XI Sfida cinematografica - Film tratti da romanzi che abbiamo letto

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giovaneholden

Guest
Visti i Viceré e L'insostenibile leggerezza dell'essere,il primo passabile,ma un po' troppo televisivo,il secondo bello come me lo ricordavo :)
 
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giovaneholden

Guest
La sequenza casuale in cui sono usciti i due film nella sfida ci permette di vedere come da due romanzi diametralmente opposti possano uscire interpretazioni su come renderli sullo schermo. Faenza,malgrado avesse a disposizione una materia di tipo più tradizionale e dunque più facile da rendere,malgrado la difficoltà di condensare un romanzo di notevole mole e zeppo di accadimenti,risulta troppo didascalico,perdendo per strada molti dei significati intrinseci all'opera. Un vero peccato,dato che il regista sa fare molto meglio come per esempio nella riduzione di Sostiene Pereira o Marianna Ucria. D'altro canto,invece,come giustamente sottolineato,grazie all'abilità di Carriere,Kauffman riesce da una materia magmatica quale il complicato,stratificato e proteiforme romanzo di Kundera a mettere in evidenza,scarnificando la storia della trama,a far emergere molti dei punti cruciali che emergono dalle riflessioni di cui è disseminato il romanzo. In poche parole,difficile,imperfetto ma un tentativo riuscito di un'immane impresa.
 

Dory

Reef Member
Che bella questa sfida! Io, molto a malincuore, non posso partecipare alle sfide cinematografiche, perché le poche volte che ci ho provato non sono mai riuscita a procurarmi tutti i film. (odio vederli sul PC)
L'unica sfida che sono riuscita a concludere è stata quella sui film del mio amatissimo Miyazaki...

Qui più di tutti mi piacerebbe vedere L'insostenibile leggerezza dell'essere, è uno dei miei romanzi preferiti.
 

elisa

Motherator
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Che bella questa sfida! Io, molto a malincuore, non posso partecipare alle sfide cinematografiche, perché le poche volte che ci ho provato non sono mai riuscita a procurarmi tutti i film. (odio vederli sul PC)
L'unica sfida che sono riuscita a concludere è stata quella sui film del mio amatissimo Miyazaki...

Qui più di tutti mi piacerebbe vedere L'insostenibile leggerezza dell'essere, è uno dei miei romanzi preferiti.

nulla vieta che tu partecipi e vedi quelli che riesci a vedere :)
 

elisa

Motherator
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ho visto Lasciami entrare, non ho letto il romanzo per cui non posso fare confronti, l'opera cinematografica nel panorama horror vampiresco non è niente male
 

elisa

Motherator
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visto Intervista col vampiro, dal punto di vista cinematografico interessante ma ridondante, sul versante letterario non posso esprimermi non avendo letto il libro della Rice, di lei ne ho letto solo uno anni fa, Pandora, e non mi era piaciuto. Leggendo le due trame devo dire che il film differisce di molto.
 

elisa

Motherator
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visto Piccole donne, il libro l'ho letto da bambina ma non credo il film differisca molto, ho l'impressione che sia ancora più edificante del romanzo stesso
 
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giovaneholden

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Brevi riflessioni sui film visti. Lasciami entrare parte con un'idea originale,ha un plusvalore nell'ambientazione nella neve,ma poi si perde per strada rimanendo un po' incompiuto. Intervista col vampiro non mi è piaciuto,l'ho trovato lento e prolisso,altra occasione sprecata. Sull'aderenza ai libri non mi pronuncio non avendoli letti. Piccole donne è senza infamia e senza lode alcune attrici non proprio aderenti all'idea che uno si è fatto delle ragazzine del romanzo,anche se ineccepibile l'ambientazione,le scenografie e i costumi,insomma tutta la parte tecnica.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
@ giovaneholden: Lasciami entrare l'ho trovato un film "sporco", sotto tanti punti di vista, la ragazzina vampira è eccezionale a trasmetterti questa impressione, questa contraddizione tra la perfetta idea che ci facciamo di Stoccolma e la desolazione che invece viene riprodotta nel film con questa neve che "insudicia" invece di rendere ovattato tutto. Veramente centrato questo obiettivo.

ps: ricordati di riportare i commenti in Piccola cineteca :)
 

elisa

Motherator
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visto The Dead - Gente di Dublino di John Huston, una meraviglia, come una pietra preziosa incastonata nella pur brillante filmografia del grande regista, il suo canto del cigno :)
Rispetto al racconto di Joyce assolutamente non dissimile, ma qui sta il suo pregio secondo me
 
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giovaneholden

Guest
Avendolo appena visto concordo pienamente con il giudizio di Elisa,la forza del film sta nell'aderire perfettamente al racconto.
 
G

giovaneholden

Guest
Del film salvo poco,la migliore interpretazione di Dustin Hoffman da molti anni a questa parte e il tentativo,certo poco riuscito di mettere in immagini un romanzo così complesso,ma apprezzabile per sforzo narrativo.Lo stesso Paul Giamatti l'ho trovato spento,per nulla simile al fantastico Barney della pagina scritta,malgrado il Golden Globe conquistato.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Del film salvo poco,la migliore interpretazione di Dustin Hoffman da molti anni a questa parte e il tentativo,certo poco riuscito di mettere in immagini un romanzo così complesso,ma apprezzabile per sforzo narrativo.Lo stesso Paul Giamatti l'ho trovato spento,per nulla simile al fantastico Barney della pagina scritta,malgrado il Golden Globe conquistato.


il commento lo metti anche nella discussione sul film? :)

io di Giamatti invece ho apprezzato lo sforzo notevolissimo di sentirsi a proprio agio nei panni di Barney, portando il pancione, la pelata e la faccia sudaticcia, con grande disinvoltura in giro per i set del film, rendendolo anche sexy, questo è talento puro :MUCCA
 

elisa

Motherator
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visto Il Gattopardo di Visconti, altro rispetto al romanzo di Tomasi di Lampedusa ma altrettanto capolavoro :)
 

elisa

Motherator
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ri-ri-visto Shutter Island, di cui non posso fare il confronto con il romanzo non avendolo letto, chiedo lumi a Germano su questo e con questo anche la sudatissima sfida :)
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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bravaaa! Complimenti.
Non dovrei parlarne perché devo ancora vedere tutti i film precedenti però fo uno strappo alla regola. L'isola della paura di Dennis lehane è molto, ma molto meglio della trasposizione cinematografica. Non è nemmeno colpa del regista, nel senso che (attenzione seguono spoiler enormi) mentre nel Libro l'autore poteva mimetizzare il disturbo da personalità multipla del protagonista con qualche escamotage, peraltro ben riuscito - io ho capito l'anagramma nelle ultime tre pagine! - nel film lo spettatore attento capisce subito che Di Caprio psicologicamente non sta bene, ecco. Per il resto la pellicola è abbastanza fedele, solo che c'è quel deficit di partenza, capisci? Purtroppo Di Caprio lo vedi e te ne accorgi, nel libro invece del protagonista ti fai sicuramente un'immagine mentale, ma non che sia affetto da DDI.
 
Stato
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