Il dialogo iniziale tra il Topo e Kelvin è notevole direi. Col Topo che chiede
"per chi sei venuto?" Ed ancora più avanti, rispondendo a Kelvin su cosa avrebbe dovuto vedere gli risponde: "dipende anche da te". Devo dire che raramente ho visto sentetizzare un intero libro con così poche parole. Bella la descrizione del viaggio e dell'attracco: quasi ci si sente sballonzolare e scrollare dai g d'accelerazione e cullare nei campi magnetici, s'avvertono i crepitii del rumore di fondo radio nelle orecchie ed i bagliori delle stelle e del sole negli occhi attraverso gli oblò.
La scelta del nome Prometheus per la navicella spaziale non è casuale se si tengono presenti i temi cari a Lem.
PS beh... visto che questo non è un forum ma un gineceo
YY) immaginavo il prevedibile femmineo focus su George. Da parte mia osservo che per trascorrere un'amena oretta con l'attrice (versione Soderbergh) che interpreta la moglie di Kelvin (ma chi è?) un saltino su Solaris lo farei volentieri anche io :sbav: :sbav: