Amado, Jorge - Donna Flor e i suoi due mariti

darida

Well-known member
"...le altre, solo xixica per passare il tempo....permanente solo tu, Flor, mio fiore di maggiorana..."
che meraviglia! :ad:

ussignur!...
sissi', certo, a parole :mrgreen: ha tutta la mia approvazione :mrgreen:


un bel randello sul capino caro fiorellino di un Vadinho
 

Valuzza Baguette

New member
Anche io sono una voce fuori dal coro dopo tante lodi per questo romanzo,mi è piaciuto molto all'inizio,fino a metà libro l'ho trovato abbastanza interessante ma il finale non mi ha per nulla convinta.
Quindi devo dire che nel complesso non mi ha fatta impazzire...
Devo dire però che il modo di scrivere di Amado è accattivante e sicuramente leggerò altri suoi romanzi.
Il mio personaggio preferito?Dona Rozilda,cattiva fino al midollo :mrgreen:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Cosa vi viene in mente se dico “Brasile”? Beh, di certo i colori, i sapori, la sensualità, le feste, i bagordi… e in questo libro c’è tutto ciò che assoceremmo al Brasile e c’è molto, molto di più.
C’è la vivacità e quel perenne velo di malinconia di un Paese e di un popolo in cui convivono le anime più diverse, l’estrema povertà e l’estrema ricchezza, la lussuria, la perdizione ed anche una radicata cultura popolare fatta di buona cucina, superstizione e una buona dose di magia. E’ questa la ricetta che Jorge Amado ci fornisce nella cronaca della vita e dei patimenti della bella Flor, maestra di arte culinaria, dapprima sposata a Vadino, eclettico viveur, fedele amico della roulette e frequentatore assiduo di bische e case di piacere – poi vedova onesta e pudica squassata da notti insonni in preda a desideri ardenti ed inconfessabili, poi sposa felice e pacifica del buon dottor Teodoro, infine preda di fantasmi e vittima dell’eterna lotta tra corpo e spirito. Tutto questo ci dà Jorge Amado, tutto condito con quell’ironia mordace e burlona tipica di chi è abituato a vivere la vita fino in fondo, intensamente, ed è maestro nell’arte di arrangiarsi sempre e comunque. Pagine che traboccano di carnalità, passione sfrenata descritta senza inibizioni, cronaca dettagliata e goduriosa della vita della bella ed interessante Flor. Lettura piacevole e con parecchi spunti di approfondimento. Tutto bene, se non fosse che questo libro ha un unico, grande difetto: è davvero troppo, troppo, troppo lungo! La nota di demerito per quanto mi riguarda è proprio questa: tutto interessante, sì, ma oltre cinquecento pagine sono davvero troppe ed anche la penna virtuosa e irriverente di Amado alla lunga finisce per stancare… a fine lettura, giuro, non ne potevo più! Nonostante quest’handicap, tuttavia, consiglio la lettura di questo libro, perché è un’iniezione di buon umore e semplicità e permette di immergersi in una cultura completamente sui generis in tutte le sue sfaccettature. Bello, nonostante la lunghezza eccessiva in definitiva mi è piaciuto.
 
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