Solo una domanda. Sembra banale ma la faccio ugualmente.
Perche secondo te Castro non lasciava uscire dal paese i cubani? Perché i dittatori ti tengono prigioniero e non ti permettono di andartene?
A Cuba molti se ne sono andati in Florida con barche e zattere e mezzi di fortuna (uno si è chiuso in una grande valigia, ho letto molto tempo fa, e in qualche modo è riuscito a salire in aereo ma è arrivato morto...). Certi riescono a toccare terra in America, altri muoiono e altri ancora vengono presi e in alcuni casi, in passato, fucilati.
Perché non lasciare la gente uscire dal paese? Domanda scema? Rispondimi ugualmente, per piacere.
Mi intrometto.
I cubani, oggi, possono uscire dal loro paese, anche se pare che le peripezie burocratiche siano talmente complesse da disencentivare chiunque.
Perché, fino a ieri, non erano liberi di uscire? Cercherò di rispondere al di là delle retoriche ideologiche. Detto per inciso personalmente non sono di sinistra e non sono di destra.
Diciamo che ho abbandonato la febbre dell’ideologia da molto tempo, da quando mi sono reso conto che quel calore offusca l’obiettività.
Parere mio: considerando il passato, bisogna andare oltre queste diatribe dicotomiche. C’è del giusto e dello sbagliato in ogni cosa e non bisogna pensare che una serie di norme precostituite possa sciogliere i nodi complessissimi del mondo. A seguire le religioni, i dogmi, le ricette pronte per ogni contesto, si finisce male, malissimo, la storia lo insegna. Discorso complesso, che non è il caso di affrontare ora, altrimenti diventiamo matti e prolissi.
Tornando a bomba: i cubani non potevano uscire dal loro paese, semplicemente perché Castro temeva fughe in massa di “cervelli”. Molti tra i migliori medici, ad esempio, sono cubani e altrove verrebbero pagati fior di quattrini.
Non so se avete seguito, anni fa, la polemica di alcuni atleti cubani, in particolare dei pallavolisti. A pallavolo, Cuba, era tra le nazioni più forti al mondo. Credo lo sia ancora oggi. Eppure i fortissimi sportivi percepivano lo stesso stipendio dell’ultimo operaio addetto al confezionamento dei sigari. Di certo, se la pallavolista cubana avesse potuto decidere se espatriare in occidente, lo avrebbe fatto. In quello stesso occidente dove, tanto per dire, Cristiano Ronaldo, per dare calci a un pallone guadagna una roba tipo 50 milioni di euro l’anno (comprese le entrate in pubblicità ecc.).
A Cuba ci sono ottimi ricercatori, scienziati, medici e professionisti di ogni settore, perché la scuola funziona e funziona molto bene. Tutti loro sono pagati malissimo, perché lo stato completamente assistenzialista non tollera diseguaglianze economiche. Di certo, per dirne una, quelle persone sarebbero tentate di far fortuna negli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti per pagarti un’università buona devi cavarti un occhio dalla faccia, dopo di che puoi andare a lavorare dove vuoi. A Cuba non devi pagare nulla e le università sono tra le migliori al mondo, ma poi, visto che lo stato ha pagato e investito su dite, ti viene proibito portare la tua conoscenza fuori.
Se fosse stato concesso agli intellettuali cubani farsi una vita altrove, la nazione si sarebbe svuotata della classe dirigente necessaria. E per seconda conseguenza, per recuperarla, avrebbe dovuto (ri)adattarsi all’economia di mercato globale abbandonando i propri principi.
Ps siccome Malafi in privato mi ha scritto che "Mastella mi fa una pippa" (me ne hanno dette di tutti i colori, ma faccia di Mastella ancora no) mi tocca chiarire di non essere nemmeno democristiano. ..ohibo'.
Sono un sincretico post ideologico (tie' Mal, ciucciati questa)