Tristezza o felicità? Quale vi intriga maggiormente?

Mesnilgrand

New member
Siamo tutti nati in Arcadia, tutti veniamo al mondo pieni di pretese di felicità e di piaceri....poi viene l'esperienza e ci insegna che la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali...

Arthur Schopenhauer.
 

white89

InLove Member
A me la felicitÃ* intriga quando non si accorge che c'è, quando ci si alza al mattino col sole che entra dalla finestra e ci si sente subito bene, quando ogni sciocchezza ci fa sorridere...questa è la felicitÃ*!

Concordo, e poi anche la felicità è un sentimento complesso; è interessante cercare di tradurlo a parole e quasi impossibile riuscirci (infatti quante volte di fronte a qualcosa di bello, o qualcosa che ci faccia meravigliare, restiamo senza parole??).

Ed anche la felicità solleva molti interrogativi e spinge all'introspezione, trovandosi in uno stato di beatitudine spesso viene da domandarsi a cosa sia dovuto, quanto durerà.....
Ed è meraviglioso come un fiore, un raggio di sole possano riuscire ad aprirci il cuore e a darci serenità....ma ciò non rappresenta una costante ed è interessante riflettere sulle nostre predisposizioni d'animo, sugli occhi dell'infanzia (che a volte non riusciamo più a ritrovare) che ci concedono questi "momenti magici".

Poi, personalmente, la felicità spesso mi suscita timore...infatti amo soffermarmi a guardare il mio ragazzo mentre mi è accanto..così senza parlare..e sono felice, mi sento al sicuro, so che lui c'è....ma di colpo, non riesco ad evitare che questi bei momenti insieme mi spingano a pensare all'eventualità di poterlo perdere e all'effetto che ciò porterebbe su di me.

Vedete come neppure essere felici sia così banale?
 

Meri

Viôt di viodi
Felicità senza dubbio. La tristezza è un sentimento che ho provato da adolescente. BASTA!
 

danilo87

New member
A me intriga la felicità,perchè riesce a farmi vedere il mondo con occhi nuovi.
La tristezza,secondo me,è essenziale,mi mette voglia di conoscere le cose più a fondo,ma col tempo diventa indomabile e lacerante.
E poi provo un profondo odio per la strumentalizzazione spietata della tristezza. :W
 

danilo87

New member
E' anche pur vero che gli animi piu' melanconici sono anche quelli piu' ingegnosi.

Vero,ed è anche vero che la tristezza è il sentimento che più di tutti riesce a scuotere,secondo me,ma non mi riesce più a dare,a differenza di qualche tempo fa,stimoli.
Quando provo anche solo pochi attimi di felicità,mi sembra tutto realizzabile,tutto risolvibile,scopro di avere una forza,anche se per poco,che non immaginavo;devo però ammettere che ricordo molti momenti tristi per quanto di buono credo abbiano costruito in me,e che solo grazie a questi momenti oggi riesco a passare momenti felici che,altrimenti,non avrei forse potuto catturare.
 

white89

InLove Member
Vero,ed è anche vero che la tristezza è il sentimento che più di tutti riesce a scuotere,secondo me,ma non mi riesce più a dare,a differenza di qualche tempo fa,stimoli.
Quando provo anche solo pochi attimi di felicità,mi sembra tutto realizzabile,tutto risolvibile,scopro di avere una forza,anche se per poco,che non immaginavo;devo però ammettere che ricordo molti momenti tristi per quanto di buono credo abbiano costruito in me,e che solo grazie a questi momenti oggi riesco a passare momenti felici che,altrimenti,non avrei forse potuto catturare.

Concordo in pieno, non avrei saputo spiegarlo meglio.
 

Mesnilgrand

New member
Vero,ed è anche vero che la tristezza è il sentimento che più di tutti riesce a scuotere,secondo me,ma non mi riesce più a dare,a differenza di qualche tempo fa,stimoli.
Quando provo anche solo pochi attimi di felicità,mi sembra tutto realizzabile,tutto risolvibile,scopro di avere una forza,anche se per poco,che non immaginavo;devo però ammettere che ricordo molti momenti tristi per quanto di buono credo abbiano costruito in me,e che solo grazie a questi momenti oggi riesco a passare momenti felici che,altrimenti,non avrei forse potuto catturare.

E dopo quegli sporadici momenti di felicità in cui credi di poter fare tutto cio' che prima immaginavi impossibile, ripiombi nella tirstezza e ti rendi conto che tutto cio' che pensavi realizzabile è veramente impossibile.
 

SALLY

New member
La felicità mi intriga di più....quello stato d'animo che viene ogni tanto,senza motivo,ma ti senti allegra,ottimista,e ti chiedi cosa è cambiato da ieri? niente,viene così,e se ne và.La tristezza è più facile da descivere e da capire,c'è sempre un motivo per sentirsi tristi,è vero che artisticamente è più produttiva della felicità,forse perchè con la tristezza ci si chiude e ci si analizza,si tira fuori ciò che è dentro di noi,con la felicità ci si apre all'esterno,non si spulcia niente...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
la tristezza mi intriga, la felicità può creare invidia, raccontate la felicità agli altri e questi ve la smontano pezzo per pezzo, raccontate la tristezza e questa verrà accolta e coccolata come un ben stare. Per cui felicità venata di quella incipiente malinconia che ti permette di godertela senza creare allarmi. Se poi l'incipienza viene spostata sempre un po' più avanti tanto meglio :)
 

Dory

Reef Member
Secondo me è enormemente più difficile, se non impossibile, raccontare la felicità.
Proprio perché la tristezza spesso induce a guardarsi dentro, è più naturale elaborarla ed esprimerla.
Mi sono ritrovata diverse volte a chiedere: quante poesie o romanzi di alto valore letterario conoscete che raccontano la felicità?

Spesso il racconto di felicità è banale, oppure è la stessa felicità che si banalizza raccontandola, o ancora è difficile raccontare la felicità in modo non banale.

Io credo, tenendo conto della mia personale opinione che la felicità si manifesta solo sottoforma di attimi, è un sentimento estremamente fugace, che ti colpisce all'improvviso riempiendoti l'anima da capo a piedi per poi svanire in un istante, di conseguenza il suo "racconto" è paradossale per definizione.
Forse un modo di "raccontare" la felicità potrebbe essere quello utilizzato da Ungaretti in questa poesia

"Mi illumino d'immenso"

Poche parole che siano capaci di generare impressioni fulminee e allo stesso tempo diano un'idea di vastità.

Decisamente mi intriga di più il "racconto" della felicità. :)
 

Nikki

New member
Secondo me, semplicemente la sofferenza si presta meglio ad essere descritta. La felicità è più pervasiva. Chi è felice, non ha tempo da perdere o da dedicare ad altro. E' troppo impegnato a vivere per scriverne. In fin dei conti, la scrittura non è così dissimile dal sangue che scorre.
 

isola74

Lonely member
La felicità e la tristezza secondo me sono dei flash, dei momenti più o meno veloci della nostra esistenza, tutti e due inevitabili (anche se non in egual misura...) e ripetibili.... a me intriga una terza strada, che è forse l'equlibrio tra le due ed è ciò che io ricerco da sempre: la serenità, serenità del cuore e della mente......... questa sì che è intrigante perchè è decisamente più difficile da raggiungere e, soprattutto, da mantenere
 

SALLY

New member
La felicità e la tristezza secondo me sono dei flash, dei momenti più o meno veloci della nostra esistenza, tutti e due inevitabili (anche se non in egual misura...) e ripetibili.... a me intriga una terza strada, che è forse l'equlibrio tra le due ed è ciò che io ricerco da sempre: la serenità, serenità del cuore e della mente......... questa sì che è intrigante perchè è decisamente più difficile da raggiungere e, soprattutto, da mantenere

Concordo con te al 110%.
 

mame

The Fool on the Hill
Quale di queste due emozioni vi intriga maggiormente? Non significa che vi deve piacere, penso non esistano persone che preferiscano essere tristi piuttosto che felici... nel qual caso la definizione invertirebbe il sentimento ed il problema sparirebbe.

E quale delle due emozioni secondo voi è più difficile da raccontare ed esprimere?

A me in questo periodo interessa scoprire e guardar e osservare da una finestra sicura la tristezza. Reputo sia molto più difficile da raccontare ed esprimere.

Anche nella musica la tristezza è pressoche impossibile da raccontare.

Ho letto anch'io da qualche parte che le più grandi opere artistiche sono nate da un grande dolore. Non lo trovo vero. Anche una persona felice riesce a scrivere capolavori. Sul fatto di "preferire" di essere tristi... be', se esistono persone così (e penso che esistano, un po' come Troisi in "Pensavo fosse amore, invece era un calesse", che diceva agli amici che voleva stare male) peggio per loro. La vita offre anche tanta felicità e se ne può raccogliere a piene mani.
 
Ultima modifica:

asiul

New member
Quale di queste due emozioni vi intriga maggiormente? Non significa che vi deve piacere, penso non esistano persone che preferiscano essere tristi piuttosto che felici... nel qual caso la definizione invertirebbe il sentimento ed il problema sparirebbe.

E quale delle due emozioni secondo voi è più difficile da raccontare ed esprimere?

A me in questo periodo interessa scoprire e guardar e osservare da una finestra sicura la tristezza. Reputo sia molto più difficile da raccontare ed esprimere.

Anche nella musica la tristezza è pressoche impossibile da raccontare.


Forse la difficoltà risiede nella persona e non nel sentimento di felicità o di tristezza.
Ci sono individui capaci di descrivere ogni stato d'animo anche il più difficile, altri che non sono in grado raccontarci neanche come si sentono dopo la visione di un film che li ha emozionati (tanto per dirne una, anche se così banale).

Tristezza o felicità quale m'intriga di più? Su di me … non saprei, forse il punto per me è chi o cosa ha dato origine a tutto. Da chi proviene la tristezza o la felicità. Così mi concentro sulla persona o cosa che mi da felicità e fuggo quella che mi ha dato tanta tristezza.

Quanto alla sua espressione (letteraria, musicale, artistica in generale …), trovo che quando incontro qualcosa di sublime che sia di felicità o di tristezza mi intriga sempre.

 

Martymiky

New member
Per me il sentimento di felicità e di tristezza mutano di significato da persona a persona. Credo che sia il trascorso a determinare ciò che sia felice o triste in un individuo. Per qualcuno i piccoli gesti o segni possono significare beatitudine per altri niente di esaltante e si spettano sempre che succeda qualcosa di radicale nella loro vita.

Personalmente mi intrigano entrambe...anche se a volte la tristezza mi affascina di più. Penso sia un sentimento maggiormente dinamico rispetto la felicità, che la vedo statica. Quando mi trovo in una situazione di disagio cerco in ogni modo di cambiarla, di superarla. Mentre se fosse il contrario non farei nulla per poter modificare la serenità che ho nel cuore.
 
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