Le parole dell' "addio"

melvin

New member
Liberatoooooorio l'addio.
Pur che sia con meno parole possibili (o anche nessuna),veloce,il piu' indolore possibile........e poi,subito, lo sguardo leggero e aperto ad ogni nuova dal Mondo!

T.

Quoto ogni parola! :mrgreen:

L'ultima volta ho fatto le cose per bene. Stazione di Bologna, "il treno Freccia Rossa diretto a Milano Stazione Centrale è in partenza al binario uno", il viavai della domenica, lungo bacio alla Via col vento subito dopo il Grande Discorso (una terzina piuttosto stringata: ti devo parlare - è successa una cosa - ti mollo)... allora ho citato la Bohéme di Puccini: "Addio... senza rancor." Si getta la sciarpa dietro le spalle e sale sul treno senza guardarsi indietro. Ho pianto per tutto il viaggio, più per la commozione di fronte al mio stesso talento che per reale dispiacere.

Certe volte l'addio è più bello della storia stessa. :MUCCA
 

skitty

Cat Member
Ma... Siete un po' senza cuore eh! :wink::wink:



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Scherzi a parte, non si può certo generalizzare, ma penso che sia sicuramente più semplice dire un addio quando gli occhi e il cuore erano già voltati verso altre parti di mondo, quando insomma non si tiene più moltissimo a ciò che si lascia...
Diversamente, l'addio è assai doloroso, altro che liberatorio :roll: (almeno, parlo per me...)
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Troppo spesso con estrema leggerezza ci si prende e con altrettanta leggerezza si dice addio.
E qualcuno si fa male. Anche gravemente.
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Già! Il mondo è un insieme di grandi illusioni Pat. A volte sono disegnate così bene da non accorgerci di quanto esse siano false.

Terribilmente, orribilmente e assolutamente vero.
Eppure alcune illusioni sono talmente belle che anche dopo aver realizzato la loro natura superficiale non posso fare a meno di pensarci con un sorriso e sperare che durino ancora un pò...
 

asiul

New member
Terribilmente, orribilmente e assolutamente vero.
Eppure alcune illusioni sono talmente belle che anche dopo aver realizzato la loro natura superficiale non posso fare a meno di pensarci con un sorriso e sperare che durino ancora un pò...

Sai easy? Per me un'illusione dopo essere scoperta finisce di sembrare bella e l'unico ricordo che ho è l'amarezza d'averci creduto.

Quando l'oggetto dell'illusione sono i sentimenti, la loro superficialità è un sapore che non mi piace e che non avrei voluto provare.
 

SALLY

New member
Sai easy? Per me un'illusione dopo essere scoperta finisce di sembrare bella e l'unico ricordo che ho è l'amarezza d'averci creduto.

Quando l'oggetto dell'illusione sono i sentimenti, la loro superficialità è un sapore che non mi piace e che non avrei voluto provare.

Verissimo,ed ogni volta,volente o nolente,se ne va un pezzetto di entusiasmo.
 

francesca

Well-known member
Sai easy? Per me un'illusione dopo essere scoperta finisce di sembrare bella e l'unico ricordo che ho è l'amarezza d'averci creduto.

Quando l'oggetto dell'illusione sono i sentimenti, la loro superficialità è un sapore che non mi piace e che non avrei voluto provare.

Anche per me è così, soprattutto quando si ha a che fare con i sentimenti.
Sentimenti di amicizia o di amore che poi si scopre non erano come si pensava che fossero, perchè siamo stati volutamente ingannati, oppure ci siamo volutamente autoingannati.
Rimane l'amarezza, la sensazione di essere stati un po' sciocchi, i ricordi che tornano e hanno però tutto un altro senso rispetto a quando le cose si sono vissute davvero e si preferirebbe non averli affatto.

Francesca (con la c)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'addio è necessario, tutto inesorabilmente finisce, io non ne ho mai ricevuti, il più difficile da accettare forse è il non ritorno, la persona che ti dice: se tu mi lasci io non tornerò più indietro, è più duro del distacco.
In quanto all'illusione, quanta ce ne facciamo noi o quanta viene fatta dagli altri? Neghiamo l'evidenza, rimuoviamo quello che non vogliamo vedere, evitiamo di aprire gli occhi, se però leggiamo gli indizi sparsi e seminati chiaramente in tutte le relazioni sin dall'inizio, dovremmo già arrivare alla giusta conclusione.
 

skitty

Cat Member
se però leggiamo gli indizi sparsi e seminati chiaramente in tutte le relazioni sin dall'inizio, dovremmo già arrivare alla giusta conclusione.

Infatti...alla fine,ripensandoci,incastriamo tutti i pezzi.

E' capitato anche a me diverse volte... sembra tutto così chiaro e scontato dopo, sempre dopo però :W , mai che mi si apra un occhietto quando serve, cioè prima, o al limite durante...
E addirittura mi è occorso molto, molto tempo dopo l'addio, per arrivare ad incastrare quei pezzi di puzzle che in realtà avevo nelle mie manine da anni...
 

francesca

Well-known member
L'addio è necessario, tutto inesorabilmente finisce, io non ne ho mai ricevuti, il più difficile da accettare forse è il non ritorno, la persona che ti dice: se tu mi lasci io non tornerò più indietro, è più duro del distacco.
In quanto all'illusione, quanta ce ne facciamo noi o quanta viene fatta dagli altri? Neghiamo l'evidenza, rimuoviamo quello che non vogliamo vedere, evitiamo di aprire gli occhi, se però leggiamo gli indizi sparsi e seminati chiaramente in tutte le relazioni sin dall'inizio, dovremmo già arrivare alla giusta conclusione.

a questo proposito, forse esulando un po' dall'argomento, o meglio volendo aprire una nuova strada di riflessione, mi colpì molto un discorso che fece Fiorella Mannoia ad un suo concerto, prima di cantare una canzone di Tiziano Ferro: l'errore non esiste.
Disse che c'è sempre in noi un sesto senso, qualcosa che ci mette sull'avviso, un campanello che suona per avvertirci: "guarda non è proprio come pensi, non vedi questo? Non vedi quello?".
Ma noi tiriamo avanti, diamo fiducia e vita ad amici sbagliati, ad amori ingannevoli, a progetti in cui altri ci tirano per poi lasciarci allo sbaraglio, sbagliamo perchè vogliamo sbagliare.
Così, come dice la canzone:
l'errore non esiste, sbaglia solo che voleva.

Se riuscissimo a leggere gli indizi nelle storie, ci sarebbe molto meno bisogno di addi.
Ma penso che sia inevitabile, sia nella natura umana spendere risorse nelle relazioni, senza troppa razionalità.
E comunque niente è mai perso,
quello che si dà, nessuno ce lo può più portare via e prima o poi i suoi frutti li farà.

Francesca
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Francesca ha scritto:
Se riuscissimo a leggere gli indizi nelle storie, ci sarebbe molto meno bisogno di addii.

Anche quando gli indizi siamo noi a dispensarli? Anche quando sono gli altri a dare fiducia e vita a noi per poi concludere il tutto come scelleratezza? Il mondo delle relazioni umane non conosce linearità, si avvolge continuamente su stesso, ha forma circolare, o rete: in ogni caso le sue dinamiche si predicano della ricorsività. Quante persone si sono fidate od illuse sul nostro conto e noi le abbiamo tradite od smentite? Certo, senza volere, senza quell'intenzionalità del colpire o del seminare sofferenza gratuita; delle volte è inevitabile, ne va della nostra felicità, e nessuno accetterebbe un'ipoteca di questa portata, altre volte lo preferiamo perché optiamo per il male minore, ma in fondo la domanda rimane intatta: serve forse a qualcosa tenerne il computo? Ha forse senso additare indistintamente il mondo come luogo della truffa perfetta, sottraendo noi stessi, in tutta prudenza, al gran gioco delle parti? Questo accade perché s'instaura una sorta gerarchia morale, o di livelli, giacché la gente segmenta il flusso degli eventi a sua propria misura, inibisce ed esalta del tutto soggettivamente la percezione ed il successivo racconto delle relazioni. Chi, a dirla tutta, può sentirsi esonerato dall'essere uomo? In questo senso non siamo che miliardi di funzioni per la rete, individualmente sospesi e metà strada (ottimisticamente) tra gloria e miseria: mentre qualcuno nuoce a noi, inavvertitamente stiamo facendo lo stesso con altri.


Dico questo non necessariamente a Francesca, che ho quotato più per completezza.
Mentre mi dico d'accordo quando scrive
Francesca ha scritto:
Ma penso che sia inevitabile, sia nella natura umana spendere risorse nelle relazioni, senza troppa razionalità.
E comunque niente è mai perso.
 

francesca

Well-known member
Ma infatti Dayna'el
dicendo:
"se riuscissimo a capire gli indizi, ci sarebbe meno bisogno di addii",
lo dicevo utilizzano un io generico, non pensavo esattamente a me stessa, avrei potuto dire:
"se ognuno di noi riuscisse"
Anch'io credo di aver deluso e tradito, a volte incosciamente, a volte per leggerezza, a volte in malafede, oppure consapevolmente, nascondendomi dietro la scusa: non posso fare altrimenti.
Però come dici giustamente, siamo parte di una rete, è nella nostra natura buttarsi nelle relazioni, abbiamo bisogno di relazionarci come di mangiare e bere.
Si può anche fare degli slaloom giganteschi per non arrivare mai ad un addio, nè dato, nè ricevuto.
Almeno a me è successo così, finora.
Ma non per scelta, mi è capitato, anche se ho dato e ricevuto delusioni.
Francesca
 

Dallolio

New member
Onore è non piegarsi mai... non cedere mai e non mostrare debolezze, quandanche dovessero sussistere... nel caso specifico l'onore è quello di non sentire addio, ma semmai di dirlo...
 
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