Bolognini, Mauro - Gran Bollito

Shoofly

Señora Memebr
La trama è ispirata alle vicende di Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio:

Lea (Shelley Winters), una matura donna napoletana che gestisce un botteghino del Lotto in una città del Nord, ha avuto tredici figli, ma tutti, tranne uno, le sono morti per aborto o dopo pochi mesi di vita.

Soltanto uno è sopravvissuto, Michele (Antonio Marsina): la madre è convinta di averlo salvato grazie ad un patto stretto con la Morte. Quando Michele si fidanza con una graziosa maestra di ballo Lea, gelosa, fa un nuovo sacrificio alla Morte, uccidendo tre amiche zitellone, dalle quali ricava sapone e biscotti.

Quando il figlio viene chiamato alle armi, per farlo tornare, Lea decide di moltiplicare i suoi riti sacrificali, prendendo di mira, stavolta, la sua servetta muta (una sorprendente Milena Vukotic) e l'odiata ragazza di Michele (Laura Antonelli). Solo grazie ad una parente impicciona e a un prete avido questi ultimi progetti di omicidio verranno sventati.

Le tre zitellone sono magistralmente interpretate da Alberto Lionello, Max Von Sydow e Renato Pozzetto (che nello stesso film recitano anche in ruoli maschili).

Un film tutt'altro che lento, personaggi tragici e pietosi in bilico in un'atmosfera, morbosa e stranita, che viaggia attraverso gli strani motivetti fischiati di Jannacci. Sopra tutti una magnifica strega - a tratti persino simpatica - che si erge a ministra delle vite di tutti. Bellissimo.
 
G

giovaneholden

Guest
Un film che ha poco di italiano,sembra un classico esempio di humor nero britannico.Shelley Winters grandissima,rende umana e simpatica uno dei più grandi mostri della cronaca nera di quegli anni.
 

ayla

+Dreamer+ Member
Attenzione alle mamme iperprotettive!:mrgreen:
E' un film molto particolare, grottesco e drammatico ma, a suo modo, divertente e mai noioso.
Ottima la musica (vita vita di Mina) e l'atmosfera del paesino ma è il cast di attori che merita un applauso, dal mitico trio Sydow-Pozzetto-Lionello che finisce in pentola, alla povera Vukotic, senza scordare la diabolica Winters.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Non mi aspettavo un film del genere, inizialmente m'ha spiazzato; la singolare presenza di Pozzetto, Von Sidow e Lionello "en travesti", è un boccone che va digerito con calma durante il disvelamento del narrato.
La cura del dettaglio è assolutamente degna di nota, con un bel lavoro svolto sulla ricostruzione storica; la fotografia ci consegna un'atmosfera cupa, morbosa e truce, che riporta alla rappresentazione della provincia italiana (le scene di questo film sono girate tra Bologna e Mantova) di avatiana memoria. Il grottesco, che sembra virare al comico vista la presenza delle tre "originali" e solitarie donnone, viene stemperato al momento del primo, improvviso ed efferato (nella modalità), omicidio.
E' assai interessante la scelta di trasformare le tre vittime nei carnefici della protagonista. Alla base della vicenda sembra esserci una sorta di hubris che guida le gesta di Lea (in una scena dice che non l'ha voluto Dio, l'ha deciso lei), madre ignorante e superprotettiva che dal profondo sud reca con se superstizione, magia, oscuri rituali.
Ho trovato la pellicola ammantata da un pizzico di (simpatica?) misogina: la protagonista pazza, la serva ritardata, le tre vittime omaccioni, una delle vicine storpia, Palma dipendente da farmaci e la sorella del prete percorsa da un'accennata, insana, passione per Berta (Lionello). Ottime le prove di tutti gli attori, Von Sidow e Lionello su tutti. Belli il motivetto di Jannacci e la storpiatura di "Via del Campo" fatta da Pozzetto al pianoforte. :mrgreen:
Ha un ritmo leggermente compassato, è pur sempre un film del 1977, ma ha fascino da vendere e una perfetta misura tra orrore e grottesco. Questa pellicola è la bella copia del "raffazzonato" e improbabile "Pensione paura". Assolutamente da recuperare. Piccolo cult :) (di sicuro entrerà nella mia top 20 occidentale di "genere") :D

VOTO 7,5
 
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