Poe, Edgar Allan - Tutti i racconti del mistero, dell'incubo e del terrore

Denni

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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah gli ho presi pochi giorni fa in bibliotecaaaaa!
Spettacolariiiiii...
L'uomo della folla, Berenice...e tanti altri ancoraa! Belli..la sua scrittura è poesia!
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Un grande, superbo scandagliatore dell'animo umano e dei recessi più sordidi della mente. Racconti legati tra loro da fili conduttori "cari" (amaramente cari) alla vita e all'anima stessa di Poe - come l'ossessione di essere sepolto vivo, la Bellezza della donna inevitabilmente destinata a sfiorire vittima della malattia, l'istinto puro e atavico del male, del sadismo gongolante, della vendetta fine a se stessa - e sicuramente permeati di una visione allucinata e onirica, che non si può far a meno di pensare sia direttamente proporzionale all'abuso di oppio e alcool nella vita reale dell'autore.
Per quanto riguarda lo stile, ho potuto verificare due registri nettamente distinti: in alcuni racconti Poe non si fa scrupolo di ricorrere a periodi ghirigorati e circonvoluti, lunghissimi, con incisi e subordinate che affaticano la lettura e fanno perdere il "filo" della frase principale. In altri invece lo stile è scorrevole, immediato, più asciutto e diretto, funzionale alle storie più "avventurose e "leggere", meno filosofeggianti o psicologiche insomma (Lo scarabeo d'oro, La lettera rubata, Il gatto nero).
Antesignano dei moderni romanzi polizieschi (La lettera rubata e I delitti della via Morgue) e precursore del thriller psicologico più profondo (Il crollo della casa usher, Il cuore rivelatore, William Wilson), Edgar Allan Poe ci fa conoscere moti dell'animo umano e sentimenti latenti in cui, nostro malgrado, tutti ci riconosciamo... con un brivido.
 

SALLY

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Racconti - E.A.Poe

Il doloroso viaggio dentro se stesso,ha fatto si che Poe desse al mondo i suoi racconti e le sue poesie,sono lo specchio della sua anima depressa e disperata,i suoi incubi e le sue ossessioni,la morte,la malattia,la vendetta,probabilmente i fantasmi della sua mente,che tentava di sedare con alcol e droghe.Un genio che ha portato una ventata di innovazione con i romanzi polizieschi,uno stile il suo che ha dato il via al romanzo neogotico,nonostante la sua breve e non facile vita è stato un autore molto prolifico.Conoscevo già i suoi racconti e la sua biografia,ma gli ho riletti più che volentieri,il suo stile è scorrevole,si divora,per la sua capacità di prenderti e portarti,atterrito, nella storia.
 

praschese89

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Piacevole lettura

"Il gatto nero","L'uomo della folla" e "Berenice" tra i miei preferiti,in totale una lettura piacevole ed un libro da avere!!
 

CookyRydenRulez

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Letto. Davvero un bel libro. Ma non esito a dire che mi ha angosciato molto. Qual'è il tuo racconto preferito? Io prediligo "Sepolta viva"...mi ha lasciato il segno, cribbio! :)
 

elesupertramp

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Il gatto nero...quanto mi ha fatto paura...:OO
Per il momento ho interrotto la lettura di questi racconti e sinceramente non so se continuerò a leggerli!
 

Dory

Reef Member
Ho letto la maggior parte di questi racconti, che sono stati pubblicati in tutte le salse, nel senso che ne sono state ricavate diverse tipologie di raccolte suddividendo i racconti in generi, tra quelli più horror a quelli più "gialli".

Per la sfida letteraria ho letto una vecchia raccolta, credo non più disponibile, intitolata "Racconti del mistero", che racchiude i quattro racconti legati al genere del "giallo", di cui egli stesso è, in effetti, considerato l'inventore.
Tre dei quattro racconti hanno come protagonista il cavaliere Auguste Dupin, uomo di grande ingegno e capacità logiche e investigative, che viene spesso interpellato dalla polizia di Parigi per risolvere casi intricati e misteriosi.
I racconti sono I delitti della Rue Morgue, Il caso di Marie Roget e La lettera rubata: tre casi che vengono sottoposti all'attenzione di Dupin, che riesce a risolvere quasi senza muoversi da casa sua, attraverso un lungo ragionamento logico sui fatti conosciuti dai resoconti del capo della polizia, dai giornali e con l'aiuto di un amico che è sempre con lui ed è anche il narratore delle storie.
Il personaggio di Dupin, con la sua sagacia, il suo carattere bizzarro e corredato di amico fedele, diventa così un archetipo da cui poi molti scrittori come Conan Doyle, la Christie e Rex Stout trarranno ispirazione per i loro rispettivi detective.

Il quarto racconto della raccolta "Lo scarabeo d'oro" ha invece un carattere decisamente d'avventura e non poliziesco, ma anche qui ritroviamo un lunga dissertazione su procedimenti logici utilizzati per risolvere un mistero.
E' questo il comune denominatore delle storie, che si dividono in tre parti riconoscibili: illustrazione dell'enigma, soluzione dello stesso e lunga e dettagliata spiegazione dei processi logici che hanno portato alla soluzione.

Diciamo che in sé i racconti sono interessanti, anche se le lunghe spiegazioni mi annoiano un po'. Ma se consideriamo che sono i primi nel genere, non si può non riconoscerne la genialità, originalità e anche l'intuizione, dato il successo che poi ha riscontrato il genere e tutti i grandi investigatori che ne sono scaturiti seppur da altre penne.
 

agatha93

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Io l'ho letto due volte..e non disdegno una terza lettura rilettura! :wink:
 

fabiog

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I racconti tengono perfettamente fede al nome della raccolta, mentre si leggono non si può non rimanere effettivamene terrorizzati e affascinati dal loro mistero. Poe è un maestro nel creare le atmosfere delle sue storie, atmosfere che scandagliano l'animo più profondo dell'uomo, addentrandosi nel buio dell'anima della mente.
Un aspetto magistrale di Poe è , ad esempio, l'analisi del'animo dei suoi assassini penso soprattutto all'uxoricida de " Il gatto nero ", ma ancor di più all'assassino, presumo parricida, del " Cuore rivelatore" dove la descrizione dell'occhio che perseguita il giovane psicopatico nel buio fà veramente venire i brividi.
L'abilità dell'autore la vediamo però anche nelle sue struggenti storie d'amore e nei racconti con protagonista Dupin ed anche ne lo " Scarabeo d'oro " dove invece viene introdotto il giallo classico deduttivo che avrà i suoi maestri in Conan Doyle, Agahtha Christie etc etc anche se con stili nettamente diversi.
Un ulteriore analisi lo meritano anche quei racconti dove dietro al mistero e all'orrore Poe disegna una feroce critica sociale penso, ad esempio, a Hop Frog il giullare che si ribella al suo re e vendica tutti gli oppressi, oppure Re Peste, ma ancor di più " La maschera della morte rossa " dove membri di una società vuota e appariscente credono di essere immuni da tutto, ma la Morte arriva anche da loro.
Insomma questi sono racconti magistrali assolutamente da leggere.
 

rialabelle

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Certamente un libro di racconti da leggere! Anche se non tutte, molte storie sono avvincenti e con un profilo di analisi psicologica incredibile. Preparatevi a qualche scena macabra e splatter! :)
 

TheBlack

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Da parecchi anni la raccolta di Allan Poe è presente nella mia libreria, ma non ho mai avuto il tempo o la volontà necessaria per approcciarla.. Almeno, fino ad adesso, quando la curiosità sempre presente si è trasformata finalmente in intraprendenza e mi ha portato ad aprire l'opera.
I primi racconti che si incontrano, legati al tema dell'assassinio e della vendetta, vedono susseguirsi il famoso "Il Gatto Nero" (Interessante!), "Il Barile di Amontillado" (Banale!) e "Il Genio della Perversione", il primo testo capace sul serio di sorprendermi. Non si tratta in effetti di una vera e propria storia, i cui tratti e la cui conclusione non vengono tratteggiati che nelle ultime due pagine, ma si tratta di una profonda analisi psicologica di quella facoltà che Poe chiama Perversione e che corrisponde a quell'impulso all'agire senza ragione o, meglio, per "la ragione che non dovremmo". Siamo al cospetto di un "impulso radicale primordiale" secondo il quale, nel momento in cui siamo sul bordo del precipizio, inspiegabilmente, se non fossimo tratti in salvo da una mano amica, ci getteremmo nel suo abisso. Un racconto introspettivo, personale e profondo capace di mettere in luce la Perversione dell'animo umano in un senso tutto diverso da quello comunemente inteso, ma non per questo privo di una sua efficacia o realtà. Da questo punto, direi, Allan Poe ha guadagnato il diritto di essere approfondito. Senza ulteriori indugi, passo alla lettura di "Hop-Frog".

EDIT (24/07/17): Letto "Hop-Frog" (Piacevole, come piacevoli sono le illustrazioni di Alberto Martini presenti nell'edizione Newton Compton!) e "Sei Tu il colpevole" (Forse banale, comunque niente di particolare..) terminando così la prima sezione dedicata a "Vendetta e Assassinio". Cominciando la sezione dell'"Immaginario" il primo racconto è "La Sfinge" che merita sicuramente di essere citato, se non per la forza narrativa compressa in poco più di quattro pagine, almeno per un paio di interessanti spunti di riflessione che Poe dissemina per il testo:
"Uno dei temi da me preferiti era la credenza popolare sui presagi - una credenza che, in quel periodo della mia vita, ero disposto a difendere prendendola quasi sul serio. Su questo argomento avemmo lunghe e animate discussioni; e mentre lui sosteneva l'assoluta infondatezza delle credenze in materia, io, invece, gli obiettavo che sentimenti popolari nati con assoluta spontaneità - cioè senza apparente traccia di suggestioni - avevano in se stessi elementi inconfondibili di verità e avevano quindi diritto al massimo rispetto.";
"Ricordo la sua particolare insistenza (tra le altre cose) sull'idea che la principale fonte di errori in tutte le valutazioni umane risiede nella difficoltà di comprendere che le dimensioni di un oggetto possono essere sopravalutate o sottovalutate per una imprecisa stima della distanza a cui si trova. "Per valutare, ad esempio", disse, "l'influenza esercitata sull'umanità dal diffondersi della Democrazia, non si dovrebbe tralasciare come elemento di giudizio la distanza nel tempo in cui questa diffusione potrebbe compiersi. Eppure può citarmi il nome di un solo autore di argomenti politici che abbia considerato questo particolare aspetto della sua specializzazione, almeno, degno di essere preso in esame?".
Brevissimo (Tre pagine!), ma bellissimo "The Oval Portrait".
 
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