La prossima proposta è una poesia del nostro amico HOTWIRELESS
CAPOLINEA
Cielo, lontano, spento:
rari spiragli, tra convergenti cuspidi
di anonime torri-formicaio vuote,
avari, con ciechi occhi invento.
Orizzonte, confuso, tremolo
nella nebbia traslucida fumante,
di blob immondo ed inquinato greve.
Cannocchiale senza oramai più lenti.
Gente, nebulosa gelatina plumbea,
intermittente tra vetrine e strade.
Fantasmi, aleatori aquiloni morti.
Caleidoscopi di lucciole impazzite.
Suoni ovattati e alieni,
rade frequenze stridenti e ignote.
Sorgente di luce cercando vado.
Inutili passi nel vuoto, fermo:
patetico affanno su tapis roulant.
A infinita distanza il braccio, proteso
nulla stringendo tra molecole vuote.
E allora ti chiamo, silente urlo;
cerchio sonoro, la mia deforme bocca
sempre più enorme, tutto avviluppa.
Finché, fiocchi di nucleare neve,
orridi e meravigliosi figli dell’odio,
il mio trasparente smaterializzato io,
tra mille cellule del disgregato mondo,
orfani di madre gravità, smarriti,
radialmente levita, turbini deserti.