Rivolta dei Boxer
Ma se l'Europa si gode gli ultimi anni di Belle Epoque, come ha ben ricordato Cyrano; in una condizione di calma apparente, come quando la brace sembra spenta ma sotto sotto arde ancora la viva fiamma; il resto del mondo è interessato da conflitti e ingiustizie.
Siamo in piena età del colonialismo e le potenze europee, molto poco velatamente, imponevano il loro dominio sulle popolazioni ritenute inferiori. L'Italia puntò principalmente in Libia, ma ci trovò soltanto un pugno di sabbia, e in Eritrea; Gran Bretagna (che controllava Egitto e Sud-Africa) e Germania si contendevano il Camerun. La Francia invece concentrava i propri domini nell'Africa Nord-occidentale (Marocco, Algeria).
Alla vigilia della Grande Guerra, l'Africa era un continente spartito tra Italia, Francia, Inghilterra e Germania con i confini letteralmente tracciati a tavolino senza tener minimamente conto delle varie e profonde differenze etniche presenti tra le popolazioni indigene e le tribù.
Situazione analoga in Asia: l'India, o per meglio dire la "perla" dell'Impero Britannico è nelle grinfie reali, così come altri Stati orientali e mediorientali (Omar, Kuwait, Singapore, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Hong Kong); l'Indonesia e le regioni dell'Indocina erano sotto il controllo francese. Altri territori minori, invece, sotto il controllo spagnolo, portoghese, olandese e tedesco.
Dopo un periodo di forte "europeizzazione" la Russia si preparava ad accrescere la sua influenza sul panorama asiatico e anche il Giappone, uscito dall'isolamento dovuto al dominio degli shogun, che caratterizza gran parte della sua storia, mirava a diventare una potenza mondiale.
Diamo uno sguardo alla Cina:
Dopo le guerre dell'oppio e la guerra civile combattute nella seconda metà del XIX secolo, il governo imperiale viene destabilizzato ulteriormente dall'aggressione giapponese compiuta negli anni 1894-95. Successivamente la Cina viene spartita tra Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania e Russia. Anche in questo caso le tradizioni e la cultura cinese vengono calpestate dai conquistatori provocando ribellioni violente che presero il nome di rivolte dei boxer. La rivolta ebbe come base sociale molte scuole di kung fu (identificate come «scuole di pugilato») che inizialmente utilizzarono il nome di "pugili della giustizia e della concordia", da qui "boxer".
Questi boxer erano persone appartenenti alle classi sociali più povere che vedevano con terrore il progresso. Questa paura per il nuovo venne presto equiparata all'odio per lo straniero: costruttori di ferrovie, miniere e missionari cattolici e protestanti.
La rivolta dei boxer, di stampo populista, oltre a combattere per la difesa delle tradizioni, contro lo straniero che voleva stravolgerle professando la religione del progresso; combattevano anche contro i soprusi che subivano i contadini da parte dell'amministrazione locale e dei ricchi proprietari cinesi.
La rivolta scoppio nel nord della Cina e diversi furono i moti anti-cristiani e anti-straniero che si consumarono nel corso degli ultimi anni dell'800.
Nel frattempo le potenze europee si allarmarono e un distaccamento internazionale composto da forze militari dei vari paesi occupanti sbarcò in Cina intorno all'anno 1900, occupando la capitale.
Il governo cinese si dimostrò inefficiente, diffidava sia dei gruppi nazionalisti sia delle potenze straniere; seppur ufficialmente condannava le ribellioni, non ci furono persecuzioni, inoltre questi vennero sobillati ad attaccare il distaccamento straniero, sostenuti dall'esercito regolare.
Alla dichiarazione di guerra della Cina, Germania, Austria, Francia, Italia, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti e Giappone risposero inviando un corpo di spedizione di circa 20.000 uomini, che occupò Tianjin e liberò Pechino.
Numerose le violenze e i saccheggi, le esecuzioni e le decapitazioni.
Nel settembre 1901 l'imperatrice Cixi fu costretta a firmare il Protocollo dei Boxer, che impose alla Cina una pesante indennità di guerra: 450 milioni di tael pari a 67,5 milioni di sterline dell'epoca, rendendo totale la dominazione straniera sulla Cina.
Purtroppo di libri che approfondiscano l'argomento non sono in grado di consigliarne in quanto è un argomento che conosco poco, quindi lascio questo compito a chi ha letto qualcosa a riguardo
Una cosa che ha ben inquadrato Cyrano nel suo fantastico post è la parola chiave che caratterizza il XX secolo: Velocità.
Tutto è caotico e frenetico, i cambiamenti sono tanti e tutti importanti, e questa velocità tende a rendere più grande il divario tra Nord e Sud. Non dimentichiamoci della questione meridionale e del Giolitti dalle due facce che ha governato l'Italia nei primi anni del nuovo secolo.