Purtroppo no. Non avendo grande fiducia nei miei mezzi fisici, avevo calcolato 20 km di media al giorno e quindi avevo prenotato dal 4 luglio al 4 agosto. Calcolando qualche giorno di imprevisto e anche nel caso fossi arrivato a fine luglio a Santiago poi sarei sceso a Fatima.
Ho preso la mia credenziale per ricordare il mio Cammino. Da Burgos il 5 luglio, sono arrivato a Santiago il 26, m'ero fermato come te al Gozo il 25 per evitare il casino della festa di San Giacomo ed entrare in cattedrale la mattina presto del 26.
Poi avendo altri 9 giorni prima della partenza, ho deciso di proseguire per Finisterre, poi avendone ancora fino a Muxia e infine ritorno a piedi a Santiago. Ecco quei nove giorni senza moltissima gente sono stati quelli più belli del mio Cammino, o forse quelli che ricordo di più. Di certo i più difficili, pioveva, tappe lunghe, senza possibilità di fermate intermedie. A Muxia era anche festa.
Come già ti dicevo, arrivai la sera tardi a Burgos, verso le 9. Tutto pieno, fortunatamente una ragazza di Milano mi fece posto in un angolo sotto una scrivania nell'Hospital de peregrinos "Santiago y Santa Caterina" (al centro di Burgos), qui ho conosciuto due spagnoli, e non sapendo che c'erano frecce gialle che indicassero dettagliatamente il percorso, ho chiesto di poter partire con loro l'indomani mattina. Alle 6:00 sveglia, e partenza, siamo arrivati ad Hontanas credo poco prima delle 12:00, una corsa. Io reduce da un anno seduto su una poltrona, la sera mi sono ritrovato su un letto a castello scottato (non avevo comprato crema protettiva) e con un po' di febbre. La mattina sono ripartito con loro, ma con polpacci che sembravano due cilindri. Mi hanno detto che mi avrebbero aspettato a Itero de La Vega, 21 km. Passo da San Nicolas, qui stava facendo l'ospitalera Carmen Pugliese, la proprietaria di un rifugio a Torres del Rio, mi dà da bere e vedendomi sofferente, mi dice di restare a San Nicolas. Invece proseguo fino a Itero de la Vega e riincontro i miei due sodali. Ma ho i polpacci gonfi, la febbre e sono scottato, decido che se devo morire, voglio farlo sentendo la mia lingua. Tanto il sentiero è tracciato bene, questi nemmeno mi hanno aspettato oggi, posso proseguire solo. Dopo aver pagato ad Itero, prendo la mia roba e dico che me ne vado, la signora del rifugio mi dice che non può ridarmi gli euro indietro, non glieli avevo chiesto, voglio solo andare a San Nicolas. Qui Carmen, mi lava i piedi, mi fa cenare, a San Nicolas non c'era corrente elettrica, mi dà del bicarbonato sciolto in acqua, prima di prenderlo chiamo un amico in Italia e gli chiedo se va bene, mi dice che è un alcalinizzante e può tamponare l'acidità del lattato, non ho capito un tubo, ma male non farà.
La mattina mi sveglio, se non guarito, molto meglio, e da lì in poi inizia il mio Cammino. Poblacion do Campos, soli 20 km; Carriòn de los Condes, altri 18 km (ero convalescente), dove dormii nella "tendopoli" allestita vicino al fiume e non ho mai avuto tanto freddo; Ledigos, e ricordo anch'io i 17 km di solitaria fino a Calzadilla, davvero in solitaria, gli altri pellegrini avevano percorso quei chilometri la mattina presto, io procedevo lentamente; Reliegos invece è un bel ricordo. Non so perché ma per percorrere 20 km da Bercianos impiego qualcosa come 12 ore. Arrivo alle 21:30 e l'ospitalero mi dice che non c'è posto, come al solito lo convinco a farmi dormire a terra in un angolino, iniziamo a parlare e mi invita, visto che l'albergue sta per chiudere, ad andare a bere una birra con lui al bar. Le birre diventano 5-6, forse qualcuna in più, io conoscevo tre parole di spagnolo quando sono partito, al mio ritorno ne conoscevo due solamente, ma l'ospitalero ne conosceva qualcuna in più del mio dialetto; Leon anch'io, andai al Municipal, praticamente l'edifico scolastico, e poi cominciai ad allungare le tappe; 37 km fino ad Hospital de Orbigo; la lunga marcia: da O Cebreiro fino a Portomarìn, 59 km in 24 ore. Non voluta, ma arrivato come al solito alle 21:00 a Sarria trovai tutto pieno, nemmeno due metri liberi per stendere il mio sacco a pelo, chiesi il favore di una doccia e dopo aver preso un caffe, mi sono addentrato con lampadina nei boschi di eucalipto della Galizia, chissà che non sarei riuscito a vedere una bruja, alle 10 arrivai a Portomarìn e qui la signora delle pulizie mi permise di dormire fino alle 12:00 orario di apertura dell'albergue. Inutile dire che la tappa del giorno seguente fu di 8 km fino a Gonzar. A Santiago ci avevo preso gusto e invece di andare a Fatima ho proseguito per Muxia. Ecco il mio Cammino.