Riesumo il 3d nato per dare rilievo ai fatti di sangue di cui furono vittima i collaboratori di Charlie Hebdo.
Alla luce delle ultime uscite di questo giornale, vorrei approfittare per estendere il dibattito. Vorrei parlare di libertà di stampa, di satira, di libertà di parola. Personalmente la famosa vignetta della “lasagna italiana” mi ha fatto ribrezzo. Non l’ho trovata divertente. E se la sua intenzione era quella di far riflettere, non mi ha indotto nessun pensiero costruttivo. Ma non per questo vorrei che fosse cancellata. Ognuno ha il diritto di esprimersi. Sono per la libertà di stampa e per la libertà di parola. Sempre. Mai per la censura. Non perché una cosa dà fastidio al sottoscritto deve essere cancellata. Così facevano i tiranni e i despoti, e così fanno ancora oggi in tutto il mondo.
Ha detto Sally che dovrebbe essere la legge di mercato a chiudere la bocca agli imbecilli. Sono perfettamente d’accordo. Non deve mai essere un'imposizione. Ognuno dica ciò che vuole, in privato e pubblicamente, rispondendo solo alla propria morale. Quando si esprime un’opinione, bisogna mettere da parte l’etica e fermarsi solo laddove la propria sensibilità ce lo impone. Ognuno ha un diverso gradiente di discrezione.
Io sono convintamente ateo, ma non per questo bestemmio. Tanto meno in pubblico. Lo trovo volgare e irrispettoso nei confronti di chi crede. Allo stesso modo se sono ad un funerale di una persona che non mi piaceva, durante la cerimonia taccio i suoi difetti. Non è il momento di dire che quella persona era uno schifoso.
Ci sono i modi. I tempi. Che sono fondamentali, nella vita, come nella satira.
Felix, secondo me, ha sbagliato tutto. E non fa ridere. Nemmeno sa indurre al ragionamento, non come il nostro Vauro per lo meno, che con due vignette ti fa incazzare e ridere assieme.
Io credo che Charlie Hebdo sia un giornale oltraggioso. Loro stessi si definiscono tali. E si definiscono pure blasfemi. Quasi come fosse una medaglia al valore da appuntarsi sul petto. Come quando da bambini si facevano le scorreggine. Facevano ridere, e il motivo per cui facevano ridere era perché non si potevano fare. E se dicevi una parolaccia, ti sentivi una specie di ribelle alla Che Guevara. Quando i bambini toccano il proibito si esaltano. Felix e Charlie Hebdo sono rimasti a quello stadio infantile, in cui disegnare salsicce nel sedere dovrebbe far morire dal ridere. Io trovo tutto questo terribilmente stupido.
Per esempio, il solo rappresentare Maometto, è per i musulmani una bestemmia. E’ un atto blasfemo. Perché Dio va solo pensato, al contrario si rischia la temuta idolatria. Disegnare Maometto con una salsiccia nel sedere è una mostruosità che potrebbe far cadere nella vergognosa spira terroristica anche il meno esagitato dei musulmani. Per reazione. La becera satira di Charlie Hebdo è violenta, perché violenza non è solo dare uno schiaffo al prossimo. La violenza si fa anche con le parole e con le immagini. Vedere la Vergine Maria che ha rapporti sessuali con gli animali, a cosa dovrebbe fare pensare? Vi fa ridere? Sono le scorreggine dei bambini diventate adulte, stupide e decisamente volgari.
Subito dopo il can can seguito alla pubblicazione della vignetta, in cui le vittime venivano rappresentate nella loro mediocre italianità fatta di sughi e lasagne, Felix ha detto che non è colpa di Charlie Hebdo se la mafia costruisce le case in Italia. E’ vero. Ma bisgnerebbe dire a Felix che se uno si uccide in motocicletta perché andava troppo forte, il buon gusto non viene a sparire. Non è bello dire ai famigliari, durante le esequie, che il figlio era uno scemotto che non rispettava le norme stradali. E poi, se i genitori si arrabbiano, rispondere che non è colpa tua se costruiscono moto che fanno i 300 all’ora, è ancora peggio. Non sei irrispettoso nel senso civile del termine, sei solo un insensibile.
Felix non conosce l’educazione e nemmeno il minimo sindacale del rispetto. E non conosce nemmeno la satira, perché non fa né ridere né riflettere. Non è un ribelle. Disegna (per altro malissimo) solo sciocchezze che probabilmente aumentano il suo ego. Deve essere molto frustrato per disegnare quello che disegna. C’è una cattiveria quasi accecante.
Sui social, in questi giorni, se ne sono lette di tutti i colori. Gente che si augurava un nuovo attentato, altri che volevano infilare le baguette dove dico io ai vignettisti del giornale. L’odio chiama odio. La stupidità chiama la stupidità. I “moderati italiani”, quelli a cui essere nati in Belgio o in Italia non avrebbe fatto alcuna differenza, si sono riscoperti terribilmente nazionalisti. Vorrebbero invadere la Francia e uccidere tutti i francesi.
E poi, fatta eccezione per la scuola di Amatrice, sarebbe bello che Felix ci spiegasse cosa c’entra la mafia con questo paesino del centro Italia sperduto sulle montagne. Se le case sono crollate è perché le case erano vecchie. Bisognava metterle a posto, certo. Ma la mafia non c’entra nulla. Non con le case per lo meno.
Per come la vedo io, più la cassa di risonanza è vasta, più bisogna stare attenti ai particolari. Felix disegna e dice stereotipi, banalità senza peso e senza radice. Che una scuola (!) sia crollata non è ammissibile. Ma la mafia c’entra ben poco sul resto.
Felix dovrebbe cercare di essere preciso se vuole essere serio con la sua satira. Altrimenti le sue sono le scorreggine di un bambino cresciuto.
Ognuno dica ciò che vuole, ma, personalmente, trovo che Felix abbia sbagliato mestiere. Spero che nessuno censuri la sua vergognosa vignetta. Anche i bambini un po’ scemotti hanno diritto di esprimersi.