I quattro pilastri della letteratura del '900?!

ila78

Well-known member
Questa mia domanda è rimasta senza risposta :MUCCA

E poi: ho la sensazione che un libro che non sia sopra le 700 pagine non possa essere definito un pilastro della letteratura.

Ma è giusto? Solo concetti talmente densi e numerosi da non potere essere racchiusi in 200 pagine possono divenire pilastri della letteratura?
Un'opera bellissima, piena di poesia, pathos e bela scrittura di 214 pagine non potrà mai ambire ad essere una grande opera?

Secondo me il punto è proprio nella frase che ho evidenziato. Per te (e anche per me) un pilastro è un'opera ricca di "bellezza" pathos e bella scrittura, un'opera che ti tira un pugno emotivo nello stomaco, che ti fa riflettere per ore dopo che hai chiuso un libro; qualcun altro ha canoni diversi per giudicare un pilastro, tra cui, forse, come dici tu, le "dimensioni" dell'opera in termini di pagine o la richiesta di concentrazione e "sfinimento" dei neuroni per portarla a termine; insomma per te (e anche per me) la lettura deve stimolare i neuroni a correre più veloci, per qualcun altro non si può definire "pilastro" se i neuroni non sono sull'orlo del suicidio e dello sfinimento dopo aver finito l'ultima pagina.
E' anche questione di approccio più o meno emotivo o scientifico. :wink:
 
Senza ombra di dubbio alcuno io dico:

Viaggio Al Termine Della Notte (L.F.Celine)

La Via Del Ritorno (E.M.Remarque)

La Coscienza Di Zeno (I.Svevo)

Mein Kampf (A.Hitler)

Viaggio al termine della notte racconta,senza ipocrisie, lo sconforto dell'uomo della prima metà del '900 il quale è rimasto traumatizzato dalla prima Guerra Mondiale.Il grande e scintillante treno del progresso che deraglia facendo finire i suoi passeggeri in un inferno di fango e di ghiaccio, tra le bombe e le fucilate.Le catene di montaggio con la "disumanizzazione" dell'operaio.Lo sfruttamento delle colonie africane, le degradate periferie di Parigi dove a regnare è il Dio denaro.Insomma, se non lo avete letto leggetelo.Ne vale veramente la pena.

La Via Del ritorno invece, è fondamentale per capire meglio lo sconforto dei reduci.Questi ragazzi che, dopo essere sopravvissuti a decine di battaglie trovano la loro nazione distrutta.Tutto quello per cui avevano lottato era svanito, come per magia,ora non restava più niente.Solo fame e terrore.Molto toccante quando questi giovani tornano fra i banchi di scuola e il professore inizia l'appello_Ogni alunno assente corrispondeva ad una data, un luogo, e un proiettile/bomba precisa che lo aveva dilaniato.La storia è scritta dai vincitori ma tentiamo almeno di ricordarci e rispettare anche i vinti.

La Coscienza di Zeno è il frutto di una borghesia malata di noia la quale vive solo per produrre.La storia di un'uomo che si è sempre "accontentato", divorato dal non-amore per sua moglie e il vizio del fumo.Un rapporto enigmatico con il padre che gli lascerà, per tutta la vita, un pesantissimo punto interrogativo da sopportare.Un capolavoro che tutti, penso,abbiano letto.

Il Mein Kampf...non ha bisogno di presentazioni.Ci serve per capire meglio uno dei più grandi massacri del '900.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Senza ombra di dubbio alcuno io dico:

Viaggio Al Termine Della Notte (L.F.Celine)

La Via Del Ritorno (E.M.Remarque)

La Coscienza Di Zeno (I.Svevo)

Mein Kampf (A.Hitler)

Viaggio al termine della notte racconta,senza ipocrisie, lo sconforto dell'uomo della prima metà del '900 il quale è rimasto traumatizzato dalla prima Guerra Mondiale.Il grande e scintillante treno del progresso che deraglia facendo finire i suoi passeggeri in un inferno di fango e di ghiaccio, tra le bombe e le fucilate.Le catene di montaggio con la "disumanizzazione" dell'operaio.Lo sfruttamento delle colonie africane, le degradate periferie di Parigi dove a regnare è il Dio denaro.Insomma, se non lo avete letto leggetelo.Ne vale veramente la pena.

La Via Del ritorno invece, è fondamentale per capire meglio lo sconforto dei reduci.Questi ragazzi che, dopo essere sopravvissuti a decine di battaglie trovano la loro nazione distrutta.Tutto quello per cui avevano lottato era svanito, come per magia,ora non restava più niente.Solo fame e terrore.Molto toccante quando questi giovani tornano fra i banchi di scuola e il professore inizia l'appello_Ogni alunno assente corrispondeva ad una data, un luogo, e un proiettile/bomba precisa che lo aveva dilaniato.La storia è scritta dai vincitori ma tentiamo almeno di ricordarci e rispettare anche i vinti.

La Coscienza di Zeno è il frutto di una borghesia malata di noia la quale vive solo per produrre.La storia di un'uomo che si è sempre "accontentato", divorato dal non-amore per sua moglie e il vizio del fumo.Un rapporto enigmatico con il padre che gli lascerà, per tutta la vita, un pesantissimo punto interrogativo da sopportare.Un capolavoro che tutti, penso,abbiano letto.

Il Mein Kampf...non ha bisogno di presentazioni.Ci serve per capire meglio uno dei più grandi massacri del '900.

Sui primi tre concordo. Sul Mein Kampf, pur avendo capito ciò che intendi dire, molto meno. Nel senso che è uno scritto pseudo politico di un folle, di certo utile per capire e non dimenticare come dici, ma non lo definirei proprio un caposaldo della letteratura del '900.

È un libro utile per le ragioni che hai detto, ma il suo valore intriseco è di infimo livello. Hitler non era di certo uno scrittore.
 
Effettivamente se tralasciamo il valore storico dell'opera e prendiamo in considerazione solo il suo valore "letterario" non è certo un capolavoro.Quindi sostituisco "La Mia Battaglia" con "Il Deserto dei Tartari" di Dino Buzzati.E' un libro stupendo,uno dei miei preferiti.angosciante al punto giusto e (cosa, per me, ancora più importante) con una evidente impronta pessimistica.L'attesa di un qualcosa che non arriverà mai e se arriverà sarà troppo tardi.Autore sottovalutato purtroppo.
 
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