Kafka, Franz - La metamorfosi

Frundsberg

New member
Il capolavoro di un genio.
Sembra scritto ieri per la profonda attualità che esplora.
Ho sempre voluto bene a Franz Kafka, come se gli fossi debitore insolvente di qualcosa.
Se la vita e la morte sono giochi di luce riflessi nell'angolo più tetro del nostro sentire, indubbiamente Kafka ci ha spiegato dove andare a cercare la verità.
 

anvi

New member
Veramente bello, un libro unico. Un racconto surreale e assurdo, sotto ogni punto di vista; ciò che più colpisce infatti è, oltre alla metamorfosi del protagonista, la sua reazione assolutamente assurda a questo suo cambiamento. Risulta un capolavoro anche dal punto di vista stilistico: uno stile scorrevole, ma ricco di descrizioni, che permettono di comprendere a fondo sia la situazione, sia le emozioni di Gregor... insomma, veramente un libro da leggere.
 

velmez

Active member
copio qui quello che ho scritto nel gruppo di lettura:

devo dire che mi aspettavo un racconto molto meno attuale, invece, complice lo stile asciutto e scorrevole, mi è sembrato molto più masticabile di quel che mi aspettassi.
Non mi sarei mai aspettata quel tipo di finale: io mi aspettavo la storia della sua metamorfosi in scarafaggio, in realtà lui è da subito uno scarafaggio e la cosa non lo sonvolge nemmeno troppo. Non è la storia di una metamorfosi fisica, in fin dei conti, ma di una metamorfosi di comportamenti e relazioni...
l'ho trovato profondamente triste, mi ha fatto pena... Gregor anche da scarafaggio non pensa mai a sè stesso, la sua attenzione e preoccupazione è sempre e comunque rivolta alla famiglia che, al contrario, si dimentica in fretta di lui, lo vede sempre più come un peso....
mi ha fatto decisamente pena Gregor.. povero Kafka!
ottima lettura comunque!
 

SALLY

New member
Copio e incollo anch'io ciò che ho scritto nel GDL:

Finito anch'io oggi,romanzo impressionante,è la prima volta in vita mia che simpatizzo con uno scarafaggio...
Lo stile di Kafka è asciutto e semplice,parla di questa cosa come dicesse che fa' un salto al mercato...come se raccontasse un fatto normalissimo.
Salta agli occhi il fatto che di fronte al peso e alla vergogna che un familiare può causare anche l'affetto viene meno,prima il padre (con cui Kafka non aveva un buon rapporto),poi la sorella,ed infine anche la madre si dimenticano completamente che quell'insetto è Gregor,che comunque non si aspetta niente da loro,si lascia morire nella sua solitudine,e non importa a nessuno che fine fa' il corpo...e la famiglia rinasce...sconcertante!
Mi è piaciuto moltissimo!
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Attenzione Spoiler!


E' stato uno shock, perchè non mi ricordavo che Gregor moriva alla fine del racconto, l'ho letto più di 15 anni fa e devo aver rimosso. Sono rimasto profondamente turbato dalla reazione della famiglia, ma poi l'ho metabolizzata e sono rimasto sconvolto ancora di più, perchè è terribilmente vera e verosimile. La cosa che mi ha fatto rabbrividire è la constatazione che è proprio vero che il passare del tempo lenisce il dolore: quando la domestica fa intendere che si è sbarazzata dello scarafaggio, i tre familiari se ne fregano. Santo cielo, quella cosa di là era tuo figlio, tuo fratello. Ma era passato già del tempo e tutti in casa si erano ripetuti nella testa e nel cuore che quello non era più il loro amato figlio/fratello. Mi rendo conto che Kafka è stato maestro in un'altra cosa: l'animo umano alla fine della fiera sostituisce l'affetto, la compassione, la pietà con l'istinto di sopravvivenza, il "mors tua vita mea", il tornaconto personale e il cinismo. E' questo che mi ha sconvolto. E' profondamente, dannatamente vero.
 
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pigreco

Mathematician Member
E' stato uno shock, perchè non mi ricordavo che Gregor moriva alla fine del racconto, l'ho letto più di 15 anni fa e devo aver rimosso. Sono rimasto profondamente turbato dalla reazione della famiglia, ma poi l'ho metabolizzata e sono rimasto sconvolto ancora di più, perchè è terribilmente vera e verosimile. La cosa che mi ha fatto rabbrividire è la constatazione che è proprio vero che il passare del tempo lenisce il dolore: quando la domestica fa intendere che si è sbarazzata dello scarafaggio, i tre familiari se ne fregano. Santo cielo, quella cosa di là era tuo figlio, tuo fratello. Ma era passato già del tempo e tutti in casa si erano ripetuti nella testa e nel cuore che quello non era più il loro amato figlio/fratello. Mi rendo conto che Kafka è stato maestro in un'altra cosa: l'animo umano alla fine della fiera sostituisce l'affetto, la compassione, la pietà con l'istinto di sopravvivenza, il "mors tua vita mea", il tornaconto personale e il cinismo. E' questo che mi ha sconvolto. E' profondamente, dannatamente vero.

Ciao Germano... come è stato uno shock per te potrebbe esserlo anche per qualche altro lettore. Il problema è che se non avverti che stai scrivendo qualcosa di significativo a livello di trama (ATTENZIONE!!! SPOILER!!!) quell'ipotetico lettore si priverà dell'emozione di tale shock...
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Ciao Germano... come è stato uno shock per te potrebbe esserlo anche per qualche altro lettore. Il problema è che se non avverti che stai scrivendo qualcosa di significativo a livello di trama (ATTENZIONE!!! SPOILER!!!) quell'ipotetico lettore si priverà dell'emozione di tale shock...

hai ragione prof, pensa che nel minigruppo ce l'avevo messo l'avvertimento:boh:. Rimedio immantinente:MM
 

ila78

Well-known member
Attenzione anche qui sveliamo in parte il finale

copio e incollo il mio commento del minigruppo:

Finito ieri sera. E posso annunciare ufficilamente che la mia riconciliazione con l'autore e in particolare con questo libro si è compiuta.
E' un racconto surreale ma se lo si legge con attenzione terribilmente vero, putroppo nella vita di tutti i giorni si sentono e si vedono in continuazione episodi di "insofferenza" per tutto quello che è diverso, vuoi per una malattia ma anche per lo straniero perchè non lo capiamo. Kafka secondo porta questi sentimenti all'esasperazione facendo diventare "il diverso" la cosa più intollerabile e inaccettabile che la mente umana possa concepire: un insetto mostruoso. Molto bello il finale anche se cinico e cattivo, d'altronde la morte di Gregor rappresenta il ritorno alla vita della famiglia. Voto 4/5
 
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Ugly Betty

Scimmia ballerina
Letto in un sol boccone stamattina!
Devo ancora digerirlo, ma posso dire che è una lettura bellissima, che ti lascia un po' spaesata ma che vale la pena di affrontare! 5/5
 

Athana Lindia

Πάντα ρει
bellissimo, ricordo che letteralmente mi affascinò... anzi, dovrei rileggerlo, visto che sono passati tanti anni.
e, citando aldo busi: "chi crede che questo libro parli di un uomo che si trasforma in scarafaggio, non ha capito nulla!" :p
 
Ciao a tutti! E' la prima volta che scrivo su questo forum di letterati :) La metamorfosi, che dire? Un libro da leggere indubbiamente. Ma non mi ha entusiasmato lo devo dire anche se è innegabile il grande genio di Kafka. Gusti personali si intende. Probabilmente non ho trovato la giusta chiave di lettura. Anche questo è possibile. Gli ho dato come voto 3. Forse perchè avevo riposto troppe aspettative in esso. Comunque l'ho letto 3 anni fa. E venivo da una lettura ben più impegnativa quali erano i Demoni di Dostoevskij :wink:
 

pigreco

Mathematician Member
Ho fatto bene a rileggere La metamorfosi. Ai tempi del liceo non avevo colto nulla di tutto quello che si nascondeva dietro questo incredibile racconto. Le sue mille sfaccettature. Due su tutte: l'alienazione dell'uomo causata dal lavoro. Il protagonista è un commesso viaggiatore che vive per lavorare, fa orari che non gli permettono di vivere normalmente. Il suo unico obiettivo è quello di portare a casa i soldi per mantenere la famiglia e cercare di crescere a livello professionale. Esattamente ciò che accade oggi nella società occidentale a molte, troppe persone. Non è un caso che appena sveglio, già resosi conto della sua trasformazione, egli si preoccupi del fatto che sta facendo tardi in ufficio, delle scuse che potrà utilizzare con i suoi superiori. Come spesso capita ai classici, un racconto avanti di un secolo.

E poi il tema più scontato, ovvero quello dell'emarginazione del diverso, di qualunque diversità si tratti. Le reazioni della famiglia sono incredibilmente forti e tristemente reali. E l'ultima scena è quanto di più crudele e nello stesso umano ci possa essere al mondo.

Apro una parentesi: nella mia edizione ci sono tanti altri racconti. Uno su tutti: "Nella colonia penale". Si tratta di un racconto sulla giustizia, sulla pena, sulla penitenza, sui sensi di colpa. La vita ci porta a ragionare, a farci un'idea propria, ma quel che da piccoli abbiamo imparato essere giusto e sbagliato continua a lavorare dentro di noi e a farci vivere con i sensi di colpa pur nella nostra inconsapevolezza.

Kafka è sempre una sicurezza.
 

Holly Golightly

New member
In primis: indubbiamente un capolavoro.
Circa La Metamorfosi, c'è da dire che mi ha lasciato un grandissimo senso di angoscia, ma capisco assolutamente in cosa sta la grandezza di Kafka. Non mi sento di eleggere Kafka "grande amore letterario", è molto diverso dal tipo di narrativa che sento affine a me. La cosa, sia chiaro, non c'entra con la poca piacevolezza di un racconto - anche perché, per forza di cose, un uomo che si trasforma in uno scarafaggio non è piacevole - ma più che altro con la scrittura misurata e angosciante di Kafka. Non so, in qualcosa l'ho avvertito come molto lontano da me, ma per il resto la lettura corrispondeva esattamente a quella gioia rara, quella di leggere un capolavoro indiscusso, che sono uno dei più grandi scrittori di sempre può dare.

Per quanto riguarda gli altri racconti, beh, sono un po' di parte... non sono un'amante delle raccolte di racconti, quindi faccio sempre un po' fatica a leggerne. Alcuni erano bellissimi, anche se talvolta molto concisi. Altri non dico che non mi abbiano convinta, ma non mi hanno colpita particolarmente.
 

Yas_miN

New member
forse appunto per il fatto di averlo DOVUTO leggere per un compito scolastico, non l'ho particolarmete apprezzato. l'ho trovato un po' pesante e talmente triste... il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca :(
 

LowleafClod

e invece no
Ripreso in mano dopo un paio d'anni e letto molto velocemente, sentendo tutta l'amarezza che anche altri hanno sentito, racchiusa in poche pagine. La scena che mi ha colpito, turbato e commosso di più, è stata quella del quadro appeso alla parete, quando Gregor lo difende, vedendosi svuotare la sua stanza di tutto il suo arredo da umano, lasciando spazio solo al pensiero della propria solitaria condizione.
E' un libro che rispecchia la famiglia dello stesso autore, e per quanto famoso e macinato sia nella letteratura scolastica, anche leggendolo senza anticipazioni, è un libro che riesce a far male. Inquadrato nella quotidianità di tutti i giorni, presente a volte, in una famiglia.
 

Zanna

Re Shulgi di Ur
Credo che La Metamorfosi di Kafka sia il racconto più angosciante che abbia mai letto, anche più di Morte di un impiegato di Cechov e La morte di Ivan Il'ic di Tolstoj.
La sensazione claustrofobica che sa suscitare Kafka è unica, e se ne Il Castello e ne Il processo erano le situazioni oniriche senza via d'uscita a creare quel senso di impotenza nel lettore, ne la Metamorfosi tutto è amplificato anche da sentimenti di pena e solitudine.
 

selen

Member
Non mi sento di aggiungere molto,le recensioni degli altri utenti sono molto articolate ed esaustive.Ci sono un infinità di chiavi di lettura e questo solamente in 60 pagine (circa).
Non so come altro descriverlo se non come un capolavoro dell'angoscia.Bellissimo.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Un racconto che si legge in un soffio, ma che personalmente mi ha lasciata con molte domande e perplessità. Innanzitutto devo confessare la mia frustrazione, perché non posso definirla altrimenti, dovuta al fatto che questo classico è apprezzato e lodato in ogni dove, ma a me non ha lasciato molto. A questo punto mi chiedo: cosa ci hanno trovato tanti che invece io non ho colto? Ma veniamo a qualche considerazione più specifica. Gregor Samsa si sveglia con l'intenzione di andare al lavoro come al solito, ma scopre di essersi trasformato in un insetto, in uno scarafaggio ripugnante. Il suo pensiero più urgente, però, non è chiedersi come sia potuto accadere, egli non sembra stupirsi, restare sconvolto dal suo aspetto: la sua priorità è dapprima andare al lavoro, poi non causare sconvolgimenti nei suoi familiari (inevitabili tra l'altro visto che la sua condizione è irreversibile) e impedire che il datore di lavoro vada via senza avergli parlato. Già questo getta sul racconto un'ombra di inverosimilianza. Pian piano, poi, veniamo a conoscenza delle reazioni della famiglia alla metamorfosi di Gregor: il padre sembra dimenticare che dietro quella bestia immonda c'è suo figlio, la madre è quasi sempre in uno stato catatonico e comunque non sembra avere alcun polso, la sorella dapprima si occupa di lui, ma col tempo la sua opinione cambia con le sue priorità. E' un racconto senza dubbio interessante, l'idea è geniale, ma non ho apprezzato il modo in cui Kafka l'ha finalizzata. Manca, a parer mio, molto sul piano dell'analisi dei sentimenti di Gregor; avrei ampliato il racconto con altri aneddoti e tentativi ulteriori di avvicinamento. Tuttavia non è stato così e a me il tutto sembra frettoloso, poco armonico, carente. Mi dispiace, ma non credo che lo rileggerò. Tutto sommato, però, non posso bocciarlo a priori: è pur sempre un classico apprezzato da molti, quindi questa resta solo la mia opinione isolata. E comunque non è che non mi sia piaciuto del tutto, eh! Sia chiaro: l'idea era buona.
 
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