Personalmente sono molto più orientato verso i classici 800 e della prima metà del 900, li trovo più coinvolgenti, più moderni di tanti romanzi contemporanei, molto più rivoluzionari e meno scontati. I romanzi contemporanei, almeno buona parte di quelli che ho letto, non mi hanno mai coinvolto, non mi hanno regalato personaggi indimenticabili e sempre trame piuttosto scontate , dei contemporanei leggo soprattutto thriller i cui autori li trovo molto interessanti e in alcuni casi più profondi di altri loro colleghi più considerati dalla critica. Tra i contemporanei l'unico che seguo con un pò di costanza è Bret Easton Ellis e in questo periodo Cormac Mc Carthy ( anch se data l'età forse non si può proprio considerare contemporaneo ). Recentemente ho letto un romanzo di Joyce Carol Oates che ho recensito positivamente e mi ha interessato a leggerne altri , poi ci sono un paio di autori di cui aspetto nuovi romanzi per vederne la conferma.
Il classico resta però la mia passione, un altro aspetto che mi colpisce è il grande lavoro di ricerca che molti di questi lavori ha richiesto al loro autore, autori che mostravano una conoscenza enciclopedica , penso ad esempio a Thomas Mann per la Montagna Incantata o per la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli.