RosaT.
Leghorn Member
Trama:
"Maya Vidal, l'adolescente protagonista del nuovo romanzo di Isabel Allende, caduta nel circuito dell'alcol e della droga riesce a riemergere dai bassifondi di Las Vegas e in fuga da spacciatori e agenti dell'F.B.I. approda nell'incontaminato arcipelago di Chilo, nel sud del Cile. Amori difficili, frammenti di storia cilena ancora carichi di sofferenza, famiglie disgregate, disagio giovanile, marginalità e degrado trovano come contraltare il valore delle tradizioni locali, il rispetto per l'ambiente e un modello di vita comunitaria nell'affermazione del valore della diversità e del rispetto reciproco. Isabel Allende torna a raccontare la vita di una grande donna, la storia di Maya, in un romanzo che affronta con grande delicatezza le relazioni umane: le amicizie incondizionate, le storie d'amore palpabili come quelle più invisibili, gli amori adolescenziali e quelli lunghi una vita. "
Prendere in mano, dopo anni, un libro dal profumo fresco di stampa di una delle mie autrici preferite, è stata un'emozione.
Maya la protagonista cresce con i nonni, le cui personalità mi hanno trasmesso saggezza e simpatia. Conosce il dolore della perdita a sedici anni (l'amato nonno), la sua vita comincia asbandare, alcol, droga ... fino a finire nella malavita di Las Vegas. Grazie alla nonna finisce su un'isola a sud del Cile con un quaderno in cui scrive. È Manuel ad accoglierla e ad ospitarla, che ha un segreto di quelli “che se tenuto nascosto, finisce per infestare la mente”.
Il romanzo alterna la narrazione del passato di Maya, con scene crude e violete, a quella della sua nuova vita pulita e tranquilla circondata da nuovi affetti, più rilassante, ma non meno avvincente ...
I personaggi, anche quelli marginali, sono ben caratterizzati e restano indimenticabili, tanto da chiedersi quante storie anche loro potrebbero raccontare.
Splendide le descrizioni del Cile, i suoi paesaggi senza tempo, i suoi profumi i suoi colori. In questo nuovo libro si parla di solitudine, paura, disperazione, fughe, violenza sulle donne, angoscia, ma anche di amore (tanto amore), tenerezza, rispetto e migliormanto di se stessi.
A tratti, in questa sua nuova fatica Isabel, usa un linguaggio molto moderno e diretto, lontano dalla poesia che caratterizza tutto il suo primo capolavoro (la casa degli spiriti), ed a tratti ricompare la Isabel delle descrizioni dettagliate e magiche, da farti sentire lì sulle scogliere di Chiloè mentre annusi il mare e senti vento che sfiora la pelle ...
Due anni di attesa che sono valsi la pena, Isabel non mi ha deluso neanche questa volta !!!
"Maya Vidal, l'adolescente protagonista del nuovo romanzo di Isabel Allende, caduta nel circuito dell'alcol e della droga riesce a riemergere dai bassifondi di Las Vegas e in fuga da spacciatori e agenti dell'F.B.I. approda nell'incontaminato arcipelago di Chilo, nel sud del Cile. Amori difficili, frammenti di storia cilena ancora carichi di sofferenza, famiglie disgregate, disagio giovanile, marginalità e degrado trovano come contraltare il valore delle tradizioni locali, il rispetto per l'ambiente e un modello di vita comunitaria nell'affermazione del valore della diversità e del rispetto reciproco. Isabel Allende torna a raccontare la vita di una grande donna, la storia di Maya, in un romanzo che affronta con grande delicatezza le relazioni umane: le amicizie incondizionate, le storie d'amore palpabili come quelle più invisibili, gli amori adolescenziali e quelli lunghi una vita. "
Prendere in mano, dopo anni, un libro dal profumo fresco di stampa di una delle mie autrici preferite, è stata un'emozione.
Maya la protagonista cresce con i nonni, le cui personalità mi hanno trasmesso saggezza e simpatia. Conosce il dolore della perdita a sedici anni (l'amato nonno), la sua vita comincia asbandare, alcol, droga ... fino a finire nella malavita di Las Vegas. Grazie alla nonna finisce su un'isola a sud del Cile con un quaderno in cui scrive. È Manuel ad accoglierla e ad ospitarla, che ha un segreto di quelli “che se tenuto nascosto, finisce per infestare la mente”.
Il romanzo alterna la narrazione del passato di Maya, con scene crude e violete, a quella della sua nuova vita pulita e tranquilla circondata da nuovi affetti, più rilassante, ma non meno avvincente ...
I personaggi, anche quelli marginali, sono ben caratterizzati e restano indimenticabili, tanto da chiedersi quante storie anche loro potrebbero raccontare.
Splendide le descrizioni del Cile, i suoi paesaggi senza tempo, i suoi profumi i suoi colori. In questo nuovo libro si parla di solitudine, paura, disperazione, fughe, violenza sulle donne, angoscia, ma anche di amore (tanto amore), tenerezza, rispetto e migliormanto di se stessi.
A tratti, in questa sua nuova fatica Isabel, usa un linguaggio molto moderno e diretto, lontano dalla poesia che caratterizza tutto il suo primo capolavoro (la casa degli spiriti), ed a tratti ricompare la Isabel delle descrizioni dettagliate e magiche, da farti sentire lì sulle scogliere di Chiloè mentre annusi il mare e senti vento che sfiora la pelle ...
Due anni di attesa che sono valsi la pena, Isabel non mi ha deluso neanche questa volta !!!