168° MG - Tutta la luce che non vediamo di A. Doerr

Spilla

Well-known member
Questo è il commento che avevo scritto appena finito il libro e che poi ho dimenticato di postare :mrgreen::

Semplice, scorrevole, come avere tra le mani un libro per ragazzi. Un libro scritto in modo curato, ma eccessivamente lineare, prevedibile, scontato.
Leggo con lo stesso piacere, e con la fastidiosa sensazione che tutta la mia giornata ruoti attorno a queste pagine, quando ritrovo un vecchio libro della mia infanzia o mi imbatto in una storia che ha le caratteristiche di quelle che un tempo mi affascinavano:
Un orfanello (due? meglio)
Un ragazzo cieco
Una vita sfortunata
La capacità tenere lo sguardo dritto, il pensiero innocente
La forza di proseguire nonostante tutto.

Ecco perché ho divorato il libro (non potevo farne a meno). E perché non l'ho apprezzato, fino alle ultime venti pagine. Troppi ingredienti scontati, fatti apposta per commuovere per tenere il lettore all'amo. I buoni troppo buoni, i cattivi addirittura terrificanti.
Insomma, un po' come divertirsi, magari commuoversi, durante la lettura di un Harmony e chiuderlo poi pensando”Che sciocchezza”.

Poi ci sono le ultime pagine, meno scontate di quanto si poteva prevedere. Che forse salvano il libro, di sicuro redimono il racconto. Forse vogliono dire che tutto è collegato, tutti siamo uno, e se non possiamo imparare dagli errori potremmo almeno riconoscere che non siamo nemici, nemmeno se abbiamo combattuto in passato gli uni contro gli altri.
Che siamo tutti legati, ed è un filo di casualità a metterci dall'una o dall'altra parte. Che occorre un atto di volontà per riconoscerci gli uni negli altri.
O forse vuol dire altre cose, non so, ho ancora troppe emozioni in circolo per poterle esprimere chiaramente.

Mi pare che il Pulitzer assegnato a questo libro sia eccessivo. Ma sento che ne consiglierei la lettura, perché comunque qualche riflessione non può che evocarla.
 

unkadunka

New member
Concordo coi miei compagni di lettura,il Pulitzer è eccessivo,andavano sfrondate molte pagine,troppo "piacione",ma probabilmente è quello che passa la letteratura odierna,tranne rare eccezioni...
 
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