192° MG - Il signor Cevdet e i suoi figli di Orhan Pamuk

darida

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Intanto posto qualcosa, sono arrivata al capitolo 35, ma gli appunti presi credo siano fino al 24 :??.

Perchè alle mamme non piacciono i figli con le barbe :boh: ? Manco a mia suocera piace il figlio barbuto, invece io gli uomini con la barba li trovo molto affascinanti.

Anche io, come Refik, tenevo un diario da ragazza, ogni tanto mi prende la voglia di tirarli fuori tutti e rileggerli ma non sono ancora così masochista :mrgreen:.

Se credessi sarebbe meglio -dice R.- e a volte lo penso anche io :BLABLA :boh:.

Siccome sono curiosa ho cercato il Kadayif all'arancia
Kadayif, dolce tradizionale della Turchia

Nel testamento credevo che a Ziya spettasse qualcosa, invece l'hanno lasciato fuori ed ora lui reclama la sua parte...

cit. Ogni attesa è sempre migliore di qualsiasi cosa si attenda, ma non si può restare perennemente ad aspettare qualcosa che poi non accade
Frase molto leopardiana, anche se Giacomo (un po' come me) forse si limitava di più ad attendere piuttosto che ad agire mentre Pamuk probabilmente vuole spronare i suoi personaggi e di conseguenza il lettore a farsi strada nella vita.
Uhm figli con le barbe eh?...uhm... si anch'io preferisco i miei figli sbarbati,forse per vedere bene il loro bel faccino :mrgreen: il marito invece da quando ha la barba grigia tendente al bianco mi piace anche con...fa tanto fascino rude da taglialegna :mrgreen:sul tipo snello però :wink:

Cara Minerva, ti seguo nel progress.sappilo :mrgreen:
Sono curiosa di vedere che fine fanno un paio di personaggi,ma preferisco il tuo riassunto :wink:
 

Minerva6

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fino al cap. 50

La storia procede con questi tre personaggi di cui però uno solo è il figlio di Cevdet, gli altri due sono suoi amici e compagni di università (ingegneria). Per ognuno vorrei tracciare la personalità, ma al momento scriverò solo qualche aggettivo.

REFIK = razionalista ma inquieto
OMER = conquistatore mancato
MUHITTIN = poeta nazionalista

Mi piacerebbe leggere di più su Nazli, la fidanzata di Omer, che all'inizio era stata descritta come una ragazza intelligente e indipendente, ma ora non lo sembra più tanto :boh:.

@ darida: dimmi quali sono i personaggi che più ti interessano così poi ti tengo aggiornata :wink:
 

darida

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La storia procede con questi tre personaggi di cui però uno solo è il figlio di Cevdet, gli altri due sono suoi amici e compagni di università (ingegneria). Per ognuno vorrei tracciare la personalità, ma al momento scriverò solo qualche aggettivo.

REFIK = razionalista ma inquieto
OMER = conquistatore mancato
MUHITTIN = poeta nazionalista

Mi piacerebbe leggere di più su Nazli, la fidanzata di Omer, che all'inizio era stata descritta come una ragazza intelligente e indipendente, ma ora non lo sembra più tanto :boh:.

@ darida: dimmi quali sono i personaggi che più ti interessano così poi ti tengo aggiornata :wink:

Refik,Omer...e il poeta aspirante suicida.
E le donne di casa, perdinci e mannaggia li turchi! Che trascurano le donne :?? :mrgreen:
 

Minerva6

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Refik,Omer...e il poeta aspirante suicida.
E le donne di casa, perdinci e mannaggia li turchi! Che trascurano le donne :?? :mrgreen:

L'aspirante ormai si è votato alla causa nazionalista quindi ha rimandato il suicidio, buon per lui :wink:.

Spetteguless:
La moglie di Cevdet (che al momento è ammalata, ma sembra solo influenza :??) non vuole far vendere la casa e vuole tenere i due figli con lei, usando la scusa che così avrebbe voluto il marito :wink:, invece Refik e la moglie vorrebbero la loro indipendenza (hanno avuto anche una figlia, ma forse lo sapevi già). L'altro figlio, Osman, ha un'amante ma anche la moglie ce l'ha (dopo aver scoperto quella del marito), però non si sa se lui lo sa :mrgreen:, anche Refik e la moglie lo hanno scoperto ma per ora tengono la bocca chiusa.
 

Minerva6

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fino al cap. 56 o 57

Non era per una singola azione... poi proseguo con questa citazione, per ora non ho il libro davanti ma solo il foglietto dove ho preso appunti e prima di perderlo ho preferito annotarla :wink:

Devo cercare Holderlin, ora sono curiosa di leggere qualche sua poesia

Refik mi ha fatto tornare in mente il Levin di Tolstoj per il suo interesse per la campagna (lui ha pubblicato un libro a riguardo e Levin era dedito alla vita bucolica... spero di ricordare bene :??).
Cerca ancora le risposte per la sua vita nei libri... spesso le cerco anche io :wink:.
E vuole fondare una casa editrice soprattutto per far conoscere i classici francesi come Rousseau e Defoe.

Ayse, la figlia di Cevdet, studiava violino e frequentava un collega ma il fratello maggiore, Osman, glielo ha proibito, quindi ora sta con il figlio di un'amica della madre. E' stata mandata in vacanza in Svizzera ed è tornata cambiata... sarà vero?

Muhittin non crede davvero al suo ideale nazionalista ma pensa che non serve crederci, basta perseguirlo. E intanto fa proseliti per la causa e collabora per un quotidiano a tema.

Omer invece è diventato un latifondista (così lo definisce il suo amico Refik) perché ha comprato dei terreni e si dedica a loro.Il matrimonio invece alla fine non lo ha più concluso, anzi non è proprio più fidanzato con Nazli, la figlia del ministro, quindi ormai non credo che se ne parlerà più di lei, mancano meno di 100 pagine.

I tre amici si sono incontrati per un tuffo nel passato, o meglio, così avrebbe voluto Refik, l'ideatore della rimpatriata, invece sono ormai diventati troppo diversi tra loro e non fanno altro che discutere... chissà se il sentimento dell'amicizia vincerà sulla vita che li ha cambiati?
 

Minerva6

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seconda parte finita

Non era per una singola azione che doveva chiedere scusa ma per il suo modo di comportarsi in generale, in un certo senso per il suo modo d'essere, e chiedere scusa per come si è fatti è impossibile.

Questa è la citazione completa.
Verità o bugia? E' facile dire: sono fatto così non potete condannarmi oppure è davvero giusto che se uno è fatto in un determinato modo non deve per forza cambiare per gli altri? Io ancora non ho trovato la risposta esatta, però se riguarda me propendo per la seconda :mrgreen:.

Muhittin pensa che Omer e Refik si siano troppo occidentalizzati. Ma ora per lui ora è cambiato tutto, è stato cacciato dalla rivista e dal gruppo dei nazionalisti quindi ripensa al suicidio, ma dopo aver scritto una lettera di addio a Refik, non si ammazza.

Refik e la moglie si sono trasferiti, ora aspettano un altro figlio e lui spera che sia un maschio, ha anche già il nome pronto, Ahmet (non so se si scriva così, è già tanto se ci ho azzeccato :mrgreen:). Sono anche stati a trovare Omer nei suoi terreni facendo un lungo viaggio in treno.

L'opera "Le confessioni" di Rousseau che viene spesso citata non ricordo più se l'ho studiata al Liceo :?, in qualsiasi caso ci darò una guardata perché mi sono incuriosita, insieme alle poesie di Holderlin https://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_Hölderlin .
 

Minerva6

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Finito!

La terza parte ha come protagonista Ahmet, il nipote di Cevdet, figlio di Refik, che è un pittore, ha studiato a Parigi ma è insoddisfatto delle sue opere e cerca sempre approvazione. E' affascinato o forse ossessionato dalla storia della sua famiglia, infatti si fa tradurre i diari del padre (che non ha mai conosciuto bene) dalla fidanzata che ha studiato la lingua ottomana (non avevo mica capito che l'avesse scritto così).
Refik è morto 5 anni prima di cancro dopo aver sperperato tutti i soldi, essere stato lasciato dalla moglie in seguito ad una lite ed essere poi fuggito a Parigi.
La moglie di Cevdet invece è vecchia, malata ma ancora viva (però alla fine muore anche lei).
Muhittin è diventato deputato di un partito.
Omer è rimasto a vivere in campagna e si è pure sposato con una donna ricca ma stupida (altro non dice).
Forse dei tre alla fine M. è quello a cui è andata meglio :??. Conviene dire che si vuole morire :mrgreen:.

Nella postfazione ho letto che si è ispirato ad Anna K., quindi ci avevo azzeccato con Levin.
A I Buddenbrook ci avevo già pensato ma poi mi ero dimenticata di scriverlo e ho avuto la conferma sempre nella postfazione.
Non sapevo che Pamuk vivesse ancora in Turchia, descrive la sua famiglia e le affinità con quella del romanzo anche dal punto di vista geografico.

p.s. x darida
ho buttato giù quasi senza rileggere, domani sistemo meglio quello che ho scritto, intanto se hai domande chiedi pure :wink:
 

darida

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La terza parte ha come protagonista Ahmet, il nipote di Cevdet, figlio di Refik, che è un pittore, ha studiato a Parigi ma è insoddisfatto delle sue opere e cerca sempre approvazione. E' affascinato o forse ossessionato dalla storia della sua famiglia, infatti si fa tradurre i diari del padre (che non ha mai conosciuto bene) dalla fidanzata che ha studiato la lingua ottomana (non avevo mica capito che l'avesse scritto così).
Refik è morto 5 anni prima di cancro dopo aver sperperato tutti i soldi, essere stato lasciato dalla moglie in seguito ad una lite ed essere poi fuggito a Parigi.
La moglie di Cevdet invece è vecchia, malata ma ancora viva (però alla fine muore anche lei).
Muhittin è diventato deputato di un partito.
Omer è rimasto a vivere in campagna e si è pure sposato con una donna ricca ma stupida (altro non dice).
Forse dei tre alla fine M. è quello a cui è andata meglio :??. Conviene dire che si vuole morire :mrgreen:.

Nella postfazione ho letto che si è ispirato ad Anna K., quindi ci avevo azzeccato con Levin.
A I Buddenbrook ci avevo già pensato ma poi mi ero dimenticata di scriverlo e ho avuto la conferma sempre nella postfazione.
Non sapevo che Pamuk vivesse ancora in Turchia, descrive la sua famiglia e le affinità con quella del romanzo anche dal punto di vista geografico.

p.s. x darida
ho buttato giù quasi senza rileggere, domani sistemo meglio quello che ho scritto, intanto se hai domande chiedi pure :wink:

Grazie cara Minerva! Ottimo resoconto :wink:.alla fine l'ho letto anch'io senza accorgermene:mrgreen: non ho niente da chiedere perché sei stata molto esauriente:)
In realtà cercavo anch'io accostamenti con saghe famigliari che mi erano piaciute, fra tutte i Buddenbrook, con l'intento di trovare più piacevole la lettura e terminare i compiti :mrgreen: -non ne faccio più un cruccio, ma non mi piace abbandonare un romanzo per strada...-ma non ha funzionato...
Tuttavia uno scopo lo abbiamo raggiunto, gruppetto esiguo :mrgreen:non possiamo negarlo, però la discussione c'è stata e questo punto lo abbiamo centrato.Solo che tu sei stata molto più brava :D
 

Minerva6

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Seeee, mica sono stata più brava, è che io avevo questo libro per la sfida quindi dovevo leggerlo per forza :mrgreen:.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anzi posso azzardare a dire che mi piaciuto, anche se non era un buon periodo per letture lunghe, infatti me lo sono trascinata per più di un mese.
I B. di Mann è molto più lineare, forse, invece qui Pamuk si è un po' perso dietro troppi personaggi anche extra familiari.

I protagonisti veri sono i tre ingegneri, cioè Refik e i suoi due amici, che vogliono diventare anche altro:

Refik voleva creare un valido programma per le zone rurali invece alla fine muore giovane e povero (dopo aver scritto un diario)
Muhittin voleva diventare un famoso poeta prima dei 30 anni e invece assume la carica di deputato dopo quella età
Omer voleva conquistare un posto di comando nel mondo e poi si ritira a vivere in campagna

Riflettendoci su, ognuno raggiunge qualcosa degli obiettivi degli altri, di certo Pamuk lo avrà fatto con intenzione:

R. di M.
M. di O.
O. di R.
 
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darida

Well-known member
Seeee, mica sono stata più brava, è che io avevo questo libro per la sfida quindi dovevo leggerlo per forza :mrgreen:.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anzi posso azzardare a dire che mi piaciuto, anche se non era un buon periodo per letture lunghe, infatti me lo sono trascinata per più di un mese.
I B. di Mann è molto più lineare, forse, invece qui Pamuk si è un po' perso dietro troppi personaggi anche extra familiari.

I protagonisti veri sono i tre ingegneri, cioè Refik e i suoi due amici, che vogliono diventare anche altro:

Refik voleva creare un valido programma per le zone rurali invece alla fine muore giovane e povero
Muhittin voleva diventare un famoso poeta prima dei 30 anni e invece assume la carica di deputato
Omer voleva conquistare un posto di comando nel mondo e poi si ritira a vivere in campagna

Riflettendoci su ognuno raggiunge qualcosa degli obiettivi degli altri, di certo Pamuk lo avrà fatto con intenzione:

R. di M.
M. di O.
O. di R.

Quale dei tre turchi è il tuo preferito?
...perché? :wink:
 

Minerva6

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Quale dei tre turchi è il tuo preferito?
...perché? :wink:

Ma lo sai che ci avevo già pensato di scriverlo ma poi me ne sono dimenticata :W ?
Ti ringrazio per questa domanda, insieme "siamo una squadra fortissimi" (come direbbe Checco Zalone :mrgreen:).

Però ora sto per chiudere il PC (mio padre ha già detto che sta andando a letto, quindi tra poco ci tocca andare via :wink:) quindi rimando a domani la risposta.
 

Minerva6

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Darida, porta pazienza, mi sono ricordata solo ora che dovevo risponderti, ma tanto tu non hai fretta, vero :mrgreen: ?
 

Minerva6

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Eccomi qui con immenso ritardo a rispondere alla darietta :wink:

In realtà un solo preferito non c'è stato, perché se all'inizio propendevo per Omer che voleva conquistare il mondo (da giovane lo sognavo anche io), poi il mio interesse è andato verso Refik (soprattutto per la faccenda del diario, per il suo interesse per la questione delle campagne e per il suo continuo senso di insoddisfazione). Anche Muhittin mi attirava per l'animo poetico e la storia del suicidio :paura: :mrgreen:, però poi si è ficcato in un vicolo cieco con la storia del nazionalismo e mi è diventato meno simpatico.
Il finale migliore resta quello di Omer che si è ritirato in campagna, anche se io al posto suo sarei rimasto con la figlia del deputato.

Pamuk ha voluto tracciare diversi caratteri e modi di vivere confrontandoli tra di loro e secondo me ci è riuscito molto bene.
 
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