Shoofly
Señora Memebr
Scienza, tecnologia e magia
Sull'argomento, riporto alcuni passi di un interessante articolo di U. Eco (A Passo di Gambero):
Noi crediamo di vivere in quella che, individuandola ai suoi primordi, Isaiah Berlin aveva definito The Age of Reason. Finite le tenebre medievali, iniziato il pensiero critico della rinascenza e lo stesso pensiero scientifico, si ritiene che viviamo oggi in una età dominata dalla scienza.
A dire il vero, questa visione di un predominio ormai assoluto della mentalità scientifica, che veniva annunciata sia ingenuamente nell'Inno a Satana di Carducci che più criticamente nel Manifesto del partito comunista del 1848, è più sostenuta dai reazionari, dagli spiritualisti, dai laudatores temporis acti che non dagli scienziati.
Sono quelli e non questi che disegnano affreschi di sapore quasi fantascientifico circa un mondo che, dimentico di altri valori, si basa solo sulla fiducia nelle verità della scienza e nel potere della tecnologia. Il modello di un'epoca dominata dalla scienza è ancora, nella visione dei suoi nemici, quello proposto trionfalmente da Carducci nell'Inno a Satana:
Via l'aspersorio - prete, e il tuo metro!
No, prete, Satana - non torna indietro!...
Salute o Satana, o ribellione, - o forza vindice de la ragione!
Sacri a te salgano - gl'incensi e i voti! Hai vinto il Geova - de i sacerdoti.
A leggere con attenzione questo testo del 1863 si vede che vi sono nominati, come eroi satanici contro il predominio del pensiero religioso, le streghe e gli alchimisti, i grandi eretici e i riformatori da Huss a Savonarola a Lutero, ma nessuno scienziato, neppure l'italico Galileo, che avrebbe dovuto far fremere il cuore anticlericale e repubblicano di Carducci.
Venendo ai tempi moderni, l’eroe, il simbolo della vittoria della ragione sulla fede, è il treno:
Un bello e orribile - mostro si sferra, corre gli oceani, - corre la terra: corrusco e fumido - come i vulcani, i monti supera, - divora i piani; sorvola i baratri: - poi si nasconde per antri incogniti, - per vie profonde; ed esce; e indomito - di lido in lido come di turbine - manda il suo grido.
Cioè, anche per Carducci, amante dei classici ma pervaso di furori ancora romantici, il simbolo della vittoria della ragione è un prodotto della tecnologia, non una idea della scienza. Pertanto proprio a questo riguardo s'impone una prima distinzione, vale a dire quella tra scienza e tecnologia.
Sull'argomento, riporto alcuni passi di un interessante articolo di U. Eco (A Passo di Gambero):
Noi crediamo di vivere in quella che, individuandola ai suoi primordi, Isaiah Berlin aveva definito The Age of Reason. Finite le tenebre medievali, iniziato il pensiero critico della rinascenza e lo stesso pensiero scientifico, si ritiene che viviamo oggi in una età dominata dalla scienza.
A dire il vero, questa visione di un predominio ormai assoluto della mentalità scientifica, che veniva annunciata sia ingenuamente nell'Inno a Satana di Carducci che più criticamente nel Manifesto del partito comunista del 1848, è più sostenuta dai reazionari, dagli spiritualisti, dai laudatores temporis acti che non dagli scienziati.
Sono quelli e non questi che disegnano affreschi di sapore quasi fantascientifico circa un mondo che, dimentico di altri valori, si basa solo sulla fiducia nelle verità della scienza e nel potere della tecnologia. Il modello di un'epoca dominata dalla scienza è ancora, nella visione dei suoi nemici, quello proposto trionfalmente da Carducci nell'Inno a Satana:
Via l'aspersorio - prete, e il tuo metro!
No, prete, Satana - non torna indietro!...
Salute o Satana, o ribellione, - o forza vindice de la ragione!
Sacri a te salgano - gl'incensi e i voti! Hai vinto il Geova - de i sacerdoti.
A leggere con attenzione questo testo del 1863 si vede che vi sono nominati, come eroi satanici contro il predominio del pensiero religioso, le streghe e gli alchimisti, i grandi eretici e i riformatori da Huss a Savonarola a Lutero, ma nessuno scienziato, neppure l'italico Galileo, che avrebbe dovuto far fremere il cuore anticlericale e repubblicano di Carducci.
Venendo ai tempi moderni, l’eroe, il simbolo della vittoria della ragione sulla fede, è il treno:
Un bello e orribile - mostro si sferra, corre gli oceani, - corre la terra: corrusco e fumido - come i vulcani, i monti supera, - divora i piani; sorvola i baratri: - poi si nasconde per antri incogniti, - per vie profonde; ed esce; e indomito - di lido in lido come di turbine - manda il suo grido.
Cioè, anche per Carducci, amante dei classici ma pervaso di furori ancora romantici, il simbolo della vittoria della ragione è un prodotto della tecnologia, non una idea della scienza. Pertanto proprio a questo riguardo s'impone una prima distinzione, vale a dire quella tra scienza e tecnologia.
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