Calvino, Italo - Il barone rampante

Dory

Reef Member
In fondo il Barone sale sugli alberi non per sfuggire al mondo ma per trovare un modo di confrontarsi con il mondo. E' un cambio di prospettiva sulle cose .
Certamente c'è anche la volontà di Calvino di divertirsi con un personaggio che deve rispettare "regole" assolutamente originali all'interno delle quali devono svolgersi le vicende del romanzo.

Da Wikipedia

Il barone rampante è un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1957, secondo capitolo della "trilogia araldica", insieme a Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959).

Quoto in pieno!!

Ed è davvero interessante l'idea della trilogia, che mi piacerebbe completare (avevo già letto il visconte dimezzato, mi manca solo il cavaliere inesistente).
Calvino è stato mosso da un intento ben preciso quando ha scritto questi libri.
Vi riporto questo breve periodo che ho preso altrove che lo spiega in modo chiaro e conciso. :wink:

"Scritti nel corso di un decennio e pubblicati separatamente, i tre romanzi brevi, Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959), sono stati riuniti nel 1960 nel volume I nostri antenati. Questa trilogia vuole essere un allegorico ritratto in divenire dell’uomo, o meglio dell’intellettuale, contemporaneo: un’ironica fiabesca divertente e divertita metafora dei limiti, dei condizionamenti e delle possibilità della ragione umana di conoscere e commisurarsi alla realtà storica e sociale."
 

Meri

Viôt di viodi
E' il libro che mi ha fatto adorare Calvino. Perfetto TUNZZZ
 

anvi

New member
Ho appena finito di rileggere questo libro e rimango dello stesso identico parere di qualche anno fa. In genere apprezzo, o almeno ho apprezzato, lo stile di Calvino, ma ho fatto veramente fatica a finire questo libro; per carità, scritto veramente bene, ma poco interessante e coinvolgente.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
E' stato il terzo della trilogia che ho letto e credo che sia il mio preferito.
Molto è dipeso anche dal momento in cui l'ho letto, ero già in ballo con un altro che trovavo piuttosto pesante, perciò Calvino è stato per me una bella boccata d'aria fresca.
Un'amica mi ha detto che per lei è stato il meno bello perchè l'ha trovato il più "razionale" dei 3 -non ricordo la parola esatta- aggiungendo che un ragazzino che decide di vivere sulle piante non è una cosa da tutti i giorni, ma in confronto al visconte e al cavaliere sembra meno fantasioso...forse è proprio questo il motivo (la apparente maggior razionalità) per cui io invece lo metto al primo posto :wink:.

E poi mi ricorderò sempre del brigante lettore :HIPP.
 

isola74

Lonely member
Storia paradossale ma non per questo priva di elementi iper realistici.
Calvino racconta di una ribellione al conformismo, alle rigide e ottuse regole dell'apparenza e lo fa in un modo geniale, non conformandosi (nemmeno lui!) ad uno scritto classico .
C'è tanta modernità in questo libro, basta non fermarsi alle apparenze.

"....c'erano anche da noi tutte le cause della rivoluzione francese. Solo che non eravamo in Francia e la rivoluzione non ci fu.
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti ".:ad:
 

*Stella*

Member
Per me è stata una lettura molto piacevole. A prima vista può sembrare un libro leggero e di fantasia , ma offre molti spunti di riflessione, come il valore della caparbietà con tutte le sue conseguenze, la forza interiore del protagonista e la dimostrazione che con la volontà tutto è possibile. Il finale è stato geniale.
 

Tanny

Well-known member
Dopo essere stato costretto a leggere Il cavaliere inesistente dalla mia prof di italiano delle medie ho odiato con tutto me stesso Calvino, all'amba dei 35 anni ho quindi provato a vedere se tutto questo odio era motivato oppure no e leggendo questo libro posso dire di aver fatto "pace" con questo autore.
E' una lettura molto leggera che scorre velocemente, anche se a volte ho avuto la sensazione che l'autore volesse aumentare il numero di pagine con descrizioni e racconti non molto attinenti, che sinceramente ho odiato l'uso di molte lingue straniere non tradotte dall'editore, dei passaggi in francese no ci ho capito un acca.
Ciò premesso, voto 4/5 promosso a pieni voti
 
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