4° Diario di Lettura: Delitto e Castigo - Fedor Dostoevskij

Minerva6

Monkey *MOD*
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(A maggior ragione che nessuno ha preso voglia di aggiungersi alla lettura di questo libro e, alla lunga, mi sembra di star parlando da solo e di star impazzendo! :? :paura:)!

Non preoccuparti, non stai impazzendo :mrgreen:. D'altronde è un diario, ma stai sicuro che la gente che ti legge c'è :wink:.
Per la prossima lettura ti consiglio di passare nella sezione minigruppi così magari troverai qualcuno che la condivida con te
http://www.forumlibri.com/forum/gruppi-lettura/9630-minigruppo-proposte-e-partecipanti-133.html
 

TheBlack

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Non preoccuparti, non stai impazzendo :mrgreen:. D'altronde è un diario, ma stai sicuro che la gente che ti legge c'è :wink:.
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Vedrò per il Minigruppo, ma quando inizia il prossimo GL, approssimativamente? E, per favore, mi spiegheresti la differenza tra le due possibilità? :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Io ti leggo (magari non proprio tutto :mrgreen:) con molto piacere. Sto ripassando il libro, e mi piacciono le tue riflessioni, si vede che ti stai appassionando alla lettura.
 

TheBlack

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Parte Quinta, III.
Piotr si manifesta in tutta la sua bassezza morale, che, poi, magari, è anche sbagliato esprimersi in tal modo.. In fondo, io ho avuto l'impressione Piotr sia animato da motivi, se non nobili, comunque, non troppo malvagi: Crede che la sottomissione della donna a lui sia l'unica strada per un rapporto stabile e valido (A tal proposito, secondo me, nessuno ha compreso le vere motivazioni di Piotr: Nè Raskol'nikov, nè Lebesiatnikov.. Non vuole allontanare Raskol'nikov dalla sua famiglia, ma vuole sottomettere a lui la povera Sonia attraverso il suo miserabile trucco. Secondo voi?).
Katerina Ivanovna merita un cenno: Anche lei ha ceduto alla pazzia? Questo continuo richiamo a tale condizione, osservata in molteplici sfumature, dopo le vicende proprie di Raskol'nikov, è alla base di tutta l'opera e viene sviluppato in modo magistrale. Interessante anche la scena in cui Katerina non accetta il furto della figlia: Mi è parso un grande esempio di amore materno, che sarebbe in grado di negare ogni evidenza ed ogni verità (Quì, però, a ragione!) pur di salvaguardare il proprio figlio (Quì, figliastra!).. Mi son fatto un film inutile? :mrgreen:
In chiusura di Capitolo Sonia perde la purezza alla quale aveva fatto giustamente cenno Raskol'nikov e, nel suo genere, mi è parso un momento drammatico: È drammatico vedere un uomo perdere la propria ingenuità, la propria speranza.. È un poco come cominciare a morire, no? Drammatica è anche la cacciata di Katerina e la sua famiglia dall'alloggio per mano di Amalia Ivanovna, la padrona. Il dramma, quì, nasce dal fatto questo sia un altro realistico affresco della Russia di quegli anni: Famiglie costrette alla morte, allo sfratto, senza nessuna umanità (Perchè, forse, in determinati ambienti, è dura mantenere la propria umanità!), senza nessuno scrupolo.
Adesso, assisteremo alla confessione di Raskol'nikov? Mi aspetto di tutti dal prossimo Capitolo.

P.S. Mi sento meno solo, adesso, ma, Zingaro, il termine arguto proprio no..! Ahahah
 

TheBlack

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Parte Quinta, IV.
Perchè la confessione è necessaria e così impossibile da allontanare? Perchè Raskol'nikov non è più capace di sopportare i tormenti che lo divorano e dichiarare la propria colpa immagina sia l'unico modo rimastogli per salvarsi (Se salvarsi è più possibile..). Più avanti, nel Capitolo, Raskol'nikov parlerà di un macigno necessario da scaricare, causa della sua visita a Sonia con l'intento di ammettersi colpevole. Ammissione di colpevolezza che arriva, ma non come Raskol'nikov se la immagina.. In realtà, nemmeno io me la immaginavo così: Giunge silenziosa, quasi naturalmente, senza nessun tipo di colpo di scena o di monologo esistenziale, con un Raskol'nikov in palese difficoltà e imbarazzo.. Strana scelta questa di Dostoevskij, ma che precede una spiegazione dell'assassinio introspettiva strepitosa. E' certo non abbia ucciso per rubare o, almeno, non solo per quello, perchè "Se avessi assassinato solo perchè ero affamato, in tal caso io adessso... sarei felice!". Poi, Raskol'nikov tira in ballo Napoleone, tira in ballo ancora la tesi della libertà totale da parte degli uomini non comuni (Si veda Parte Terza, Capitolo V.) nel compiere le proprie azioni e si paragona proprio al Condottiero o ad un altro qualsiasi di questi uomini nelle motivazioni che lo hanno spinto ad uccidere la vecchiaccia. Purtroppo, però, Raskol'nikov temeva che uccidere una vecchietta non fosse abbastanza monumentale come le imprese alle quali son stati chiamati i grandi della storia e che la ridicola portata dell'impresa, magari, avrebbe addirittura urtato la loro autostima.. Solo dopo infinite riflessioni giunge a comprendere come questi uomini non avrebbero nemmeno mai pensato l'impresa potesse non essere monumentale e che ancor più assurdo sarebbe stato si fossero sentiti urtati. Decide di emulare le gesta di Napoleone il buon Raskol'nikov, vuole dimostrare a se stesso e agli altri di essere un uomo non comune. E' questa la ragione? Il mistero è sciolto? Poi, si giunge, per quanto mi riguarda, alla vera confessione. Subito, a sorprendere, Raskol'nikov si mostra consapevole dell'influenza della propria malattia sul proprio agire ("Tutto questo è un'altra cosa; tu dici giusto. Qui ci sono cause affatto, affatto, affatto diverse!... Io da molto tempo non parlavo con nessuno, Sonia..."): E' una presa di coscienza importante. Ciò che in lui si muoveva nel periodo di incubazione del dolore e delle sue conseguenti azioni era pazzia? O era un semplic disagio di tipo depressivo o, comunque, nulla a che vedere con la pazzia? Rimane la voce di Raskol'nikov, lì, a spiegarci come il denaro sarebbe anche potuto bastare, all'Università si sarebbe potuto continuare ad andarci, a lavorare si sarebbe trovato il modo.. Ma lui non voleva. Non voleva perchè esasperato ed esasperato si è chiuso nel suo canile, dove la sua psiche è peggiorata di giorno in giorno. Ma cosa lo aveva esasperato? Cosa lo aveva costretto ad una tale miseria? Che non venga prima il canile e, poi, l'esasperazione? L'ambiente.. Fatto stà, Raskol'nikov ha ucciso solo perchè voleva osare: Voleva osare come un Napoleone e ha ucciso. Ha ucciso per se stesso e per null'altro, ottenendo solo di uccidere se stesso, perchè la vecchiuccia è stata uccisa dal Demonio.. Il vero assassinato da Raskol'nikov è Raskol'nikov stesso.
In chiusura, un'apertura ad un possibile riscatto di Raskol'nikov da parte di Sonia (Sonia capace di strappare un po' di amore, nascosto chissà dove, dall'animo di Raskol'nikov. Ne discutevamo, sopra.. Allora, l'amore può essere una consolazione, può aiutare.. La vicinanza di una persona cara, disposta a rimanerci accanto e ad aiutarci con tutta se stessa, in ogni difficoltà e in ogni circostanza, a prescindere da tutto, può salvare dal peggiore dei mali. Questa la conclusione di tale storia.. Questa è la conclusione alla quale ero già pervenuto nella mia vita e, forse, sarà stato per questo ho deciso di leggere il tutto in questa chiave!): "Accettare la sofferenza e con essa riscattarsi, ecco quel che bisogna.".
 

TheBlack

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Parte Quinta, V.
Dopo la confessione, si abbandona per un attimo Raskol'nikov e si focalizza il centro dell'azione su Katerina Ivanovna, adesso sì, completamente impazzita. Forse, l'esempio più lampante ed indiscutibile di pazzia di tutto il libro. Ecco, è interessante la riflessione di Lebesiatnikov, secondo la quale la pazzia è solo un errore di giudizio, un modo scorretto di veder le cose, e, in quanto tale, eliminabile attraverso la persuasione: Serve convincere il folle dell'erroneità delle sue impressioni fino a farlo tornare a credere in ciò in cui si dovrebbe. La riflessione si conclude in maniera sarcastica (Direi, ormai, alla Dostoevskij!): Il dottore intento a portar avanti tale tentativo di cura otteneva dei risultati, certo.. Ma, in contemporanea con la sua logica sofistica, utilizzava anche le docce e, così, i risultati di tale cura soggiacciono a dubbio.
Poi, se Lebesiatnikov è magistrale, Svidrigailov lo è allo stesso modo: Attento, Raskol'nikov.. Problemi in vista o un nuovo amico assassino? Quasi avevo dimenticato la presenza di Svidrigailov intenta ad origliare la confessione di Raskol'nikov!
Si comincia la Parte Sesta con un po' di tristezza (Come sempre accade con i grandi libri!) per la consapevolezza di essere in dirittura di arrivo!

P.S. Dopo due Parti da sette Capitoli e altre due da sei, questa Parte ne conta cinque.. Immagino anche la sesta Parte ne conterà cinque. Chiedo a qualcuno di voi più preparato: C'è intenzionalità in questa scelta?
 
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TheBlack

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Parte Sesta, I.
Capitolo di passaggio, per quanto mi riguarda. Meno potenza drammatica che in molti degli altri. Da segnalare solo Rasumichin, uscito per un poco dai radar e tornatoci più ingenuo che mai: Possibile si fosse quasi convinto anche lui della colpevolezza di Raskol'nikov, ma il su buon cuore, le parole di Porfiri e il desiderio di scacciare dalla mente un dubbio tanto doloroso quanto legittimo, hanno fatto decadere i sospetti, anche se.. Adesso, mi attendo, però, un Capitolo da urlo: Entra in scena Porfiri. Silenzio in sala, prego. :sbav:
 

TheBlack

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Parte Sesta, II.
Come volevasi dimostrare: Terzo incontro tra Porfiri e Raskol'nikov e terza scena da standing ovation. La potenza drammatica con cui è impostata tutta l'opera, quì raggiunge vette altissime, come negli altri due faccia a faccia, come nel momento della confessione di Raskol'niov a Sonia. Se in un primo momento Porfiri sembrava stesse cercando di convincere Raskol'nikov (E noi!!) di aver mutato giudizio circa la sua colpevolezza, quasi per giocarci un poco, ma più certamente per qualche altro suo trucco psicologico, ad un tratto, non solo dichiara di non ritenere possibile sia Mikolka l'assassino, ma finisce con accusare apertamente Raskol'nikov. Non ci si crede, non ci crede nessuno. E, poi, addirittura, gli concede qualche altro giorno prima di arrestarlo, perchè lo arresterà. Ed è addirittura certo Porfiri non abbia nulla in mano, se non prove circostanziali, e, quindi, l'artefice dell'arresto sarà lo stesso Raskol'nikov, che non reggerà, che darà partita vinta a Porfiri. Magistrale. Davvero applausi.
 

TheBlack

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Parte Sesta, III.
Il Capitolo non è forte come me lo aspettavo, ma offre qualche spunto di pensiero importante.. Uno subito in avvio, quando la mia conclusione circa il potere taumaturgico dell'amore viene apparentemente smentita da Raskol'nikov, il quale sostiene di non poter più tornare da Sofia, perchè Sonia è "una sentenza inesorabile" e "una decisione senza mutamento". Io rimarrò (Forse!) convinto della mia verità, Dostoevskij ha preferito quì percorrerne un'altra.
Poi, vorrei proporvi queste poche parole tratte dal Capitolo (Ma, credetemi, potrei proporvene qualsiasi altre estrapolate a caso dall'intero libro e non farebbe alcuna differenza!): "La trattoria era sudicia, miserabile e meno che mediocre.". Ecco, in "Delitto e Castigo", nel corso della lettura, si crea nel nostro immaginario un'atmosfera sudicia, miserabile, buia, come la morte e la paura. Nulla di luminoso, di semplicemente e puramente spensierato e divertente viene detto, nulla in grado di concedere un pensiero positivo al lettore. Nella nostra mente si crea un clima cupo e nero, di angoscia, dove non ci si può aspettar nulla e nulla ormai ci si aspetta, se non angoscia e depravazione (Un breve botta e risposta tra Svidrigailov e Raskol'nikov circa la depravazione mi ha fatto pensare ad una continua critica di certe credenze costituite nella società sparse per tutta l'opera..!). Complimenti per il risultato voluto ed ottenuto.
C'è l'ennesimo riferimento all'ambiente e una descrizione di certi comportamenti di Raskol'nikov osservati da Svidrigailov: Raskol'nikov, nel corso dei suoi monologhi solitari, lo abbiamo sempre seguito dalla sua ottica (La famosa soggettività Dostoievskiana!) e ci è sempre parso conducesse dialoghi fra sè e sè.. Invece, venendo meno la prospettiva soggettiva, ci rendiamo conto Raskol'nikov avesse atteggiamenti da folle: Parla da solo, gesticola per la strada.. Vengono, insomma, messe chiaramente in luce la polifonia e la soggettività proprie della scrittura di Dostoevskij e quì se ne da una dichiarazione esplicita!
 

TheBlack

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Parte Sesta, IV.
Finalmente Svidrigailov in tutta la sua magnificenza: Impossibile non lasciarsi catturare dalle sue osservazioni e dai suoi monologhi, ancor di più di quando accade con Porfiri. Ogni pensiero sul sesso femminile quì esposto (Il potere dell'adulazione, tanto per dirne uno!) è espresso in modo perfetto. Si sprecano i complimenti, ormai.
Più proseguo nella lettura e più apprezzo il livello drammatico che certi dialoghi permettono di raggiungere.
Purtroppo, ho rallentato il mio viaggio di castigo con Raskol'nikov causa viaggi d'organizzazione per l'Università.. Maledizione, voglio finire questo libro!! :mrgreen:
 

TheBlack

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Parte Sesta, V.
In treno, in viaggio da Milano a Barletta, la lettura prosegue rapida e conto di concluderla entro la fine del percorso.
Svidrigailov abbassa i suoi toni drammatici leggermente, ma compie, per ciò che mi aspettavo e per come avevo pensato il personaggio, un paio di colpi di scena: Svela l'assassinio compiuto da Raskol'nikov ad Avdotia e si atteggia da vero e proprio violentatore nei suoi confronti, in quella che si potrebbe benissimo definire l'ennesima manifestazione di pazzia. Il dramma, nel complesso, è addirittura maggiore nella follia e nel dolore e nei restanti e inesplicabili tetri sentimenti di Svidrigailov, ma anche nello sgomento, nella rabbia, nel diverso dolore di Avdotia.
Interessante un pensierio: Svidrigailov invita Raskol'nikov a dimenticare i problemi dell'uomo e del cittadino, salvo, poi, ironicamente chiedersi come sia possibile farlo, se si è costretti a rimanerlo uomini e cittadini.
Poi, quale valenza potrebbe avere in Dostoevskij il continuo richiamo alla teoria circa gli uomini comuni e speciali? Teoria che, alla fine, è una delle basi del delitto compiuto..
Infine, che bella la chiusura di Capitolo: "La rivoltella buttata via da Dunia e volata verso l'uscio gli capitò d'un tratto sotto gli occhi. Egli la raccattò e l'osservò. Era una piccola rivoltella tascabile a tre colpi, di vecchio modello: dentro erano rimaste ancora due cariche e una capsula. Si sarebbe potuto sparare una volta. Egli pensò un poco, si ficcò la rivoltella in tasca, prese il cappello e uscì."
Si prosegue. Tutto d'un fiato.
 

TheBlack

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Parte Sesta, VI.
Si sparerà o no Svidrigailov? Che follia anche in questo uomo.. Uno dei sogni notturni di Svidrigailov, però, mi è sembrata la prima scena del libro dai toni più colorati e sereni (Del resto, lo stesso Svidrigailov afferma di aver bisogno di luoghi piacevoli.. Come lui, ne abbiamo bisogno disperato anche noi, dopo oltre cinquecento pagine di pura sofferenza!).
Mi chiedo quanto sia malvagio Svidrigailov e quanto sia stata la vita a renderlo ciò che è diventato e quanto abbia influito la sua predisposizione caratteriale.. Sono vicino a lui come lo sono a Raskol'nikov, per distacco i migliori personaggi del libro.. Porfiri solo a seguire.

Breve deviazione: Sapete, non consiglio a nessuno questa lettura prima di
trasferirsi in Collegio in Università: La mia futura stanza ricorda troppo quella di Raskol'nikov..! :mrgreen: :paura:
 

TheBlack

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Parte Sesta, VII.
Grandissimo Capitolo. A partire dall'iniziale finzione della madre di Raskol'nikov (Che credevo essere impazzita anche lei!), passando per il sincero suo amore e per l'amore di Avdotia, giungendo ai pensieri e alle riflessioni finali di Raskol'nikov, ormai ad un passo dal costituirsi.
Ecco, Raskol'nikov. Raskol'nikov che è ancora convinto di aver compiuto un doveroso omicidio, ma che soffre terribilmente e sente l'unica soluzione siano i lavori forzati e la sofferenza da essi impartita. Eppure, se Raskol'nikov fosse stato solo, se non avesse amato nessuno, avrebbe provato lo stesso desiderio di espiare la propria apparente cattiva azione? Credo di sì, ma lo stesso Raskol'nikov non ne pare convinto: Certa è l'impossibilità di amare, di essere cittadini e uomini, ma, senza amore, il peccato non sarebbe stato tanto peccato. In fondo, perchè costringersi a vent'anni di lavori forzati, perchè sottoporsi ad un lavaggio del cervello indesiderato, destinato a smuoverlo dalle attuali sue giuste convinzioni? L'amore e la sofferenza che il tradimento di tale amore comporta. Ma, come per ogni quesito circa la psiche di Raskol'nikov e dell'uomo in generale, le cause non sono riducibili ad un elenco finito e chiaro.. Ricuso, ormai, ogni tipo di valutazione: Raskol'nikov sta male e sta male perchè ha ucciso.. Questo è l'unico fatto. Il resto si può leggere, ipotizzare, provare ad ordinare, ma mai a nessun risultato definitivo si potrà giungere. Con buona pace della Psicologia e dei suoi annessi e connessi.
Infine, un'ultima considerazione: Cosa ha spinto Raskol'nikov a non decidersi per il suicidio? Solo la paura della morte o un sincero desiderio di vita? Si vuole vivere per la bellezza della vita o per semplice spirito di sopravvivenza? Questo pensiero mi ricorda un poco Schopenhauer!
 

TheBlack

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Parte Sesta, VIII.
La Parte più lunga del libro (Nessuna Parte aveva contato otto Capitoli fino a questo punto!) si conclude con la confessione di Raskol'nikov e con la scoperta della morte di Svidrigailov (Lui ha avuto il coraggio di uccidersi a differenza di Raskol'nikov.. Oppure, mentre Svidrigailov non è riuscito a trovare pace e consolazione e forza nell'amore di Avdotia, Raskol'nikov ha trovato tutto questo in Sonia e, dunque, si è risolto a soffrire, sì, ma anche a vivere, perchè l'amore è vita e senza amore un'anima tanto malata e tanto colpevole non può farcela.).
Non c'è nulla da aggiungere. È giusto, in rispetto di Raskol'nikov, tacere e provare rispetto. Fino ad ora non era mai riuscito a confessare la propria azione, se non con occhiate o modi indiretti.. Quì, invece, dopo aver osservato Sonia, ci riesce. Ci riesce piano, ma distintamente: "Sono io che quel gioruolo uccisi la vecchia vedova dell'impiegato e la sorella di lei, Lisaveta, con un'accetta, e le derubai."
 

TheBlack

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Epilogo, I.
Il colpo di scena è la divisione dell'Epilogo (Una delle poche scelte infelici del libro per il mio personale gusto!).
Muore l'amorevole madre di Raskol'nikov, costretto ad otto anni di lavori forzati. Avdotia sposa Rasumichin (Alle nozze è presente Porfiri, di cui mi dispiace non aver approfondito la conoscenza!) e Sonia segue Raskol'nikov in Siberia. Infine, Raskol'nikov, psicologicamente passivo, si ammala gravemente.
 
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TheBlack

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Epilogo, II.
Ho aspettato ventiquattro ore prima di concludere la mia lettura di "Delitto e Castigo": Volevo affrontare le ultime pagine riposato e tranquillo, per godermele. Quì mi limiterò a dire come, alla fine, è stato l'Amore a lanciare il riscatto di Raskol'nikov: In varie parti del libro son stato convinto sarebbe stato così, in altre mi son saliti dei dubbi, ma, poi, tutto è bene quel che finisce bene!
Un giudizio complessivo sul libro lo lascerò nel Topic principale. La mia lettura è conclusa con immenso piacere.

:OO :mrgreen: :OO
Che facoltà hai scelto?

Studierò Filosofia a Pavia (Sono di Andria, vicino Bari: Dalla parte opposta della Penisola, insomma! :mrgreen:), alloggerò nel Collegio dei Salesiani, ma spero di trovare presto qualcuno con cui affittare casa!
 
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