconda corsia ed inizia la danza dei sorpassi e dei rientri fino al casello di uscita.
I prossimi 40 minuti sono tutti per me. Potrò parlarmi, narrarmi una storia e raccontarmi qualche bugia. Credendoci. Ma mi perdonerò, le bugie a volte possono fare del bene.
Sono in compagnia di me stesso e vorrei che quest'attimo durasse un infinito.
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