Mi intrometto nella discussione per dire che sostanzialmente la penso come te Nicole, però credo che un certo simbolismo ci sia in questo libro, o almeno io l'ho interpretato così.
Tereza scinde, ovviamente con le debite differenze, il suo amore e le sue attenzioni su due entità: Tomas e Karenin.
Entrambe a mio avviso rappresentano quell'insostenibile leggerezza dell'essere che ci vuole raccontare Kundera, ma sono i due poli opposti e coincidenti. Nel senso che entrambi incarnano un'idea di amore puro (in questo senso coincidenti): però per Tomas l'amore puro è l'amore scisso dal sesso, per Karenin è devozione totale al suo padrone: se Karenin fosse uomo sarebbe "e non c'è sesso senza amore".
Karenin è, tra l'altro, un regalo dello stesso Tomas, fatto con lo scopo preciso di dare compagnia a Tereza, come se questo potesse supplire alla sua infedeltà sessuale.
Karenin resta un cane, però secondo me nel libro sta ad agire come la terza parte maschile, quella dell'amore fedele, dell'amore vero, che nella componente femminile si incarna in Tereza. Né Tomas, né Franz ci parlano di questa forma d'amore.
Franz non riesce a dimostrarci l'esistenza di questo tipo di amore, perché utopico probabilmente, mentre Karenin sì, perchè gli animali, i cani soprattutto, sono capaci solo di questo.
Karenin, dunque, è funzionale alla storia molto più di quanto si pensi; anche lui è un pezzo del puzzle di cui si serve Kundera per esprimere le sue teorie sull'amore.
O almeno io l'ho letta così... :roll: