Premessa: non amo i libri particolarmente lunghi... a meno che
a scriverli non siano Hugo, Dumas e compagnia bella... diciamo che il mio limite di
sopportazione sono le 350 pagine circa...
Beh, la Setterfield non si è dimostrata proprio all'altezza degli illustri colleghi citati :??
Ho faticato molto ad "entrare" nella storia nonostante l'idea di fondo mi piacesse:
una narrazione troppo lenta, troppo descrittiva, a volte ripetitiva, a tratti baroccheggiante...
insomma, il concetto è chiaro!!!!!
Il romanzo ha cominciato a coinvolgermi verso la metà della storia,un pochino tardi...
E nonostante alcuni intrecci tessuti dall'autrice siano degni della sceneggiatura di una riuscitissima
soap-opera
mrgreen:
), le va riconosciuta una capacità di scrittura non comune che,
unita all'idea di fondo del libro, tiene effettivamente incollati alle pagine in attesa che il mistero lentamente
si sveli... e qui, sul più bello, altro capitombolo: finale affrettato, scontato, un po' troppo "buonista"
per i miei gusti...
piena sufficienza, ma mi aspettavo molto di più...
P.S. per certi versi mi ha ricordato un po' la "Trilogia della città di K."... sfumature, intendiamoci, niente di più...
:wink: