Ciao a tutti, il gioco è finito, e a quanto pare si chiede agli “scrittori” di parlare un po’ della realizzazione del racconto, di certo non mi tiro indietro:wink:
Prima di iniziare però ringrazio vivamente tutti, chi ha votato il mio lavoro, chi ne ha parlato bene sia in questa discussione che nell’ altra, e anche a quelli che si sono presi la briga di leggerlo anche se non gli è piaciuto, grazie grazie grazie, se aveste potuto vedere la mia faccia mentre leggevo i complimenti, avreste notato un acceso colorito rosso invaderla. Inoltre rinnovo i miei complimenti agli altri concorrenti, che hanno dato vita ad una davvero agguerrita concorrenza ma soprattutto ad un gioco davvero piacevole ed interessante. Mi rallegro anche di esser riuscito ad indovinare addirittura 1 autore, invece subito avete scoperto me, e quasi tutti. Benissimo, ora:
1. Come mi è venuta in mente l’idea di questo racconto? Come scritto, mi sono ispirato a fatti reali in parte, tant’è che alcuni elementi sono veri (tipo, la diceria per cui chi lavora in un manicomio non riesce ad andarsene più). Inoltre per il mio indirizzo di studi alcune volte abbiamo affrontato l’argomento, e qualcosa a riguardo l’ho pure letta. Tutti questi elementi, al momento di dover creare un racconto sulla follia, hanno fatto sì che ideassi questo tipo di vicenda.
2. Haydèe parla direttamente al lettore, perché? Questa è un po’ la mia fissazione, volevo che sembrasse di vederla in faccia, per cogliere al meglio il suo essere, immaginarne i lineamenti, vederla come se fosse una persona vera; questo stile era anche un esperimento, e volevo che fosse qualcosa un po’ fuori dalle righe, del resto, si parla di follia.
3. Perché una donna? Perché quel nome? Ho scelto una donna perché credo che le ragazze (e ne ho avuto conferma) abbiano una innata forza, dolcezza e credo che capiscano certe cose meglio di noi maschietti, inoltre penso che siano consapevoli di ciò. Il nome è stato casuale, ne ho scelto uno compatibile con la sua “storia” e ho voluto citare anche il Conte di Montecristo. Ma ammetto che non sia proprio il massimo.
4. E’ stato difficile scriverlo? Sì, anche perché ho cercato di essere diverso rispetto ai miei passati scritti, alla fine non ci ho messo molto tempo, ma ho tentato veramente di limare il tutto, di aggiustarlo, di creare pezzi e farli combaciare, di strutturare bene il tutto anche dal punto di vista della punteggiatura.
5. Altro? Sì, poi però smetto di scrivere, non voglio tediarvi con un commento infinito. Nel racconto, breve, ho introdotto alcuni elementi che giocassero sull’ idea che tutti, a loro modo, sono pazzi. Ne deriva che” la persona che legge su internet” può essere qualunque forumlibroso alle prese coi racconti, o che il vecchio al bar che va colla prostituta (il termine colorito nel racconto lo ho scelto apposta) e che Haydèe conosce forse è suo marito (citato brevemente alla fine). Poi la parte iniziale l’ ho immaginata quasi come un luogo ideale, dove vivono i ricordi della donna, scollegati dal tempo. E che noi siamo l’interlocutore, forse inventato. Mi piacerebbe sapere se questi elementi li ho esposti abbastanza bene da essere deducibili, o se tutto era troppo vago per poter essere colto dal lettore. In ogni modo devo migliorare.
Magari più in là scriverò un altro commento per rispondere a precedenti post, se avete domande ponetemele pure. Non pensavo di essermi dilungato così tanto!:W:W