Kassovitz, Mathieu - L'Odio

Denni

New member
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Trama:
In un quartiere periferico parigino , scoppia il vento della rivolta dopo il pestaggio del sedicenne Abel da parte della polizia. I giovani della banlieu scendono in strada e si battono tutta la notte con gli agenti. Tra loro ci sono tre amici: l'ebreo Vinz( Vincent Cassel) il maghrebino Said (Said Taghmaoui) e il nero Hubert( un trio di sfigati, disoccupati, arrabbiati e senza futuro. La giornata balorda dei tre giovani disperati ha inizio quando Vinz, che ha trovato una pistola d'ordinanza persa da uno sbirro durante gli scontri, decide di usarla. Diretto da Matthieu Kassovitz, un venticinquenne di talento, in un bianco e nero splendido, e parlato con un dialetto non facile da tradurre, L'odio è un film durissimo che ha totalizzato milioni di spettatori in Francia, ottenendo anche il premio per la miglior regia a Cannes nel 1994.



Un film a mio parere molto bello, girato in modo fantastico e come dice la trama, in un bianco e nero splendido.
Consigliatooo!!!!!
 
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M

maredentro78

Guest
E'un film in bianco e nero girato in maniera molto coinvolgente,è un pugno allo stomaco a livello di violenza ,penso purtroppo veritiero.Bella anche l'amicizia tra i 3.Bravo Mathieu K.ma bravissimo Vincent cassel.
 

El_tipo

Surrealistic member
eh si questo è un gran film, quasi quasi me lo rivedo, così da poter dare anche un parere più fresco
 

darida

Well-known member
e gia', il "fino a qui tutto bene" e' un film che fa proprio l'effetto di un pugno nello stomaco, non e' esattamente il genere di film che mi viene voglia di rivedere, diciamo che ho apprezzato ma una volta mi e' bastata :wink:
 

ayla

+Dreamer+ Member
Questa è la storia di una società che precipita.

Se fossi andato un minimo a scuola, sapresti che Odio chiama Odio.


Un film trascinante e crudo di grande impatto, da vedere assolutamente.
n.b. grazie Mare per il consiglio!
 

Marzati

Utente stonato
Un colpo al cuore, si dice dalle mie parti. Ho trovato citato questo film su un libro di scuola e non ho resistito, ho dovuto guardarlo: le premesse sembravano invitanti.
L’odio ti fa scontrare con una realtà che già negli anni Novanta esisteva e che oggi, forse, è esplosa come dal film profetato*. Ci sono orde di giovani di periferia, immigrati, ultimi, che vivono alla giornata, privi di ogni possibilità di riscatto, anche solo dell’illusione di una vita migliore. Giovani che si perdono fra le vie grigie (e qui, coraggiosa ed azzeccata la scelta del bianco e nero) di una città nella città. Questa povertà totale di tutto, questo sentirsi smarriti e rifiutati porta al titolo, all’odio contro la polizia, che non ne esce molto bene.
E poi quell’ultimo colpo accidentale, tremendo anche perché inaspettato (ne avevamo viste diverse di pistole puntate alla testa, ma mai il grilletto era stato premuto), che ci riporta alla realtà: alla violenza, alla morte, allo schianto finale sin dal principio annunciato.

*faccio riferimento proprio ai recenti fatti di terrorismo, dove i giornali non smettono di ricordarci che a immolarsi come terroristi sono proprio gli Hubert e i Vinz dal film raccontati.
 
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