Attentati di Parigi 13 novembre 2015: cosa li spinge a compiere questi gesti?

Zingaro di Macondo

The black sheep member
@ Carcarlo, questo post non è quello che ti devo, lo avevo scritto prima di leggerti.

In generale credo che ci sia molto pressapochismo quando si parla di Islam (non mi riferisco a nessuno dei presenti).

La religione musulmana è praticata da circa un miliardo e mezzo di persone, la maggior parte delle quali si trova nell’Asia meridionale o sud-orientale. Il paese che ha più abitanti di fede musulmana è l’Indonesia, che ne conta più di 200 milioni. L’Indonesia, pur avendo al sud frequenti episodi di terrorismo, è un paese moderato in cui vige la libertà di culto (proprio per questo ci sono frequenti episodi di terrorismo).
In medio oriente si trova solo poco più del 10% della popolazione musulmana, di conseguenza suppongo ne contenga di più l’Indonesia da sola che tutto il medio oriente messo insieme (ad ogni modo le cifre sono molto vicine).
Il paese medio orientale che ha più musulmani è l’Egitto, un paese solo formalmente democratico, in cui il governo laico si è però espresso contro il fondamentalismo, a fianco degli Stati Uniti, ma a suo tempo contro la guerra in Iraq. Un paese difficilissimo da valutare nella sua interezza, un paese in cui, a livello legale, la donna è equiparata all’uomo, ma in cui esistono elementi culturali retrogradi difficili da contrastare. L’infibulazione, purtroppo, viene praticata un po’ ovunque.

Molti paesi medio orientali non sono interamenti musulmanai, il Qatar non lo è, il Libano non lo è, gli Emirati Arabi non lo sono, la Giordania non lo è ed evidentemente nemmeno Israele lo è. Non lo era nemmeno l’Iraq, prima del 2003.
Da ciò si deduce che non tutti gli arabi sono musulmani e essere musulmano non significa essere arabo.
Nel mondo solo due nazioni sono interamente di fede musulmana (più del 98% della popolazione); l’Iran, e l’Afghanistan.

Sul concetto di jihad, poi, la disinformazione è totale. E’ vero che nel Corano esiste un verso che lascia ben poco spazio all’interpretazione, ma è anche vero che con il concetto di jihad, si intende soprattutto quello di “lotta interna contro il peccato”. Il buon musulmano lotta contro le proprie pulsioni che lo deviano dalla “retta via”, questo è in sostanza il concetto principale di ciò che viene impropriamente tradotto con “Guerra Santa”. Questa descritta sopra è la jihad principale, detta “grande jihad”, poi esiste quella meno importante, da attuarsi eventualmente tramite spada e detta “piccola jihad”.
Proprio perché il Corano non vuole che “la spada” venga utilizzata impropriamente, sono spese molte parole attorno a questo concetto, anche se, in sostanza, tutte esprimono lo stesso concetto di “legittima difesa”. Non viene escluso il ricorso alla forza, ma parallelamente il Corano utilizza termini estremamente blandi e di certo non incita alla violenza gratuita. Si dice che prima di intraprendere la piccola jihad, bisognerebbe essere certi di non essere nel torto, si dice che vanno combattuti solo coloro che ci combattono per primi (legittima difesa), ma che bisogna farlo con estrema moderazione. Non esiste nulla, in tutto il Corano, che inciti all’uccisione di innocenti per la causa islamica.

Gli estremisti si sentono in dovere di uccidere chiunque, perché chiunque (a parte chi la pensa come loro), attacca idealmente i principi radicali del Corano. Dunque, per loro, è una legittima difesa sul piano ideale, mentre il Corano si riferisce espressamente a situazioni materiali (invasioni o delegittimazioni territoriali).

I cosiddetti pilastri dell’Islam (cioè a dire gli obblighi del buon fedele) sono cinque (e la jihad non è tra questi): il buon musulmano dovrà recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita, dovrà fare opere di carità, fare il Ramadan, pregare tutti i giorni e riconoscere che esiste un solo Dio e un solo profeta (Maometto). Un musulmano, per essere tale, dovrà fare questo e questo soltanto. Né la grande jihad, né la piccola jihad sono obblighi per il musulmano.

Per quanto riguarda il trattamento da riservare alle donne, il Corano si fa ben poco moderato. Sono molti i passi in cui si tratteggia la donna come un essere succube alla decisionalità maschile, ma non dimentichiamoci che all’epoca di Maometto la donna era in tutto il mondo vista esattamente così. La donna, durante la fine dell’Alto Medio Evo, non aveva anima ancora per molti essere umani.

Ma cosa succede, oggi, alle donne, nei paesi musulmani? Bisogna distinguere: se è vero che negli ultimi posti della classifica di Report Sans Frontiere sulla libertà delle donne, troviamo per lo più paesi musulmani, è anche vero che nella maggior parte di essi, il gentil sesso è totalmente libero e vive esattamente come gli uomini. Come in occidente può decidere come vestirsi, chi sposare, se divorziare, se andare all’università ecc.

In molte università islamiche la maggioranza degli studenti è costituita da donne (in Malesia, in Arabia Saudita e in Algeria circa i due terzi degli universitari sono ragazze).
La Turchia, in Europa, è uno dei paesi con la più alta percentuale di iscritte alle università.
Il Pakistan, l’Indonesia, il Kirghistan e il Bangladesh hanno avuto primi ministri donne. In Italia non è ancora successo, così come in quasi nessuno degli stati occidentali.

Quasi tutti i paesi musulmani (il 90%) lascia discrezionalità di coprirsi con il velo, e molte donne vivono il hijab come elemento culturale e non di privazione.

In alcuni stati islamici il velo è proibito negli edifici statali.
 
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HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Per essere ancora più chiaro, per cortesia non scrivere più con questi ritorni a capo senza apparente alcun senso.
Grazie.

Una cortesia chiesta garbatamente non si può rifiutare. Soprattutto se viene ammesso che i ritorni a capo non sembrano aver senso solo "apparentemente". IMHO danno un senso di ritmica che neppure la punteggiatura più evoluta.
Forse è colpa del mio vezzo di scrivere presunte poesie. Forse il mio essere da sempre musicista.
Ma non posso certo pretendere comprensione di ciò da parte di tutti, prova ne é la foltissima partecipazione ai 3D poetici...
La ritmica va oltre a sintassi e punteggiatura, specie quando lo scritto deve giocoforza surrogare il verbale. Un po' come le faccine. Ma che assurdità che per dare espressività senso ed enfasi allo scritto si ricorra a siffatti vergognosi artifizi... Quale scrittore riempie le proprie opere di faccine; nemmeno Fabio Volo. Invece qualche a capo ogni tanto ... Assurdità. Come certi modi di scrivere senza punteggiature. Vergogna i Joyce, i Saramago. Mi lascia un certo amaro in bocca questo tuo accanimento contro la libertà di esprimersi anche nella forma, in un forum dove si legge di tutto e di più anche sotto quell'aspetto (intendo i libri).
Per completare la mia opinione, ribatto che anche nell'ottica della leggibilità al display l'esposizione di frasi più brevi del capolinea di default mi appare una cosa positiva, evitando a chi é costretto a tenere i caratteri grandi per sopperire a monitor piccoli, di dover far scorrere ad ogni riga, a dx e sx per leggere parti del testo che in tal modo restano fuori campo.
 

Monica

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Visto che è la giornata contro la violenza sulle donne non dimentichiamo anche le donne musulmane,spesso uccise perché troppo "occidentalizzate"

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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!

Molti paesi medio orientali non sono a maggioranza musulmana, il Qatar non lo è, il Libano non lo è, gli Emirati Arabi non lo sono ed evidentemente nemmeno Israele lo è. Non lo era nemmeno l’Iraq, prima del 2003.
Da ciò si deduce che non tutti gli arabi sono musulmani (anzi sono la minoranza) e essere musulmano non significa essere arabo.

Che arabo e musulmano non siano sinonimi è fuori discussione, infatti, nei miei post ho sempre parlato di musulmani, mai di arabi o altra etnia.
Anzi, la maggior parte degli arabi che conosco, non ne possono più dell'islam (ovviamente non te lo dicono così) e gli piace molto la birra e il whisky (quest'ultimo, tanto).

Ma non mi torna affatto che:
- solo una minoranza degli arabi è musulmana
- che nei paesi da te citati (eccetto Israele) i musulmani siano una minoranza, anzi, in Iraq sono la stragrande maggioranza.
Che a causa della massiccia immigrazione di indiani, cinesi e altre etnie del sud-est asiatico in qualche paese poco popolato le cifre possano essere cambiate, può essere, ma non fino a quel punto. E comunque, queste etnie (a parte gli indiani e pakistani) non contano perchè spesso non escono nemmeno dai cantieri se non per mettere piede direttamente sull'aereo.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Che arabo e musulmano non siano sinonimi è fuori discussione, infatti, nei miei post ho sempre parlato di musulmani, mai di arabi o altra etnia.
Anzi, la maggior parte degli arabi che conosco, non ne possono più dell'islam (ovviamente non te lo dicono così) e gli piace molto la birra e il whisky (quest'ultimo, tanto).

Ma non mi torna affatto che:
- solo una minoranza degli arabi è musulmana
- che nei paesi da te citati (eccetto Israele) i musulmani siano una minoranza, anzi, in Iraq sono la stragrande maggioranza.
Che a causa della massiccia immigrazione di indiani, cinesi e altre etnie del sud-est asiatico in qualche paese poco popolato le cifre possano essere cambiate, può essere, ma non fino a quel punto. E comunque, queste etnie (a parte gli indiani e pakistani) non contano perchè spesso non escono nemmeno dai cantieri se non per mettere piede direttamente sull'aereo.

Non era un appunto per te (arabi/musulmani). Ho solo scritto alcune cose che mi sono venute in mente.

Hai ragione e ti ringrazio per aver letto così attentamente. Quando ho scritto che i paesi citati non sono a maggioranza musulmana, mi sono espresso male. Intendevo dire che non sono paesi interamente musulmani. La percentuale varia dal 55% al 70%.
Sull Iraq ho specificato prima del 2003, ma comunque anche in quel caso intendevo dire che non fosse religione di stato.

Rimane che non più del 15% dei musulmani vivono in medio oriente, la stragrande maggioranza in Asia.

Domani correggo il post originale, grazie
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ma cosa succede, oggi, alle donne, nei paesi musulmani? Bisogna distinguere: se è vero che negli ultimi posti della classifica di Report Sans Frontiere sulla libertà delle donne, troviamo per lo più paesi musulmani, è anche vero che nella maggior parte di essi, il gentil sesso è totalmente libero e vive esattamente come gli uomini.
In alcuni paesi, in teoria sì.
Nella pratica, in tutti no.
Lo so che in teoria, tra la teoria e la pratica non c’è differenza.
Ma in pratica, ce n’è molta. Eccome.
Anche perché pur nei migliori dei casi, in un mondo non maschilista, il sessismo persisterà comunque.
Non può essere altrimenti.

Come in occidente può decidere come vestirsi, chi sposare, se divorziare, se andare all’università ecc.
Io, in tanti anni trascorsi nei paesi musulmani, una donna del luogo che girasse per strada scollata o in minigonna non l’ho vista. Eppure a tante donne, ogni tanto, piace farlo. In certi locali per stranieri e ricchi dai quali era escluso il popolino, sì, certo. Ma per strada, mai.
Comunque, lasciamo pure da parte minigonne mozzafiato, calze a rete, tacchi a spillo, push-up, tanga e ombelichi in vista, e limitiamoci a ragazze in jeans, maglietta e viso acqua e sapone. OK?
Mettiamo di essere in Turchia, cent’anni dopo che Ataturk ha tagliato la testa a coloro che, fedeli all’islam, rifiutavano di tagliarsi la barba, perciò nel più occidentale dei paesi musulmani (per altro, non arabo): nel centro di Istanbul (Ankara, Izmir, Bursa…) ne trovi alcune, un po’, tante non direi. Se vai in periferia è finita. Se passi il Bosforo, non ti dico. E se ti inoltri nelle campagne e nei monti, ci sono solo uomini e pecore; la cosa più femminile, se non l’hanno censurata, una bottiglia di coca cola.
Mettiamo di essere in Kazakhstan (anch’esso non arabo), dopo 75 anni di comunismo e ateismo di stato: se sei ad Almaty o ad Astana, soprattutto se sei in un quartiere trendy, sembra di essere a Milano sui navigli: tutti fighi e fighe che se la tirano da pazzi. Siamo in Occidente allora? No. Le fighe che se la tirano sono – diciamo – delle mantenute da uno o più amanti che per legge non possono più essere poligami; le mogli invece, non solo non se la tirano, ma stanno chiuse in casa, anche loro mantenute, perché, che vadano fuori a lavorare (come le occidentali!), non se ne parla nemmeno. Lì, se vuoi viaggiare nel tempo basta un cammello: in venti minuti di trotto ti ritrovi ai tempi delle scimitarre, e lì le donne musulmane (nel senso della loro pelle) non le vedi proprio più; quelle mongole o cinesi, nei loro quartieri, invece sì.
Ricordo bene Baghdad e Mosul ai tempi di saddam, con un regime pseudo socialista e laico, talmente laico che pur essendo un paese musulmano, non vedevi scritte coraniche se non sulle porte delle moschee; l’unica divinità, come in ogni paese socialista che si rispetti, era lui: saddam. E il suo ritratto capeggiava ovunque. Ebbene, anche lì, nelle grandi città, soprattutto nei quartieri sunniti, alcune donne giravano con la gonna al ginocchio e la camicia abbottonata al collo, un po’ come in Bulgaria in piena guerra fredda. Ma erano per lo più cristiane o comunque appartenenti a una ristretta elite. Se ti mettevi in coda per il pane o per un pezzo di montone, col popolino e le serve dell’elite, solo ettari di tessuto nero che lasciavano trasparire, sì e no, mezzi visi. Se uscivi dalla città, veli neri, neanche i mezzi visi. Punto.
Quando andavo a Baghdad, volavo sui Boeing 727 della Iraqi Airways (voglio una vita spericolata, a Vasco Rossi, gliel’ho scritta io). Facevano Barajas, Fiumicino, Atene e poi Baghdad. Nell’ultima tratta, la ragazza che avevi di fianco vestita con jeans e maglietta, andava alla toilette e tornava velata. Erano i bei tempi in cui si stava peggio, e quindi si stava meglio.
Morto saddam, morta la divinità laica, veli per tutte. L’elite crsitiana, quella ricca sunnita, alcune curde…finito, Tutte come le sciite e non si discute.
Per quanto riguarda il divorzio, vorrei ricordare che, in teoria, in alcuni paesi islamici, la donna può divorziare, ma che in pratica, in quasi tutti i paesi islamici (e dico quasi tutti giusto per non generalizzare, ma ci potrei mettere la tua mano sul fuoco), perde la tutela dei figli che vanno al padre, e in tali condizioni, come capirai, una donna con figli non divorzia.
In compenso, un uomo può ripudiare la moglie per sms. La sapete la barzelletta saudita di quello che, dopo essere stato derubato dal cellulare scopre che il ladro, non potendone più dei continui lamenti di sua moglie, gliela ripudia a sua insaputa? Non ridete? Evidentemente non capite il senso dell’umorismo saudita. Volete sapere quello del tizio che ritrova una vecchia foto delle vacanze di lui e.... ma chi cavolo era? Col velo mica può riconoscerla!
Potrei andare avanti per ore, ma non perché l’ho letto su internet, ma perché ci sono vissuto, continuo ad andarci e ad averci a che fare.
E comunque, gli esempi fatti, volutamente, riguardano i paesi più evoluti, perchè se portavo ad esempio l'Afganistan o l'Arabia Saudita, allora con una riga avevo detto tutto.

In molte università islamiche la maggioranza degli studenti è costituita da donne (in Malesia, in Arabia Saudita e in Algeria circa i due terzi degli universitari sono ragazze).
La Turchia, in Europa, è uno dei paesi con la più alta percentuale di iscritte alle università.
Certo: università, internet, cellulare e un buon matrimonio sono le uniche vie per evadere, scappare o nel peggiore dei casi, farsela passare, e chi se lo può permettere economicamente, non se lo lascia sfuggire.
Hai controllato se per caso la percentuale di studentesse universitarie musulmane rispetto a quelle cristiane è simile alla percentuale di popolazione musulmana rispetto a quella cristiana? Non è che se la popolazione cristiana è del 5%, quella di studentesse universitarie cristiane sale al 40%? Sarebbe segno di squilibrio, non di equità: ne convieni?

In alcuni stati islamici il velo è proibito negli edifici statali.
Lo era nella laica Turchia.
L’attuale presidente, appartenente a un partito conservatore e in passato proprio islamista, (combinazione!) ha rimosso tale divieto.
In Indonesia, non lo so, però capisci che non è che possiamo guardare ogni filo di paglia controluce per vedere se è dorato o paglierino pallido.

… ma non dimentichiamoci che all’epoca di Maometto la donna era in tutto il mondo vista esattamente così. La donna, durante la fine dell’Alto Medio Evo, non aveva anima ancora per molti essere umani.
Appunto. L’epoca di maometto e del corano è finita da un pezzo (quasi) ovunque tranne nei paesi islamici (e qualcun altro molto devoto pure lui). Ci sarà un perché? E se c’è, può, magari, forse, avere a che fare con l’islam e il corano? Oppure vogliamo mettere centomila avverbi e preposizione tutte in fila nella speranza che dimostrino il contrario?

Io non ce l’ho con islam perché rompe le palle a me, ricco, caucasico, occidentale e razzista. :wink:
Io ce l’ho con l’islam perché ha rotto le palle a tutti, in primis a tutte le etnie dalle rive dell’Oceano Atlantico fino ai più reconditi angolini del Oceano Pacifico facendo il giro largo. Gli unici che lo apprezzano sono i pazzi o coloro che – loro sì! – lo conoscono solo per sentito dire.
A me l’islam mi ha rotto le palle esattamente come me le avrebbe rotte il cristianesimo di savonarola, l’ebraismo dei samaritani, l’induismo di govinda… perché un conto è la Fede di ognuno (cioè, sono stracavoli suoi), e un’altra è la religione che ogni maggioranza o minoranza prepotente vuole imporre agli altri: per la prima posso avere reciproco rispetto, per le seconde no, non ne ho perché per tutte loro, il primo dei loro assiomi, è che loro e solo loro hanno ragione; il secondo è che gli altri, tutti gli altri abbiamo torto; il terzo è che dobbiamo cambiare subito registro; il quarto è che se non cambiamo registro allora loro con la benedizione della loro divinità nevrastenica… e giù con le sante stragi del corano, del bagavad-gita, della bibbia e via discorrendo.
Ho capito che in ognuno di questi libri, se cerco bene tra le loro 18.000 pagine, se distillo i versi uno a uno, posso trovare qualche riga d’amore e speranza. Grazie. Ma non ne ho bisogno: ho la casa di proprietà con la doccia funzionante, la macchina con 30€ di gasolio nel serbatoio, la birra fredda in frigo, la porchetta in forno, una donna che ha fatto meno di dodici figli, trombo quando voglio e più di 5.000€ di titoli in banca, perciò, onestamente, non me ne frega un ***** di commuovermi leggendo le belinate che tizio e caio si sono fatti scrivere dal poetastro di corte.
Se se la vogliono godere pure loro, benvenga! La felicità è come la luce del sole: non è che a dividerla poi ne resta meno; ma se no, che se ne vadano affanlatob tutti, loro, le loro pergamene, i loro papiri, i loro rotoli, i loro versetti, le loro cataratte, i denti storti e biascicosi, le loro maledizioni, inferni e purgatori. Tutti, dai crociati ai pasdaran. Non è questione di razzismo: qui di etnie non si parla nemmeno. E' che ho già dato o visto dare abbastanza.
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
@ Carcarlo; non ti posto perchè troppo lungo.

Personalmente sono, da un po' di tempo, privo di ideali politici e, da sempre, totalmente ateo con qualche lieve tendenza al nichilismo. Tendenza che cerco quotidianamente di reprimere con qualche (scarso) successo. Questo per dirti che non difendo nessuno per partito (o per religione) presa. E non mi interessa, a livello di pensiero, fare proseliti basandomi sulle mie opinioni. Opinioni che sono frutto di esperienza e di pregiudizio.

Non posso però esimermi da fare un paio di puntualizzazioni su ciò che hai scritto: il Corano è un libro d'amore. Ci sono alcune frasi molto violente, ma si contano sulle dita di una mano, a fronte di interminabili pagine che parlano di fratellanza, amore e carità. A me non interessa difendere il Corano, perchè come te e come il barbuto prima di noi, ritengo che le religioni, tutte insieme, siano del fumo che acceca. Ma la realtà, oggettiva, è che il 99% del Corano parla di amore in modo talmente sdolcinato che a volte sembra di leggere un Harmony.

La seconda è che Saddam Hussein era un fascista nazionalista, direi con tendenze drammaticamente naziste, credo che tu, invece. intenda il suo socialismo nazionalista come espressione di un "socialismo" di sinistra alla Gheddaffi. L'espressione corretta, sia per Saddam Hussein che per Hitler, era "socialismo nazionalista", che significa estremismo di destra. Inizialmente il ragazzo era un po' confuso e come il primo Mussolini guardò a sinistra, ma poi il suo modo di condurre lo Stato e soprattutto la politica estera furono il risultato di una visione hitleriana della società e del mondo. Nessuno più di lui, dopo Hitler, fu tanto di destra.

Fatte queste fastidiose puntualizzazioni, ti dico che il mio personale modo di condurre la discussione sarebbe più di impostazione storica, condita di certo da riflessioni personali. Ma continuare a dirci a vicenda, come facciamo ormai da tempo, che ognuno di noi è stato in paesi islamici e ha visto cose del tutto differenti, credo non sia più utilie. Non perchè il tuo o il mio punto di vista non siano degni di essere letti, ma credo che ormai le prese di posizione siano chiare.

Io non sono mai stato in Iraq, ma sono stato in Siria, in Algeria, in Tunisia, in Marocco, in Indonesia, in Malesia e nella parte dell'India musulmana. E le mie percezioni sono state totalmente diverse dalle tue, non ho visto costrizioni di alcun tipo, ma solo cultura fatta in un certo modo. Non ho mai visto una donna islamica con il costume, è vero, ma la mia compagna se lo metteva e nessuno le ha mai rotto le scatole. A questo punto, direi, se sei d'accordo, di passare oltre e parlare un po' di storia. Magari dicendo anche sciocchezze, perchè non siamo giornalisti o storici, e correggerci a vicenda è il modo per fare cultura. Come tu hai fatto giustamente nel mio precedente post inesatto. Il mio è un semplice consiglio, che può ovviamente anche non essere colto.

Vedo che sei veramente prevenuto, continui a difenderti dichiarandoti non razzista e continuando a sottintendere che qualcuno di noi lo possa pensare. Lo ha mai detto nessuno? Ci siamo mai permessi? Di certo frasi del tipo "la società islamica va presa e gettata come le deiezioni dei cani" non gioca a tuo favore, ma io direi che passare oltre si può e si deve. Perchè, personalmente, non mi focalizzo sulle singole frasi. Posso fare l'appunto lì per lì, ma poi ritengo di avere quel minimo di intelligenza da poter pensare che una persona sia tante cose e non una frase soltanto.

Io non penso che tu sia razzista, ma ho capito che secondo il tuo vissuto in tutto l'Islam non esiste la libertà. Per me non è così. Io non farò cambiare idea a te e tu non la farai cambiare a me. Riusciamo ad andare oltre?

Nei tuoi precedenti post, hai fatto alcune digressioni molto interessanti sulla politica precedente la formazione dell'Is. Se sei d'accordo proseguireri su quella linea. Che non significa scrivere trattati storici, significa scambiarci opinioni sulla storia che è diverso. Perchè sul resto ci siamo intesi già da tempo.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Disprezzare una religione e la società fondamentalista che ne consegue non è razzismo.
Anzi, magari disprezzare la religione che sottomette un’etnia diversa dalla mia è segno di sensibilità (verso l’etnia, non verso la religione).
Se avessi detto le stesse parole a proposito della società araba, avresti ragione, ma come puoi vedere dai miei post, non è così (ho sempre parlato di islam e religioni in genere, mai di etnie o popoli) anzi, ho sempre tenuto le due cose ben distinte.

Lascia invece qualche dubbio sul possibile razzismo e sicura insensibilità, il ragionamento di tanti occidentali che tornano da certi posti goduti e soddisfatti perché a loro non ha vietato niente nessuno.
E agli altri?
Cioè, finchè la religione sottomette quelli del posto ma lascia in pace noi, va bene?
E quello non è razzismo?

E’ come la storia dei bambini rom che chiedono l’elemosina ai semafori: finchè hanno la pelle scura, se uno dice che bisogna sottrarli alle rispettive famiglie e affidarli a coloro che veramente possono dare loro amore, viene tacciato di essere razzista; se però tra i bambini rom ne spunta uno biondo (come è già successo), allora si corre dalla polizia, che lo porta via dal giudice, che impone test del DNA e, comunque, preventivamente, lo strappa alla famiglia.
Perché se un bambino è scuro va lasciato ai rom che anche loro hanno la loro sacrosanta e intoccabile cultura mentre se sono biondi vanno tutelati? Per me quello è razzismo.
Il problema è che siamo talmente rammolliti che non solo non vogliamo agire nel bene, ma non vogliamo nemmeno più pensarci.

A me la storia interessa, ma fino a un certo punto, perché al passato preferisco il presente e ancor di più il futuro.
Perciò se vuoi parliamo anche di Averroè, ma visto che non c’entra nulla con gli attentati, io continuo anche a parlare dell’adesso.

Il partito bath di saddam era socialista (a parole).
Lui era un tiranno.
Una volta che ero a Baghdad, due italiani (che conoscevo) finirono in prigione insieme a due iracheni per truffa allo stato: gli italiani tornarono a casa gonfi di botte, gli iracheni vennero impiccati.
Prima era uno schifo, ma adesso, grazie alla fine della laicità dello stato, è molto peggio.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Disprezzare una religione e la società fondamentalista che ne consegue non è razzismo.

Certo, il fatto è che disprezzare un mondo intero, secondo me, non va mai bene, che siano etnie o religioni. E avrei voluto spostare il dialogo appunto da questo.

E non avrei voluto parlare nè di Averroè, nè di Gengis Khan, ma semplicemente affrontare il fenomeno in modo un poco più approfondito rispetto al buttare l'Islam come le deiezioni dei cani o dire che siamo tutti fratelli. Secondo la mia opinione, mai come in questo contesto guardare al solo presente porta distorsione, perchè le radici sono molto profonde e lontane.

Se stavi parlando di me, quando parli di razzismo, direi che non sei abile a rigirare le frittate.

Non ho assolutamente scritto che non mi interessa che le donne musulmane non possano portare il bikini e che mi interessa solo il fatto che noi possiamo farlo da loro. Al contrario ho detto che, nei paesi moderati che ho visto io, le donne si vestono in un certo modo per cultura e non per imposizione. Sostenere che una donna è libera se indossa la minigonna significa avere una visione parziale, occidentale, semplicemente perchè la minigonna non fa parte della cultura indonesiana, tanto per dire. Sarebbe come se un uomo asiatico dicesse che in occidente non c'è libertà perchè non ha visto uomini col sarong.

Ti vorrei tranquillizzare; in me non c'è ombra nè di razzismo, nè di giudizio, nè di disprezzo nei confronti di intere società, etniche o religiose che siano.

ps il partito Bath fu tante cose, ma all epoca del Saddam dittatore, fu socialista-nazionalista (o nazional-socialista), che è il contrario esatto del socialismo.
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Io consiglio di vedere questo video girato nel moderatissimo Libano da Kafa, un'associazione locale:

La provocazione: una sposa bambina e il (finto) marito sul lungomare di Beirut - Repubblica Tv - la Repubblica.it

e leggersi il commento di Repubblica di cui sotto, soffermandosi sulla parte in grassetto:

Il video che state vedendo è solo la simulazione di un matrimonio tra un uomo maturo e una bambina, mentre si offrono ai fotografi per le foto di rito dopo la cerimonia nuziale. Si tratta di una “provocazione” che un’organizzazione umanitaria libanese – Kafa, che si batte contro la violenza e lo sfruttamento delle donne di ogni età – ha messo in atto sul lungomare di Beirut, un po’ per ribadire la condanna di questa pratica, che in Libano non è vietata, un po’ anche per verificare le reazioni dei passanti. Nel paese mediorientale non esiste una legge laica, emanata da una pubblica istituzione, che regoli il matrimonio. I legami coniugali sono gestiti solo ed esclusivamente dalle autorità delle 18 diverse confessioni religiose che convivono in Libano: 10 d’ispirazione cristiana e 8 musulmane, tra sciiti, sunniti, drusi ecc. ecc. Le persone che, passando, si accorgono della coppia mostrano reazioni diverse: c’è chi ostenta indifferenza, chi si ferma per pura curiosità, chi si indigna, chi addirittura si avvicina alla bambina con l’abito da sposa e le consiglia di fuggire. Reazioni che dimostrano come, soprattutto in città, le unioni fra adulti e bambine, ancorché non vietate, siano di fatto deplorate. Lo stesso non si può dire per quanto riguarda le zone periferiche, comunità agricole o gli affollatissimi campi profughi, dove invece questo genere di matrimoni, in assenza di leggi civili, avvengono con drammatica regolarità

Questo - appunto - nella capitale del moderatissimo Libano.
Nelle campagne le cose vanno molto peggio.
Figuriamoci il resto dei paesi islamici.

Il problema, caso mai non fosse chiaro, sono l'assenza o la sudditanza delle leggi dell'uomo rispetto alle leggi di dio, in questo caso quelle dell'islam, che come al solito si rivelano essere una m****.
Se non vi piacciono le mie espressioni, provate voi a mettervi il velo, baciare quel vecchio in bocca e finirgli a letto per il resto della vostra vita, e poi suggeritemi quella giusta.
Non sono cultura e nemmeno una cultura diversa dalla nostra.
La cultura non prevede la schiavitù.
Se notate, una donna il cui volto viene oscurato ma si capisce che di carnagione olivastra, perciò quasi sicuramente araba e molto probabilmente musulmana, dice alla ragazzina di scappare.
Questo a riprova che molti musulmani non ne possono più dello schifo che sono costretti a vivere.
Pensare che per loro vivere quello schifo vada bene perchè è la loro cultura, è razzismo, razzismo peace&love, ma razzismo.
Non c'è proprio nessuna frittata da girare.

ZdM,
in Italia nessuno si mette il sarong per lo stesso motivo che nessuno si mette il gonnellino scozzese, per il semplice motivo che non è di moda; infatti, in base alla nostra cultura, puoi metterti quello che vuoi che non ti lapida nessuno.
Una persona è libera se si veste come cavolo vuole, non se è costretta a seguire la propria cultura.
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io consiglio di vedere questo video girato nel moderatissimo Libano da Kafa, un'associazione locale:

La provocazione: una sposa bambina e il (finto) marito sul lungomare di Beirut - Repubblica Tv - la Repubblica.it

e leggersi il commento di Repubblica di cui sotto, soffermandosi sulla parte in grassetto:

Il video che state vedendo è solo la simulazione di un matrimonio tra un uomo maturo e una bambina, mentre si offrono ai fotografi per le foto di rito dopo la cerimonia nuziale. Si tratta di una “provocazione” che un’organizzazione umanitaria libanese – Kafa, che si batte contro la violenza e lo sfruttamento delle donne di ogni età – ha messo in atto sul lungomare di Beirut, un po’ per ribadire la condanna di questa pratica, che in Libano non è vietata, un po’ anche per verificare le reazioni dei passanti. Nel paese mediorientale non esiste una legge laica, emanata da una pubblica istituzione, che regoli il matrimonio. I legami coniugali sono gestiti solo ed esclusivamente dalle autorità delle 18 diverse confessioni religiose che convivono in Libano: 10 d’ispirazione cristiana e 8 musulmane, tra sciiti, sunniti, drusi ecc. ecc. Le persone che, passando, si accorgono della coppia mostrano reazioni diverse: c’è chi ostenta indifferenza, chi si ferma per pura curiosità, chi si indigna, chi addirittura si avvicina alla bambina con l’abito da sposa e le consiglia di fuggire. Reazioni che dimostrano come, soprattutto in città, le unioni fra adulti e bambine, ancorché non vietate, siano di fatto deplorate. Lo stesso non si può dire per quanto riguarda le zone periferiche, comunità agricole o gli affollatissimi campi profughi, dove invece questo genere di matrimoni, in assenza di leggi civili, avvengono con drammatica regolarità

Questo - appunto - nella capitale del moderatissimo Libano.
Nelle campagne le cose vanno molto peggio.
Figuriamoci il resto dei paesi islamici.

Il problema, caso mai non fosse chiaro, sono l'assenza o la sudditanza delle leggi dell'uomo rispetto alle leggi di dio, in questo caso quelle dell'islam, che come al solito si rivelano essere una m****.
Se non vi piacciono le mie espressioni, provate voi a mettervi il velo, baciare quel vecchio in bocca e finirgli a letto per il resto della vostra vita, e poi suggeritemi quella giusta.
Non sono cultura e nemmeno una cultura diversa dalla nostra.
La cultura non prevede la schiavitù.
Se notate, una donna il cui volto viene oscurato ma si capisce che di carnagione olivastra, perciò quasi sicuramente araba e molto probabilmente musulmana, dice alla ragazzina di scappare.
Questo a riprova che molti musulmani non ne possono più dello schifo che sono costretti a vivere.
Pensare che per loro vivere quello schifo vada bene perchè è la loro cultura, è razzismo, razzismo peace&love, ma razzismo.
Non c'è proprio nessuna frittata da girare.

ZdM,
in Italia nessuno si mette il sarong per lo stesso motivo che nessuno si mette il gonnellino scozzese, per il semplice motivo che non è di moda; infatti, in base alla nostra cultura, puoi metterti quello che vuoi che non ti lapida nessuno.
Una persona è libera se si veste come cavolo vuole, non se è costretta a seguire la propria cultura.

Carcarlo, le tue parole sono continuamente pesanti, probabilmente sei turbato da qualcosa. Credo che il vomitare questa violenza verbale sia per te una specie di sfogo o di catarsi a rovescio

Fa' pure, ma a me personalmente -rispondendo alla tua domanda- non interessa dialogare in questo modo. Non mi piacciono i toni perennemente sopra le righe, ma non per questo obbligherei qualcuno a mettere il burqa o a baciare quell' anziano sulla bocca (non vedo il nesso). Un conto è un post polemico e un po' incazzoso, un altro sono continui attacchi personali, gratuiti e con la bava alla bocca.

Continui ad avercela con me, dandomi del razzista, ora sul tipo "peace and love". Ti ho già detto che non lo sono, ma vedo che continui questa specie di guerra personale che ti sei costruito da solo.

Continua la discussione sull'Islam come meglio credi, mi hai già detto che non ti interessa dialogare sul piano storico come avevo proposto, allo stesso modo io non ho intenzione di proseguire sulla tua strada.

Ti chiedo solo di smetterla, per favore, di darmi del razzista o di catalogarmi in qualsiasi modo.

Ti ringrazio.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
ZdM,
veramente io mi sono rivolto a te solo nelle ultime due righe dove si parla di gonnellino.
Sopra è tutto al plurale.

Per quanto riguarda i toni, sì a me la schiavitù, la compravendita delle bambine, le imposizioni... fanno questo effetto, e di giustificarle in nome della storia - in una discussione sugli attentati di un mese fa - non mi interessa.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Da Il Fatto Quotidiano (non da Libero e nemmeno La Padania) di oggi

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...rrotto-dalla-polizia-dopo-foto-su-fb/3876505/

da non perdere le ultime righe che riporto integralmente e che parlano di uno dei paesi musulmani più progrediti:

Solo pochi giorni fa il Marocco aveva rifiutato di adeguarsi alle raccomandazioni del Consiglio dei diritti dell’Onu, tra le altre cose, sui matrimoni precoci.
Tra le 244 riforme che le Nazioni Unite hanno suggerito a Rabat, di cui solo 191 sono state accettate, c’era anche il fatto di porre un limite d’età per potersi sposare, ma il Marocco ha annunciato che non lo farà perché “in contrasto con i principi fondanti della nazione”.
Per lo stesso motivo Rabat si è rifiutata di rendere illegittima la poligamia, di includere le donne nella successione ereditaria, di punire le violenze coniugali e di eliminare il reato di omosessualità.

Per qualcuno - che evidentemente non è nato donna e in Marocco - è una cultura, per me no, come già spiegato, è un'altra cosa.
 
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