Ho terminato la lettura da pochi minuti.
Le cose più belle si trovano sempre dove meno te l'aspetti.
Fantascienza a parte
mrgreen
, gli ingredienti ci sono tutti, e credo che, in fin dei conti, il genere è solo un vestito che l'autore prende a prestito per dire al meglio ciò che aveva da dire, il più comodo per lui.
Probabilmente è andata così: una mattina Lem si sveglia e ha voglia di correre, lasciando andare i pensieri: indossa la sua tuta preferita e comincia a mettere i passi uno dopo l'altro, aumentando via via l'andatura e alternando momenti di corsa veloce a momenti più lenti, per prendere il respiro.
Finita la corsa, fa una bella doccia calda. 'Strano', pensa mentre di asciuga i capelli con il phon, 'non avevo mai corso prima d'ora'.
Forse questo mio commento potrà sembrarvi un po' incomprensibile, per il momento è quello che mi sentivo di scrivere, non potendo aggiungere nulla di più alle bellissime recensioni di Zefiro e Luisa che condivido appieno.
In questo libro, inaspettatamente, ci sono anch' io... sono quella "ragazzina rotondetta di circa quindici anni... che salta fuori con la domanda: "A che serve?".
L'uomo si è mosso per andare alla scoperta di altri mondi, di altre civiltà, senza avere perlustrato a fondo, dentro di sé, i cortiletti, i camini, i pozzi, le porte sbarrate... perché ha troppa paura di quello che ci può trovare.