Finalmente ho il tempo per commentare il libro!La seconda parte della lettura non ha fatto altro che confermare l'impressione iniziale basata sul rapporto adulto/bambino. Due sono gli episodi che mi hanno indotto ad accertare questa conclusione. La prima deriva dalla chiacchierata unilaterale della duchessa durante la partita con la regina di cuori,nella quale afferma:"Tutte le cose hanno una morale:basta saperla trovare". I bambini non ragionano basandosi sulla morale ma sull'istinto e le esperienze dirette mentre gli adulti sono sempre frenati dai giudizi sociali e ,appunto,morali. Il secondo episodio invece è il dialogo,tutto improntato sul nonsense,tra Alice,la finta tartaruga e il grifone. Nelle note a piè di pagina vi è scritto che in questo caso Carroll aveva utilizzato i vari giochi di parole per burlarsi della scuola vittoriana,scuola che conosceva bene essendo lui stesso un insegnate.Se dovessi assegnare delle stelline,questo libro ne conquisterebbe sicuramente 5/5.Ciò che mi ha colpito maggiormente è l'aspetto surreale e quasi inquietante di tutta la storia. Da bambina vidi il cartone della Disney e ricordo che ne rimasi affascinata ma allo stesso tempo turbata. Ora che sono cresciuta l'effetto non è cambiato,anzi ho apprezzato ancora di più questo capolavoro perché riuscire ad entrare, da adulti,nella testa dei bambini ed essere in grado di rappresentarne le angosce,le paure e i desideri è una vera arte.