31° Minigruppo - La famiglia Winshaw di Jonathan Coe

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alessandra

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Adesso devo strozzare tutti e due o forse me stessa...mannaggia, non riesco a non leggervi!!! :mrgreen:

Sono rimasta sola :cry: Non vedo l'ora di arrivare a questo strano finale...
 

ayla

+Dreamer+ Member
Adesso devo strozzare tutti e due o forse me stessa...mannaggia, non riesco a non leggervi!!! :mrgreen:

Non compiere atti di violenza né su noi né su di te per carità che ci sono altri libri made Coe che ci aspettano per futuri minigruppi:mrgreen::mrgreen:

Sono rimasta sola :cry: Non vedo l'ora di arrivare a questo strano finale...

Sola noo Ale! Ci siamo ancora a farti compagnia, mica ti abbandoniamo!!:YY Poi sul finale mi dici che pensi, che magari sono l'unica che non l'ha apprezzato a dovere.
 

alessandra

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Non compiere atti di violenza né su noi né su di te per carità che ci sono altri libri made Coe che ci aspettano per futuri minigruppi:mrgreen::mrgreen:

Sola noo Ale! Ci siamo ancora a farti compagnia, mica ti abbandoniamo!!:YY Poi sul finale mi dici che pensi, che magari sono l'unica che non l'ha apprezzato a dovere.

Se mi sosterrete fino al sofferto e controverso finale vi perdonerò! :D
 

ayla

+Dreamer+ Member
Se mi sosterrete fino al sofferto e controverso finale vi perdonerò! :D

Andata capo!:mrgreen::mrgreen:

C'è una vena di follia in famiglia, capisce? Siamo tutti matti da legare, fuori di testa, bacati nella cocuzza. Tutti. Perché arriva il momento, Michael, arriva il momento in cui rapacità e follia diventano praticamente indistinguibili l'una dall'altra. Si potrebbe quasi dire che diventano una e una sola cosa. E poi arriva un altro momento in cui anche tollerare la rapacità, e viverci fianco a fianco, o addirittura prendersene carico, diventa una sorta di follia. La follia non ha mai fine. Almeno per..per chi continua a vivere.

Ecco spiegato il gene malato dei Winshaw!
 

alessandra

Lunatic Mod
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Spoiler

Finito!
Gran libro, come al solito Coe non mi ha deluso, anzi forse questa fra le tre che ho letto è, secondo me, la sua prova migliore.
Il suo genio sta nel creare intrecci intricatissimi che dapprincipio potrebbero rendere scettico il lettore, nel senso che ci si chiede in quale modo i vari elementi, fatti o personaggi potrebbero incastrarsi l'un l'altro; ciò sembrerebbe talmente difficile da farci diffidare riguardo ad una possibile ricomposizione del puzzle. E invece, zac! a un certo punto il ritmo accelera e come per incanto tutto, ogni minimo elemento anche apparentemente trascurabile trova senza fatica il suo posto. Ciò avviene in modo spassoso e tutt'altro che banale; nell'ultima parte ogni riga stupisce e spiazza, letteralmente fino all'ultima frase dell'ultima pagina, e qui siamo arrivati allo sconvolgente e decisamente inatteso finale :mrgreen: Be', direi che non è proprio il classico lieto fine e qui hai certamente ragione, ayla...forse il fatto in sè rattrista per un secondo, ma il modo in cui avviene, per quanto mi riguarda, ha avuto la meglio e me l'ha fatto apprezzare per l'originalità e per la funzionalità nei confronti della storia (sia per quanto riguarda la surreale Tabitha pilota, fantastica, sia il fatto che si chiude il cerchio legato ai sogni di Michael). Quanto è labile il confine tra "normalità" e follia! :mrgreen:
Questo libro è insieme un giallo, un romanzo di denuncia, una sorta di originale saga familiare. Reale e surreale, verosimile e inverosimile sono sapientemente dosati in maniera tale da rendere il tutto credibile e appassionante. Ironico e brillante, a tratti di una comicità che sembra geniale e infantile allo stesso tempo, avvincente e ricco di colpi di scena, si ride a tratti amaramente poichè traccia un quadro drammatico della situazione politica e sociale dell'Inghilterra (ma non solo) ai tempi della Thatcher, facilmente adattabile ad altri periodi storici, compreso quello attuale, e ad altre società, e lo traccia esaminando - servendosi dei mostruosi Winshaw ed entrando nel dettaglio in modo da colpire e impressionare il lettore - ogni aspetto: quello strettamente politico, quello generale dell'economia e delle banche, quello legato ai mezzi di comunicazione e quello (ahimè) della sanità: la morte di Fiona (sigh!) contraddice in buona parte la sua stessa teoria e conferma quella di Michael, secondo il quale c'è sempre un "colpevole" per tutto, o comunque una causa.
La parte finale è davvero geniale, da noir brillante e raffinato. Ma nessuno ci ha ancora fatto un film?
Ho la sensazione che Coe si diverta da morire a scrivere libri.
Da leggere!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Dimenticavo il mio commento:
La lettura è stata piacevolissima, di quelle che non si dimenticano facilmente grazie allo stile di Coe, che tra un personaggio e l'altro, ci fa sorridere e arrabbiare, ci lascia basiti e sconcertati di fronte alle bassezze che oramai sono entrate nella nostra quotidianità, scansando tutti i valori e ideali ai quali dovremo ispirarci, ma sa anche farci divertire e commuovere. Realismo e ironia sono fusi insieme per mostrarci un inquietante ritratto della cara vecchia Inghilterra (che almeno io ignoravo), che tanto lontana non è dalla nostra Italia, a quanto pare gli opportunisti corrotti crescono un pò dappertutto.
A Coe il brio indubbiamente non manca:mrgreen:, la fantasia e l'originalità meno ancora, e il finale, infarcito da gustose citazioni cinematografiche, lo dimostra: atmosfera spettrale, colpi di scena uno dopo l'altro e atroci omicidi...geniale!!!
La conclusione mi ha lasciato l'amaro in bocca, il destino avrà pure voluto così, ma...io no!

E' stata una bellissima boccata d'aria fresca, ringrazio Ale e Praschese per la compagnia, mi sono divertita!
 
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