Una secondo me buona via di mezzo tra fantascienza psicanalisi e meditazione, è costituita da quest'opera del 1915 di Jack London:
Il vagabondo delle stelle (titolo originale: The star rover).
Trattazione dell'argomento sotto un punto di vista molto particolare, che però ritengo cogliere direttamente all'origine -l'io dell'essere umano, la sua psiche- ciò che è poi argomento dei racconti sui paradossi spazio-temporali ...
Al di là della trattazione di aspetti tecnici, per i quali ci si deve rivolgere a testi scientifici sulla natura ondulatoria dell'universo: molto suggestivi, ma tanto incomprensibili perchè a chi non è addentro nella fisica possono dare a bere qualunque cosa !!!
Il vagabondo, invece, mantiene connotazioni letterarie classiche, care a chi è avvezzo alle letture in senso tradizionale; stimolando a sopperire con fantasia ed emozioni alle diavolerie fantascientifiche dei testi più recenti.
Gli slittamenti e le sovrapposizioni degli universi si vivono così per quello che sono: sconfinamenti dell'intelletto umano nel mistero dell'infinito !
Ciao