Questo film del 2010 è basato sul libro autobiografico di Elizabeth Gilbert "Mangia, prega, ama - Una donna cerca la felicità" (Rizzoli).
Ecco la trama da wikipedia:
Elizabeth Gilbert (Julia Roberts) ha una vita apparentemente perfetta: un solido matrimonio, una bella casa e un buon lavoro. Ma tutto questo sembra non bastarle per essere felice, sente un desiderio interiore di allontanarsi da tutto. Dopo tre anni dal difficile divorzio e da una tormentata storia d'amore, Elizabeth decide di lasciare tutto, compresa la sua amica Delia, per intraprendere un viaggio intorno al mondo.
Tra le sue numerose tappe, raccontate minuziosamente in un diario, soggiorna:
per quattro mesi in Italia, terra del "dolce far niente", dove visita Roma e Napoli e dove, assieme a Giovanni e a una ragazza svedese, si avvicina ai piaceri della buona cucina italiana, ingrassando di dodici chili;
successivamente fa tappa in India, dove trascorre il suo tempo con Richard, un anziano che le suggerisce di rimanere lì finché non si perdona;
infine in Indonesia, a Bali, viene aiutata da uno sciamano sdentato a guarire la tristezza che ha nel cuore, imparando a sorridere ed amare nuovamente, anche grazie ad un fortunato scontro con Felipe (Javier Bardem).
Il film è spezzato da alcuni flashback che mostrano il suo precedente matrimonio con Steve.
Ho trovato il film poco emozionante e spesso fastidioso (soprattutto per i luoghi comuni legati all'Italia).
Ovviamente rispetto tutto ciò che è successo,in quanto fa parte della vera storia della protagonista,ma se fosse stata inventata io gli avrei dato un corso e un finale diversi.
Probabilmente in passato l'avrei preferito,ultimamente sono diventata troppo "razionale",ma di certo piacerebbe anche a me trovare la serenità interiore :wink:.
Non ho idea se il film sia fedele al libro,quindi non me la sento di aggiungere altre critiche.
Cito solo questo stralcio tratto da mymovies:
I temi del libro sono seri, complessi ed effettivamente attuali, ma il trattamento che il film riserva loro è sempre molto edulcorato, protetto da una ciambella di sorrisi e bambagia. La solitudine e l'emarginazione a cui la scelta di Liz la espone non dura mai più di un accenno, la sofferenza è annacquata nel gelato, la confusione stemperata nell'esotismo di una seduta di psicoterapia-lampo presso un simpatico vecchietto in mutandoni, che non può prendere l'aereo “perché non ha i denti” (nel suo nonsense, una delle battute migliori del film).
Ecco la trama da wikipedia:
Elizabeth Gilbert (Julia Roberts) ha una vita apparentemente perfetta: un solido matrimonio, una bella casa e un buon lavoro. Ma tutto questo sembra non bastarle per essere felice, sente un desiderio interiore di allontanarsi da tutto. Dopo tre anni dal difficile divorzio e da una tormentata storia d'amore, Elizabeth decide di lasciare tutto, compresa la sua amica Delia, per intraprendere un viaggio intorno al mondo.
Tra le sue numerose tappe, raccontate minuziosamente in un diario, soggiorna:
per quattro mesi in Italia, terra del "dolce far niente", dove visita Roma e Napoli e dove, assieme a Giovanni e a una ragazza svedese, si avvicina ai piaceri della buona cucina italiana, ingrassando di dodici chili;
successivamente fa tappa in India, dove trascorre il suo tempo con Richard, un anziano che le suggerisce di rimanere lì finché non si perdona;
infine in Indonesia, a Bali, viene aiutata da uno sciamano sdentato a guarire la tristezza che ha nel cuore, imparando a sorridere ed amare nuovamente, anche grazie ad un fortunato scontro con Felipe (Javier Bardem).
Il film è spezzato da alcuni flashback che mostrano il suo precedente matrimonio con Steve.
Ho trovato il film poco emozionante e spesso fastidioso (soprattutto per i luoghi comuni legati all'Italia).
Ovviamente rispetto tutto ciò che è successo,in quanto fa parte della vera storia della protagonista,ma se fosse stata inventata io gli avrei dato un corso e un finale diversi.
Probabilmente in passato l'avrei preferito,ultimamente sono diventata troppo "razionale",ma di certo piacerebbe anche a me trovare la serenità interiore :wink:.
Non ho idea se il film sia fedele al libro,quindi non me la sento di aggiungere altre critiche.
Cito solo questo stralcio tratto da mymovies:
I temi del libro sono seri, complessi ed effettivamente attuali, ma il trattamento che il film riserva loro è sempre molto edulcorato, protetto da una ciambella di sorrisi e bambagia. La solitudine e l'emarginazione a cui la scelta di Liz la espone non dura mai più di un accenno, la sofferenza è annacquata nel gelato, la confusione stemperata nell'esotismo di una seduta di psicoterapia-lampo presso un simpatico vecchietto in mutandoni, che non può prendere l'aereo “perché non ha i denti” (nel suo nonsense, una delle battute migliori del film).
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