apeschi
Well-known member
Non e' facile dare un parere univoco ed assoluto sulla domanda se la vita sia stupenda oppure no.
Penso questo a prescindere da qualsiasi convinzione religiosa o atea.
Ora se uno e' ateo trova la ragione di esistere e di essere solo in questa vita, se e' credento o religioso (che poi le due cose non sono assolutamente sinonimi, in quanto uno puo' essere credente senza per forza essere religioso) spera (o ha certezza a seconda della profondita' ed intensita' delle proprie convinzioni) che anche se in questa vita ci siano difficolta' e momenti bui poi ci sara' qualcosa di bellissimo.
La domanda pero' e' se questa vita, cioe' la vita reale, umana, sulla terra sia stupenda oppure non lo sia, altrimenti e' troppo facile dire che e' comunque bellissima perche' poi ci sara' sicuramente qualcosa di meglio.
Certo forse le convinzioni religiose possono aiutare e dare un senso a certe ingiustizie subite in questa vita, ma mi sembra che sia un po' uscire di tema o comunque vivere pensando al dopo.
Venendo alla domanda se la vita sia stupenda oppure no, non saprei cosa rispondere.
Per quanto mi riguarda passo da momenti di entusiasmo e di felicita' a momenti bui, di tristezza infinita, momenti in cui mi sembra che tutto mi stia crollando addosso (e queste sensazioni le ho sempre avute anche da piccolo). (Mi immedesimo in una bellissima canzone di Edoardo Bennato, 'Un giorno credi').
Diciamo che fondamentalmente sono pessimista e spesso mi ritrovo in certe idee del Leopardi (sulla vita) o di Montale (la muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia), poi appena ho un momento libero, sono in vacanza (ma anche no), davanti ad un mare immenso stupendo, o appena vedo dei monti altissimi, appena riesco a dimenticarmi dei problemi quotidiani (che magari sono banalissimi col senno di poi) risalgo la china e sono contento di vivere e tutto mi sembra bellissimo.
Come gia' osservato da alcuni, ci sono piu' momenti brevi di gioia, ogni tanto, alternati a periodi bui.
Sono questi momenti belli che mi danno la forza di continuare, di sperare, proprio perche' ho l'esperienza di infiniti alti e bassi vissuti nella mia vita e so che ogni volta se ne viene fuori dai momenti bui (e poi ricapiteranno e cosi' via).
A volte quando sono felice invece temo che poi ci possano essere momenti bui (la fthonos theon, l'invidia degli dei temuta dagli antichi greci).
Volendo estendere il discorso, spesso quando vedo la sofferenza di gente innocente, quando viaggio per il mondo (anche in vacanza) e vedo chi sta decisamente male e decisamente molto peggio di me, mi pongo tantissime domande.
A volte vedo gente che sta veramente male ma e' molto piu' contenta di me e quindi mi sento un verme perche' non so e non riesco ad apprezzare la fortuna che ho avuto rispetto a tantissima altra gente che sta decisamente peggio.
In quanto alla religione o al credere o non credere, ammiro chi ha certezza sia in un senso che nell'altro senso, a volte il credere puo' essere una scappatoia comoda per demandare i problemi quotidiani ad una vita futura, d'altro canto non si puo' dimostrare scientificamente ne' che ci sia dio e nemmeno che non ci sia.
Mi piace sperare che ci possa essere qualcos'altro oltre la vita, ma purtroppo non ne ho l'assoluta certezza. :? :?
Ma l'argomento di questa discussione non e' se ci sia un dio o non ci sia ma se secondo noi la vita sia stupenda oppure no e penso che la risposta sia indipendente dall'essere credenti, atei o agnostici.
A volte il fatto di credere puo' diventare un pretesto per accettare situazioni negative.
Ma non voglio assolutamente convincere nessuno delle mie idee un po' confuse espresse sopra. :W:W
Come mi hanno spiegato in un corso sulla comunicazione interpersonale, la fede religiosa, la fede politica e la fede calcistica (o in uno sport), sono argomenti tabu' che coinvolgono troppo la sfera strettamente personale di ciascuno di noi e si puo' correre l'altissimo rischio di arrivare ad insultarsi pesantemente (e' provato) senza che nessuno si sposti di un millimetro dalla propria convinzione.
(cosa volevo dire? non lo so... mi viene in mente l'assessore Cangini, un personaggio di Zelig, per chi guardava Zelig... :sbav::sbav: )
Penso questo a prescindere da qualsiasi convinzione religiosa o atea.
Ora se uno e' ateo trova la ragione di esistere e di essere solo in questa vita, se e' credento o religioso (che poi le due cose non sono assolutamente sinonimi, in quanto uno puo' essere credente senza per forza essere religioso) spera (o ha certezza a seconda della profondita' ed intensita' delle proprie convinzioni) che anche se in questa vita ci siano difficolta' e momenti bui poi ci sara' qualcosa di bellissimo.
La domanda pero' e' se questa vita, cioe' la vita reale, umana, sulla terra sia stupenda oppure non lo sia, altrimenti e' troppo facile dire che e' comunque bellissima perche' poi ci sara' sicuramente qualcosa di meglio.
Certo forse le convinzioni religiose possono aiutare e dare un senso a certe ingiustizie subite in questa vita, ma mi sembra che sia un po' uscire di tema o comunque vivere pensando al dopo.
Venendo alla domanda se la vita sia stupenda oppure no, non saprei cosa rispondere.
Per quanto mi riguarda passo da momenti di entusiasmo e di felicita' a momenti bui, di tristezza infinita, momenti in cui mi sembra che tutto mi stia crollando addosso (e queste sensazioni le ho sempre avute anche da piccolo). (Mi immedesimo in una bellissima canzone di Edoardo Bennato, 'Un giorno credi').
Diciamo che fondamentalmente sono pessimista e spesso mi ritrovo in certe idee del Leopardi (sulla vita) o di Montale (la muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia), poi appena ho un momento libero, sono in vacanza (ma anche no), davanti ad un mare immenso stupendo, o appena vedo dei monti altissimi, appena riesco a dimenticarmi dei problemi quotidiani (che magari sono banalissimi col senno di poi) risalgo la china e sono contento di vivere e tutto mi sembra bellissimo.
Come gia' osservato da alcuni, ci sono piu' momenti brevi di gioia, ogni tanto, alternati a periodi bui.
Sono questi momenti belli che mi danno la forza di continuare, di sperare, proprio perche' ho l'esperienza di infiniti alti e bassi vissuti nella mia vita e so che ogni volta se ne viene fuori dai momenti bui (e poi ricapiteranno e cosi' via).
A volte quando sono felice invece temo che poi ci possano essere momenti bui (la fthonos theon, l'invidia degli dei temuta dagli antichi greci).
Volendo estendere il discorso, spesso quando vedo la sofferenza di gente innocente, quando viaggio per il mondo (anche in vacanza) e vedo chi sta decisamente male e decisamente molto peggio di me, mi pongo tantissime domande.
A volte vedo gente che sta veramente male ma e' molto piu' contenta di me e quindi mi sento un verme perche' non so e non riesco ad apprezzare la fortuna che ho avuto rispetto a tantissima altra gente che sta decisamente peggio.
In quanto alla religione o al credere o non credere, ammiro chi ha certezza sia in un senso che nell'altro senso, a volte il credere puo' essere una scappatoia comoda per demandare i problemi quotidiani ad una vita futura, d'altro canto non si puo' dimostrare scientificamente ne' che ci sia dio e nemmeno che non ci sia.
Mi piace sperare che ci possa essere qualcos'altro oltre la vita, ma purtroppo non ne ho l'assoluta certezza. :? :?
Ma l'argomento di questa discussione non e' se ci sia un dio o non ci sia ma se secondo noi la vita sia stupenda oppure no e penso che la risposta sia indipendente dall'essere credenti, atei o agnostici.
A volte il fatto di credere puo' diventare un pretesto per accettare situazioni negative.
Ma non voglio assolutamente convincere nessuno delle mie idee un po' confuse espresse sopra. :W:W
Come mi hanno spiegato in un corso sulla comunicazione interpersonale, la fede religiosa, la fede politica e la fede calcistica (o in uno sport), sono argomenti tabu' che coinvolgono troppo la sfera strettamente personale di ciascuno di noi e si puo' correre l'altissimo rischio di arrivare ad insultarsi pesantemente (e' provato) senza che nessuno si sposti di un millimetro dalla propria convinzione.
(cosa volevo dire? non lo so... mi viene in mente l'assessore Cangini, un personaggio di Zelig, per chi guardava Zelig... :sbav::sbav: )