Le obiezioni mossemi finora centrano il bersaglio in un punto e cioè che la vita eterna diventerebbe insensata o addirittura una follia a causa della sovrappopolazione (come ipotizza Artur Schopenauer in Parerga e Paralipomena). Su questo non ho risposte: io non so cosa accadrà dopo alla sconfitta della morte, solamente mi auspico che avvenga:
@Darida: potrei risponderti: e a che scopo ci siamo adesso?
@Velmez: il tuo discorso è interessante e convincente, tuttavia non posso concordare, perchè io sono un umanista e penso il contrario di ciò che tu hai detto e cioè che i sentimenti umani siano nulli al confronto dell'universo: penso invece che tutte le galassie, le stelle, i pianeti, i buchi neri, gli animali e i batteri esistenti non valgano un solo palpito del cuore umano o un solo concetto... per la medesima ragione il fatto che il mio bruto corpo possa servire a creare energia o che si trasformi in altro, mi interessa poco o niente... non mi riconosco nel mio corpo ma nella mia mente e da tutto ciò che ne deriva, e per questo non mi dispiacerebbe fosse eterna (al di là che so che molto probabilmente è utopia).
Sicuramente da un punto di vista personale ne ho avuto paura in passato, ma l'ho superata grazie allo studio attento di Seneca... se però la scienza potesse eliminare la morte o almeno allungare l'esistenza io non sarei affatto contrario, anzi...
In ogni caso leggerò Terzani, perchè il tema mi interessa e visto che di lui non so quasi nulla, poi ne riparleremo, magari apro quando l'ho letto un topic o commento se eventualmente già esiste.
Sul fatto infine a cui accenni di eliminare la sofferenza sono d'accordo, ma il discorso è molto complesso e merità uno spazio autonomo, vedremo quindi in un'altra occasione