Zingaro di Macondo
The black sheep member
La grande rivoluzione di Hemingway risiede soprattutto nella forma. Una forma ridotta all’osso, perché la scrittura è la tecnologia dell’immaginazione per eccellenza.
Meno si dice e meglio è, in modo che ciascuno di noi possa costruire significati, modellandoli in base alla propria esperienza.
Perché dire che una sedia è rossa e vecchia quando ai fini narrativi la cosa non serve?
La sedia è sedia e basta. Sarà il lettore a immaginarla come vuole a seconda della propria esperienza.
La grande rottura di Hem rispetto al passato risiede proprio in questo. Nella magia del dire tutto in poco, pochissimo.
Ogni giorno, durante la stesura, rileggeva da capo “Addio alle armi” e ogni volta ne limava via i pezzi inutili.
Hem è l’essenziale, il corpo nudo sotto il marmo, il nocciolo vero della letteratura.
Tutto il resto sono aggettivi e cose inutili che avvicinano i libri alla televisione che, si sa, non lascia spazio all’immaginazione.
Hem può risultare scorbutico, perché nei suoi libri dice poco, così come in vita era, in effetti, uomo di poche parole e piuttosto antipatico.
Un cesellatore di parole, chiuso a riccio con l'esterno, che non voleva “descrivere” il mondo, ma solo raccontare storie imperfette, come imperfette sono le nostre piccole vite.
Meno si dice e meglio è, in modo che ciascuno di noi possa costruire significati, modellandoli in base alla propria esperienza.
Perché dire che una sedia è rossa e vecchia quando ai fini narrativi la cosa non serve?
La sedia è sedia e basta. Sarà il lettore a immaginarla come vuole a seconda della propria esperienza.
La grande rottura di Hem rispetto al passato risiede proprio in questo. Nella magia del dire tutto in poco, pochissimo.
Ogni giorno, durante la stesura, rileggeva da capo “Addio alle armi” e ogni volta ne limava via i pezzi inutili.
Hem è l’essenziale, il corpo nudo sotto il marmo, il nocciolo vero della letteratura.
Tutto il resto sono aggettivi e cose inutili che avvicinano i libri alla televisione che, si sa, non lascia spazio all’immaginazione.
Hem può risultare scorbutico, perché nei suoi libri dice poco, così come in vita era, in effetti, uomo di poche parole e piuttosto antipatico.
Un cesellatore di parole, chiuso a riccio con l'esterno, che non voleva “descrivere” il mondo, ma solo raccontare storie imperfette, come imperfette sono le nostre piccole vite.
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