Nobel per la Letteratura 2016

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Vero quello che dici sulla motivazione del Nobel. Ma ormai il Nobel non è più questo.

E vero anche che Dylan, attraverso la propria arte ha portato benefici all'umanità. Il punto è che lo ha fatto attraverso la musica, che è altra cosa rispetto alla letteratura.

Gli altri riconoscimenti non sono nulla rispetto a questo premio, che, per altro, porta ricchezza a non finire. Un milione di euro subito più il resto che arriva come conseguenza.

L'obiettivo iniziale era quello di consentire a persone di ingegno di lavorare liberamente senza l'asillo dei soldi. Consentire, ad esempio, ai ricercatori di dedicare la propria esistenza a quello.

Secondo me non hanno dato il Nobel a Bob Dylan perché ha scritto ottime canzoni, ma solo per rispondere a pressioni di stampa e mezzi di comunicazione.

È qui che ti sbagli, secondo me. Le sue due note in croce che suonava Dylan con la sua chitarra servivano solo per accompagnare quello che aveva da dire. Il menestrello di Duluth era un musicista? Credo che i veri musicisti si sarebbero offesi!
Di Dylan non fischietti i motivi dei suoi brani. Proprio perché non c'è un motivo orecchiabile. Canticchi Mr. Tamburine Man mentre ti cucini una bistecca. Ti rimangono le parole, non la musica. Sfido chiunque a trovare una composizione eccezionale o anche solo ottima di Dylan. Ma i testi... Eh no, con i testi lui era tagliente come un rasoio. Non te le mandava certo a dire! Le anfetamine avranno giocato anche un ruolo importante in un certo periodo, ma non erano di certo loro che mettevano nero su bianco tutta la poesia da calci in culo alle ingiustizie dei "Maestri della Guerra" (Masters of War).

Ecco quello che inizialmente ne ha ricavato De André da DESOLATION ROAD. Brano che ho citato qualche post fa, il cui testo, ricordiamocelo bene, fu scritto nel 1965! Ho scritto inizialmente perché negli anni sono state scritte diverse versioni. Poi altri, francesi, tedeschi... hanno fatto lo stesso.

Via della povertà (mi sembra che s'intitolasse il brano)

Il salone di bellezza in fondo al vicolo
è affollatissimo di marinai
prova a chiedere a uno che ore sono
e ti risponderà "non l'ho saputo mai".

Le cartoline dell'impiccagione
sono in vendita a cento lire l'una
il commissario cieco dietro la stazione
per un indizio ti legge la sfortuna

e le forze dell'ordine irrequiete
cercano qualcosa che non va
mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera
su via della Povertà.

Almirante [1] sembra così facile
ogni volta che sorride ti cattura
ricorda proprio Bette Davis
con le mani appoggiate alla cintura.

Arriva Fra' John trafelato
e gli grida "il mio amore sei tu"
ma qualcuno gli dice di andar via
e di non riprovarci più

e l'unico suono che rimane
quando l'ambulanza se ne va
e' Almirante che spazza via il sangue
in Via della Povertà.

Mentre l'alba sta uccidendo la luna
e le stelle si son quasi nascoste
la signora che legge la fortuna
se n'è andata in compagnia dell'oste.

Ad eccezione di Abele e di Caino
tutti quanti sono andati a far l'amore
aspettando che venga la pioggia
ad annacquare la gioia ed il dolore

e il Buon Samaritano
sta affilando la sua pietà
se ne andrà al Carnevale stasera
in via della Povertà.

I tre Re Magi sono disperati
Gesù Bambino è diventato vecchio
e Mister Hyde piange sconcertato
vedendo Jeckyll che ride nello specchio.

Ofelia è dietro la finestra
mai nessuno le ha detto che è bella
a soli ventidue anni
è già una vecchia zitella

la sua morte sarà molto romantica
trasformandosi in oro se ne andrà
per adesso cammina avanti e indietro
in via della Povertà.

Covelli [2] travestito da ubriacone
ha nascosto i suoi appunti in un baule
è passato di qui un'ora fa
diretto verso l'ultima Thule,

sembrava così timido e impaurito
quando ha chiesto di fermarsi un po' qui
ma poi ha cominciato a fumare
e a recitare l'A B C.

Ed a vederlo tu non lo diresti mai
ma era famoso qualche tempo fa
per suonare il violino elettronico
alla corte di Sua Maestà.

Ci si prepara per il 15 di giugno [3],
c'e' qualcuno che continua ad aver sete
Paolo VI [4] ha gettato via la tiara
si è camuffato in abiti da prete,

sta ingozzando a viva forza Berlinguer [5]
per punirlo della sua frugalità
lo ucciderà parlandogli d'amore
dopo averlo avvelenato di pietà

e mentre Paolo grida
quattro suore si son spogliate già
Berlinguer sta per essere violentato
in Via della Povertà.

E bravo Leone [6] mattacchione,
il paese sta affondando nella merda
nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati
e gli anarchici tutti annegati,

e Agnelli [7] e Indro Montanelli [8]
fanno a pugni nella torre di comando
i suonatori di calipso ridono di loro
mentre il cielo si sta allontanando

e affacciati alle loro finestre nel mare
tutti han pescato voti qua e là
e nessuno deve più preoccuparsi
di Via della Povertà.

A mezzanotte in punto i poliziotti
fanno il loro solito lavoro
metton le manette intorno ai polsi
a quelli che ne sanno più di loro,

i prigionieri vengon trascinati
su un calvario improvvisato li vicino
e il caporale Adolfo li ha avvisati
che passeranno dal solito camino
e il vento da solo ride
e nessuno riuscirà
a ingannare il suo fottuto destino
in Via della Poverta'.

La tua lettera l'ho avuta proprio ieri
mi racconti tutto quel che fai
ma non essere ridicola
non chiedermi "come stai",

questa gente di cui mi vai parlando
è gente come tutti noi
non mi sembra che siano mostri
non mi sembra che siano eroi

e non mandarmi ancora tue notizie
nessuno ti risponderà
se insisti a spedirmi le tue lettere
da via della Povertà.

NOTE AL TESTO:

[1] Giorgio Almirante (Salsomaggiore /PR/ 1914 - Roma 1988). Leader del MSI e suo segretario per lunghi anni. Ex repubblichino e segretario di redazione della rivista "La difesa della razza".

[2] Alfredo Covelli (Bonito /AV/ 1914 - Roma 1998). Esponente di primo piano del MSI, in cui rappresentava l'ala monarchica. Nel 1946 fondo' il PNM (Partito Nazionale Monarchico); conflui' nel 1970 nel MSI-Destra Nazionale. Fece poi parte di Democrazia Nazionale, il partito nato nel 1977 da una scissione del MSI e scomparso poco tempo dopo. Dal suo monarchismo il riferimento di De Andre' nell'ultimo verso della strofa.

[3] Il 15 giugno 1975 si svolsero le elezioni amministrative che videro uno storico "balzo in avanti" del PCI (circa il 34% dei voti).

[4] Il papa, ovviamente.

[5] Accostamento di Berlinguer al Papa nel 1974, l'anno del referendum sul divorzio...

[6] Giovanni Leone, allora presidente della repubblica (eletto coi voti decisivi della destra). Avvocato napoletano e parlamentare, e' scomparso in tardissima eta'. Di lui si ricordano certi celebri gesti scaramantici
e le sue dimissioni, nel 1978, in conseguenza dello scandalo Lockheed.

[7] Altro avvocato. Torinese, pero'.

[8] Ricordiamo che Indro Montanelli (scomparso il 18 luglio 2001) proprio nel 1974 aveva fondato "Il Giornale". Ex (?) fascista che poco prima di morire ha avuto in sorte di diventare una sorta di "idolo" della cosiddetta "sinistra" italiana. Fu gambizzato dalla Brigate Rosse nel 1977.

*Spendo due parole su Montanelli, il miglior giornalista che abbiamo avuto secondo me. Non fu fascista, né di sinistra nel vero senso della parola. Tant'è che fu condannato a morte dai fascisti e gambizzato dalle BR...

Come vedi ce ne sarebbe da scrivere... Ma quello che voglio dire è che tutto porta a Dylan. Allora, visti i precedenti Nobel, che hanno scritto di temi per certi versi "simili", cos'è la letteratura? A chi si deve dare il famoso premio? E perché? Con quali motivazioni?

Le note al testo ovviamente si riferiscono ad eventi storici e politici principalmente del nostro paese. Ma se vai ad analizzare nel profondo quello che ha scritto Dylan invece, troverai aneddoti molto interessanti di cui ben pochi hanno avuto le palle di cantarli in giro per il mondo. Riguardano la storia americana. Quella di cui scrivevano i vecchi beat degli anni '50. E tutto con una sola chitarra acustica. Come un poeta si fa accompagnare da un pianoforte durante un reading!
E poi, beh, Dylan cantava davvero? Anche su questo a volte mi viene qualche dubbio. Quella sua voce nasale, un po' traballante, sembra che reciti quasi. Di certo ha poco o niente di melodico.

Quindi se De André ha dato un calcio in culo all'Italia in modo che gli italiani si sveglino, Dylan ha fatto ancora di più. Lui è davvero l'inizio e l'esempio di come si può cantare la letteratura.
Sta a noi capire che non sono solo canzonette, ma un modo per far riflettere e fare arrivare le parole anche a chi i libri non li legge mai.

PS: ho usato De André per facilitarmi le cose. Traduzioni varie e note ad ogni metafora che dall'americano mi avrebbero preso dieci pagine.
 

Grantenca

Well-known member
Ecco la motivazione:

“per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana”

Nonostante mi piaccia, e mi piacciono molti suoi testi, non sono d'accordo.:boh:

Allora dovevano darlo a De Andrè:MM

Credo proprio di sì, sono nuove poetiche, ma probabilmente qualcosa di diverso dalla letteratura. Un ramo a parte, anche se altrettanto prestigioso, anche perché alla portata di un pubblico più vasto.
 

Lark

Member
Parlando di un aspetto diverso dal discutibile merito di una letteratura intesa come sorta di "faro dell'umanità" o sul giudizio sull'incidenza dei testi delle sue canzoni nella società americana, uno spunto molto interessante l'ho sentito l'altro giorno a Fahrenheit (si trova in podcast) riguardo il fatto che il testo delle canzoni possa essere o meno considerato letteratura. Uno degli ospiti sosteneva che, al di là di tutto il resto, il testo di una canzone non può che esistere all'interno della canzone per cui è pensato, o quantomeno prodotto. L'un testo non può essere senza l'altra, e così viene inteso anche da chi lo ascolta - se uno mi legge il testo di blowin' in the wind a me viene inevitabilmente in mente la musica, ed il testo ritmato secondo quella musica. Separare dunque il testo dalla musica, in una canzone, è un'operazione strana e fondamentalmente scorretta - ed io sono totalmente d'accordo. Senza nulla togliere alla poetica dei testi di Dylan, non è poesia: è musica. Una dimensione diversa, parallela, forse anche migliore della poesia - ma non poesia e non letteratura. Dylan, De Andrè, non sono poeti: sono cantautori, e questo non è una diminuzione o una negazione di una dignità più alta, semplicemente qualcosa di diverso.
Leggere il testo di una canzone senza musica può essere un'operazione piacevole, ma anche snaturante. La canzone in quanto tale, formata da musica e testo, ha una sua identità autonoma sia dall'artista che la pensa e compone che da chi la ascolta, e rivive nelle singole interpretazioni: dividendo l'una cosa dall'altra, la snaturi e la rendi altro - un altro che non rimane autonomo, ma frammentato. Sarebbe come premiare il copione di un film, come si fa con l'oscar per la miglior sceneggiatura: il copione può essere fenomenale, ma senza il film - senza ottimi attori che lo recitano - è monco, incompleto, e lo si danneggia a volerlo considerare qualcosa di così diverso da quel che è. Dovrebbe forse esserci un nobel per la cantautoristica, e lo vincerebbe Dylan - il problema sarebbe solo la dignità che non viene riconosciuta a queste opere, ma si tratta di un atteggiamento un po' spocchioso e superficiale. Assegnargli quello per la letteratura finisce col mutilare la sua opera, al di là del merito o non merito del riconoscimento. Semplicemente sono andati fuori tema.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Bellissimo intervento Lark! Dovresti scrivere di più su queste pagine.
Purtroppo sono d'accordo solo in parte. Sfortunatamente un premio per un cantautore non credo ci sia. Cantautore: cantante + autore. Non si può proprio dare un calcio alla prima parte del significato della parola e tenere solo autore?
Perché Dylan è un grande autore di letteratura (musicale se vuoi. Esiste anche la letteratura pittorica o drammatica. Lo dice pure il Treccani). Solo che ha una colpa. La canta.
Ora, se per questo a molti da fastidio che abbia vinto il Nobel, beh, l'ha vinto anche Fo :?, Modiano :?? che ha scritto semprelo stesso libro e altri che hanno meritato meno di Dylan sicuramente.
Lasciatemelo ripetere perché ormai sono passati alcuni post, non sono del tutto d'accordo pure io. Ma non conosco la STORIA del premio Nobel e a chi e per che motivo specifico deve essere assegnato. Ma quando avevo circa vent'anni e ho incominciato a leggere principalmente romanzi, ero affascinato da un collega, amante dei buoni libri, con cui parlavo dei grandi scrittori. Mi spiegava chi preferiva e perché. Decisi quindi di iniziare a leggere tutti i premi Nobel. "Quale migliore inizio ci può essere?" Pensai.
Mi sbagliavo: molti titoli non li trovai assolutamente attraenti e poco avevano a che fare con quello che credevo si dovesse definire letteratura, e non capivo per quale motivo quei grandi nomi avevano vinto quel premio che credevo fosse il punto più alto raggiungibile per uno scrittore. Ebbene ecco cosa scoprii...

Mommsen era uno storico.
Biørnson era un drammaturgo.
Eizaguirre era un matematico :paura:, politico :MMe drammaturgo.
Benavente era un drammaturgo.
Bergson era principalmente uno scienziato e un filosofo (spiritualista :mrgreen:) e teologo.
Russell era un filosofo e un matematico.
Churchill era un politico :?? (e diciamo uno storico).
Aleksievič è una giornalista :ad:.
Fo era un drammaturgo che non ha scritto nessun libro da Nobel.

Eccetera eccetera...

Quindi se il Nobel è tutto questo fin da più di cento (100) anni, o dobbiamo rivedere i motivi per cui lo assegnano, l'importanza che devono avere avuto coloro che lo ricevono, oppure Dylan, che si è distinto anche come *scrittore, poeta, attore, pittore, scultore e conduttore radiofonico, nonché come una delle più importanti figure in campo musicale, in quello della cultura di massa e della letteratura a livello mondiale (*wikipedia), se lo tiene (se lo vuole) e noi ci teniamo le nostre considerazioni.
Ne possiamo discutere fin quando vogliamo, ma il premio lo assegnano loro, i soldi li elargiscono loro e loro scelgono i motivi per cui molti vincitori, secondo parte dell'opinione pubblica, hanno poco o tanto a che vedere con la letteratura.
Che poi il merito sia per avere influenzato culturalmente una grossa fetta di popolazione mondiale sembra che non gliene freghi niente a nessuno. Ma secondo me, lasciatemelo dire, visto che il Nobel fa vendere, affanculo le etichette e ben venga la diffusione di testi simili (cantati o meno):

 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Bellissimi interventi Lark e Coco.

Personalmente non ritengo affatto che la letteratura sia il faro dell'umanità. Viceversa penso che, come le altre arti, sia espressione di ciò che rappresentiamo. Se potessimo assorbire tutti i libri del mondo in una frazione di secondo, diventeremmo qualcosa tipo creature divine.

@Sandro; mi trovo perfettamente d'accordo con te sul fatto che il Nobel a Dylan non sia un caso isolato. Molto interessante la disamina che hai fatto sui "non letterati" che hanno vinto il premio. È anche vero ciò che puntualizzava Elisa; il Nobel non è un premio alla carriera o un premio al "più bravo".

Allora cos'è il Nobel e come si assegna, in particolare quello per la letteratura?Anzitutto una polemica: i giurati stessi hanno ammesso più volte di non aver nemmeno letto per intero la bibliografia di chi votano. Allora? Allora le logiche sono multiple, ma direi che si riconducono ad un solo obiettivo: premiare chi riesce a leggere il proprio tempo in forme allettanti. Oppure, come nel caso di Dylan, dare un premio a posteriori a chi lo ha fatto in passato. In sostanza; gente che ha portato benefici al mondo.

Bene. Ma Alfred Nobel intendeva istituire un premio in denaro affinché giovani ricchi di inventiva, ma sprovvisti di mezzi, potessero dedicarsi alla ricerca. Letteraria o scientifica che fosse. Una specie di "olimpiade del sapere".

Il fatto è che, in breve tempo, il premio Nobel è diventato il premio più ambito a livello sociale. E dunque, già da subito, si è smesso di premiare giovani ricercatori in favore di personalità già affermate.

Io credo, anche se non si è mai fatto, che il premio Nobel andrebbe dato a giovani esordienti nei quali la giuria, dopo 12 mesi di ricerche, vedesse potenzialità importanti.

Sono andato un po' oltre la critica al Nobel di Dylan, ma mi avete dato ottimi spunti.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Sono in parte d'accordo, Zingaro. Ma ne converrai che se dopo un anno di genialità, dopo che la meteora è caduta, quale esempio ne trarrebbero le generazioni future da uno scrittore semi-sconosciuto che indovina il primo libro e fallisce da là in poi?

Lo so, magari non è proprio corretto assegnarlo alla carriera di uno scrittore che sarà ricordato in eterno o quasi (vedi P. Roth che a mio parere ha scritto un mucchio di ottimi libri e nessuno di eccezionale ma che lo meriterebbe comunque, solo per il fatto - è brutto dirlo - che è probabilmente più bravo di tutti i vincitori degli ultimi anni), però questo è diventato il Nobel.
Il vincitore; ecco un esempio di un uomo che ha vissuto e si è prodigato per diffondere cultura nell'ambito di questo o quello... "Spiegando" un modo di vivere migliore, aiutando il prossimo e soprattutto influenzando intere generazioni future a riflettere su come funzionano le cose, sperando che nel mondo tutti vivano felici e contenti. Mmh... Letteratura...

Non l'avrebbero mai dato a Céline, a Dino Campana, a Bukowski, a H. Miller, a Keruac e a molti altri.
Per quanto mi riguarda, i sunnominati, tanto per fare un esempio, io me li leggo più volentieri di tanti premi Nobel e li consiglio pure! Con tutte le loro malefatte, mi piacciono ancora di più. Non mi guadagnerò un pezzettino di paradiso, ma non vorrei andarci comunque. Come diceva Stohr, non conoscerei nessuno.
 

Lark

Member
Scusate il ritardo ma ho solo ora il tempo di rispondere e lo faccio per chiarire due punti in particolare.
A me sembra che il presupposto di tutto il discorso - e in generale della scelta dell'accademia - sia una concezione gerarchica di letteratura e cantautorato (nel caso si fattispecie, ma anche cantautorato e poesia, o poesia e drammaturgia) che non è giustificabile aprioristicamente, eppure nessuno si sforza di darne una giustificazione.
La mia impressione davanti al nobel a Dylan è stato che l'accademia abbia voluto nobilitare il cantautorato definendolo letteratura e premiando Dylan come maggiore esponente vivente del suo genere. Ma c'è veramente qualcosa da nobilitare? A me sembra che l'idea di fondo sia un pregiudizio per cui la letteratura è superiore alle forme di arte più eterodosse ed originali, e dunque per fare un complimento ad un cantautore gli dico "to'! sei così bravo che sembri quasi un letterato". Possibile non possa esserci una concezione di qualcosa di diverso senza un giudizio di valore - ed una sua gerarchia? A me non sembra un discorso serio, e tutto sommato è un po' elitario - se fosse così come mi è sembrato, naturalmente.
L'idea stessa che una cosa perché sia letteratura sia di per sé nobilitante mi disturba un po', ed in fondo è sbagliata. Stesso discorso per la poesia. Ci sono bravi autori "letterati" e ce ne sono di cattivi, ci sono bravi poeti e ce ne sono di cattivi, ci sono bravi cantautori e ce ne sono di cattivi. Un bravo cantautore non diventa poeta come un bravo poeta non diventa letterato.
Ammetto che spesso e volentieri ci sono delle commistioni di genere, che riescono soprattutto ai più bravi. A me lo stile di Marquez ricorda molto la poesia, perché lo trovo fluido e ritmico, armonioso, persino melodioso - ma non per questo lo proporrei come disco d'oro (o quale che sia il premio per le belle canzoni). Poteva fare il cantante, ma ha fatto lo scrittore.

Secondo punto, sempre prendendo spunto da qualcosa che mi pare di aver sentito alla radio (penso sempre Fahrenheit ma potrei sbagliarmi): il ruolo dell'assegnazione del nobel per chi è ignorante di letteratura. Diceva, chiunque fosse, che la scelta del nobel ha un che anche di simbolico, funge da guida alla lettura di chi - perché non addetto ai lavori, perché meno informato, per svariate ragioni - non conosce molti autori, neanche di quelli imperdibili o importanti. Io per esempio ho sentito nominare per la prima volta Don DeLillo in occasione del premio, leggendo sul giornale i papabili all'assegnazione, sono andato a vedermi la biografia su wikipedia e quando passo dalla libreria cercherò un suo libro. Non posso fare lo stesso con Dylan.
Ce l'ha questo ruolo il nobel per la letteratura? Si tratta di un ruolo atipico per un nobel, in realtà. Il discorso che fa Zingaro sul premiare gli emergenti o i meno noti con la somma di denaro penso che valga per tutti gli altri nobel (fisica, chimica), ma non per quello in letteratura. A me sembra più un riconoscimento, una sorta di Olimpo di scrittori che sicuramente varrebbe la pena leggere ad uno che, per ignoranza o per sorte, non ha una cultura letteraria approfondita o diffusa. Ha vinto il Nobel: allora può valerne la pena.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Concordo in pieno che, alla radice, vi sia una visione elitaria e provinciale della letteratura che ha portato a far sì che, oggi, la stessa sia "altro da sé ". La letteratura fino a pochi decenni fa rappresentavq più o meno cio' che oggi rappresenta il calcio per le masse. Stessa cosa dicasi, ad esempio, per l'opera, che era quasi riservata al popolino e vista con certa malcelata diffidenza dalle classi agiate.

Oggi per andare a teatro devi spendere dai 100 euro in su e devi essere vip.

Per tornare alla letteratura, bisogna retrocedere la sua ambigua posizione di privilegio che le abbiamo concesso negli ultimi decenni. Grande responsabilità ha avuto il '68 in questo.

Solo facendo ritornare il libro alla sua normale funzione di intrattenimento, potremo parlare di vera letteratura in modo oggettivo e non provinciale.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Scusate l'ignoranza, ma ho appena scoperto che il premio Nobel è remunerato in corone (quasi 900mila euro), non lo sapevo :oops:, credevo che fosse solo per la gloria :mrgreen:.
Ma i soldi vengono usati per ricerche e altro in quel determinato campo oppure sono ad uso personale per chi lo ha vinto :? ?
 

SALLY

New member
Scusate l'ignoranza, ma ho appena scoperto che il premio Nobel è remunerato in corone (quasi 900mila euro), non lo sapevo :oops:, credevo che fosse solo per la gloria :mrgreen:.
Ma i soldi vengono usati per ricerche e altro in quel determinato campo oppure sono ad uso personale per chi lo ha vinto :? ?

Il premio del nobel è ad uso e consumo del vincitore, cioè..ci fa quello che vuole, se non viene ritirato viene aggiunto al prossimo, se poi, per due o tre volte rimane li, va ad una fondazione. :mrgreen:
 

SoxxoZ

New member
Che lo si accetti o meno, il nobel di quest'anno è stato scelto dal reparto marketing, punto.

Concordo in pieno che, alla radice, vi sia una visione elitaria e provinciale della letteratura che ha portato a far sì che, oggi, la stessa sia "altro da sé ".

...

Solo facendo ritornare il libro alla sua normale funzione di intrattenimento, potremo parlare di vera letteratura in modo oggettivo e non provinciale.
Analisi corretta.
L'unico punto che vorrei aggiungere è che non è stata tanto la letteratura ad elevare se stessa, quanto più il cittadino medio a privilegiare forme di intrattenimento ad utilizzo cerebrale nullo.
Quindi è la letteratura a dover modificare se stessa, o la società a dover rivalutare il mercato dell'intrattenimento?
 

Lark

Member
Tu dici che è necessariamente elitaria perché sempre meno persone leggono? Eppure i termini del ragionamento potrebbero benissimo essere invertiti: in pochi leggono perché si presentano opere godibilissime come conquiste inumane (Tolstoj mi ha terrorizzato per anni, per la fama e il sentito dire, poi l'ho letto ed è un capolavoro che penso possa essere fruito da chiunque) e chi ha un leggerissimo complesso di inferiorità lascia perdere. Io noto che molti di quelli che leggono lo sbandierano come un vanto, specie chi si definisce "lettore forte", e tra lettori stessi si tende a fare una specie di gara a chi legge di più o il libro più ostico. Un po' di spocchia c'è, non si può negare.
Che poi leggere un bel libro sia faticoso è anche questo vero. Ma davanti a certe opere d'arte arrivi sempre esausto. Io che non capisco nulla di quadri e sono profondamente ignorante di storia dell'arte mi sono dovuto sedere davanti a certi capolavori che incontri per caso girando per Roma. E non sapevo neanche fosse Caravaggio, per dire. Certi libri ti cambiano e alla fine ne esci esausto, stravolto. Altri meno. Ma anche certi film ti cambiano, anche certa musica, certi cartoni animati persino. Che qualcosa sia letteratura non è un valore in sé: è solo una delle tante forme d'arte, unica in alcuni aspetti, carente in altri - e sempre meno fruibile perpetuando atteggiamenti aristocratici.
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Analisi corretta.
L'unico punto che vorrei aggiungere è che non è stata tanto la letteratura ad elevare se stessa, quanto più il cittadino medio a privilegiare forme di intrattenimento ad utilizzo cerebrale nullo.
Quindi è la letteratura a dover modificare se stessa, o la società a dover rivalutare il mercato dell'intrattenimento?
Ottima domanda, a cui però non saprei dare una risposta.

Di certo la televisione (l'incriminata numero uno quando parliamo di intrattenimento "basso") ha modificato tante cose, non solo il rapporto con la cultura.

Non hai fatto riferimento esplicito alla televisione, ma mi dai modo di parlarne.

Personalmente la guardo pochissimo, ma non la demonizzo. Creo abbia avuto anche qualche merito, a maggior ragione in Italia. Ad esempio quello di unire il nostro paese dal punto di vista linguistico.

È stato Mike Bongiorno a unire gli italiani, mica Garibaldi. :HIPP
 

Lark

Member
Ma alla fine l'ha ritirato? Non sembrava tanto d'accordo nemmeno lui....:boh:

Ho letto l'altro giorno che non ha ancora neanche risposto, né per rifiutarlo né per rinunciare al premio né altro. L'unico segno di vita l'ha dato a quanto pare sul suo sito dove aveva scritto o fatto scrivere una frase nella biografia "vincitore del nobel per la letteratura 2016", ma il giorno dopo la frase era di nuovo sparita. E sembra che nel tour che sta facendo nel frattempo non abbia mai accennato all'argomento. Fonte
Qualche fan ha sostenuto, dice l'articolo, che dovrebbe rifiutare il Nobel perché Nobel stesso era un armatore di qualche tipo. Ma su questa cosa non so assolutamente nulla.
 
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