Grazie!
Allora (domande furbette, eh!
)
1) Tra i libri che hai letto quali possono essere scritti in qualsiasi epoca e quali invece sono lo specchio dell'epoca in cui sono scritti?
Io direi tutti e cinque, perché sono ambientati nel "presente" rispetto all'epoca in cui i rispettivi autori sono vissuti e vivono.
Naturalmente, sotto questo punto di vista, Ferito a morte di Raffaele La Capria, spicca tra gli altri perché quello di raccontare quell' epoca è proprio il suo intento primario, mentre negli altri quattro è solo uno sfondo dovuto all'ambientazione. Anche se sono dei gialli, io non credo che ambientati in epoche diverse potrebbero essere altrettanto credibili nella trama, per questo penso che siano anch'essi fortemente legati all'epoca in cui sono stati scritti.
2) Dai un voto ad ogni libro da 1 a 5.
Ferito a morte, La Capria, 4.7
La cavalcata dei morti, Vargas, 4
I racconti del mistero, Poe, 3.8
Il segno dei quattro, Conan Doyle, 3.5
La traccia del serpente, Rex Stout, 1.5
3) La trama più intrigante? La scrittura più bella? Il più complesso? Quello da divorare? Il più semplice? Un etichetta per libro.
Acciderbola!
Premio Scrittura più bella e più Complesso: Raffaele La Capria, Ferito a morte, perché è molto poetico ed evocativo e presenta più piani di lettura e di interpretazione.
Premio libro da divorare: La cavalcata dei morti, Fred Vargas, che si legge molto velocemente, perché la trama fila via senza che uno se ne accorga.
Premio più semplice: Il segno dei quattro di Conan Doyle, perché è un racconto tutto sommato breve che, a mio avviso, rispetto ad altri del genere, presenta un enigma non troppo elaborato e che comunque viene rivelato molto presto.
Etichette
Ferito a morte: caleidoscopico
La cavalcata dei morti: giallo affettivo
I racconti del mistero: cervellotico
Il segno dei quattro: brevemente avventuroso
La traccia del serpente: macchinoso