Ecco... Non ho certo la pretesa (nè il desiderio) di raccontare qui, in due parole, le ragioni (se mai una “ragione” c’è) della mia fede... come sarebbe possibile?
Però, ecco, ci tenevo a spiegare cosa intendevo dire per “sostanziale differenza...”
Quello a cui mi riferivo era semplicemente che, per chi crede, il punto di partenza è completamente diverso da quello che è stato espresso da alcuni di voi: è come convincere un innamorato che la persona che ama non ha nulla di speciale e che potrebbe benissimo farne a meno... Bè, certo: la fede è molto di più di un semplice innamoramento, però il concetto è lo stesso, nel senso che io credo perchè un giorno l’Amore di Qualcuno mi ha conquistato e da allora mi sono resa conto che... sì, forse potevo anche farne a meno, ma la mia vita non sarebbe stata più così piena, così bella, così ricca!!!
Per questo ci ho tenuto a ricordare quali sono i due comandamenti della fede cristiana che, pur non rinnegando i dieci dell’Antico Testamento, allo stesso tempo li superano e li trascendono.
Per rispondere a Bacci potrei dire che in effetti a suo tempo i Dieci Comandamenti (e altre “regole di condotta” imposte in altre religioni) avevano sicuramente una funzione sociale prima ancora che “religiosa”, ma proprio per questo la “rivoluzione” del cristianesimo è stata enorme: un uomo, 2000 anni, fa è venuto a dirci che l’importante non è tanto quello che si DEVE o NON SI DEVE fare, ma l’amore che proviamo per Dio (lo stesso amore che spiega la ragione profonda di quel “primo comandamento” altrimenti così rigido e dogmatico, come ha scritto Low...) e per gli altri uomini. Senza questo amore, sì che qualsiasi precetto diventa sterile e anche “superato”!!!
Ma sarebbe come dire che nel 2013 essere fedeli all’uomo che si ama è qualcosa di obsoleto, di poco “moderno”!!! Ma la vera regola qual è: la fedeltà , o l’amore che ci fa essere fedeli verso questa persona???
Un’altra cosa che volevo dire è che quando sottolineavo la differenza fra “fede” e “religione”: io in realtà intendevo quasi il contrario di quello che ha scritto Magenta. Io ho sempre ritenuto la fede “superiore” alla religione intesa come “sistema”, più o meno per lo stesso motivo che ho appena spiegato: la religione senza fede è qualcosa di sterile, dogmatico e spesso persino fanatico (è successo, anche all’interno del cristianesimo, e purtroppo succederà sempre...), mentre la “fede” è quella fiamma che arde dentro il cuore di una persona e che (in alcuni casi) può anche non essere riconosciuta come “Dio” però alla fine è sempre Lui...
Con questo non voglio dire che per me (e sottolineo PER ME) credere in Dio o “comportarsi bene” pur non credendo il Lui sia la stessa cosa, però sono convinta che in ogni caso tutto parta da qualcosa dentro di noi, e non di imposto da fuori... è solo la nostra fede che “giustifica”, o meglio dà ragione alla nostra religione, e non certo il contrario...
Io non ho scelto di essere cristiana: io sono innamorata di Dio...anzi: Dio è innamorato di me, e io non posso che accogliere questo amore! Io – per quello che sento dentro di me - non posso che essere cristiana...
PS mi rendo conto che forse non ho risposto in modo esplicito alla domanda di Low su cosa cerchi o cosa mi aspetti dal mio essere cristiana, spero di averlo fatto comunque in modo indiretto, ma ciò non toglie che resto comunque disponibilissima a qualsiasi critica, dubbio, curiosità!!!