210° MG - Suite francese della Némirovsky

darida

Well-known member
E di che, sono stato io sbadato! Comunque ho letto un po' e ho raggiunto anche io quella parte... non posso che confermare quanto detto da te: simpatica e curiosa la
parte del gatto, un particolare punto di vista della storia. Mi dispiace per il Pèricand, e do' atto alla Nemirovsky che è riuscita davvero a far trasparire moltissimo le emozioni dei suoi personaggi, le paure dei poveri sfollati.
P.s solo io, fra le diverse storie, faccio fatica a ricordare a chi appartengono i nomi? :?

A dire il vero io, che di secondo nome faccio smemorella:mrgreen: ricordo con facilità i vari nomi dei personaggi grazie all'ottima caratterizzazione dell'autrice
Mi appaiono per immagini, dei quadretti ben distinti con la lista dei nomi :wink:
 

Marzati

Utente stonato
A dire il vero io, che di secondo nome faccio smemorella:mrgreen: ricordo con facilità i vari nomi dei personaggi grazie all'ottima caratterizzazione dell'autrice
Mi appaiono per immagini, dei quadretti ben distinti con la lista dei nomi :wink:
Allora forse sono io che sono smemorato, poi credo influisca la discontinuità con cui mi sto dedicando a quesa lettura (ah, il tempo!). Sono d' accordissimo con la parte del tuo commento che ho sottolineato: l' autrice è stata bravissima nella caratterizzazione dei personaggi e dell' agire delle persone, veramente una lettura coinvolgente da questo punto di vista!
Spoiler a seguire:

Che str***o quello che frega le taniche di benzina ai ragazzi, un altro caso, ma ce ne sono numerosi anche a seguire, che dimostra quanto, in queste condizioni, l' avidità, la cattiveria e l' egoismo umano si mostrino in tutto il loro squallore...
 

isola74

Lonely member
pag.210 - par.19

Sono alla seconda parte, con i tedeschi vincitori e i francesi vinti che convivono. ...o almeno ci provano.
L'autrice descrive benissimo le peculiarità della vita domestica di ciascuna famiglia .
Molto scorrevole
 

Nefertari

Active member
Cap. 17

Ieri sera sono arrivata al capitolo 17, quanta tenerezza Hubert che vorrebbe tanto rendersi utile come soldato e aspetta vicino al ponte che deve saltare... Quanta angoscia nelle vite di queste persone che tentano di uscire vive dai bombardamenti e allo stesso tempo vivono ancora la quotidianità. Mi piace molto la scrittura, molto fluida e scorrevole.
 

isola74

Lonely member
Finito!

Ho finito di leggerlo e devo dire che ha rispettato le aspettative.
Però, più del romanzo valgono le ultime pagine del libro, con gli appunti della stessa autrice (in alcuni di essi mi ci sono vista io quando correggo gli atti che scrivo a lavoro :)), e le sue lettere... commovente
 

isola74

Lonely member
Commento finale

Di questo romanzo ho apprezzato tanto la capacità descrittiva che l'autrice ha saputo mostrare.... i personaggi sono ben delineati e realisti, sembrano quasi concreti
Nella prima parte, tutta la fase di preparazione per la fuga ha un qualocsa di estremamente moderno, nella seconda parte, sull'occupazione tedesca, c'è tutto il triste squallore delle conseguenze della guerra sulla vita di tutti i igorni, eppure c'è sempre, ancora, vita, e voglia di vivere...

Le ultime pagine, con gli appunti dell'autrice sono molto interessanti. Quelle con la descrizione della sua vita e le lettere scritte ad amici e marito, davvero commoventi.
Ha saputo scrivere un bel romanzo sugli stati d'animo di un popolo in guerra, perchè ha vissuto tutto sulla sua pelle:-:)-(

Consigliato​
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Fine prima parte

Allora...devo dire che sono incuriosita dal contesto, ritrovo la descrizione cruda della realtà de Il ballo, anche se qui viviamo una situazione totalmente diversa. La descrizione dell'egoismo e della cattiveria degli esseri umani in un contesto storico e sociale sfavorevole fa riflettere e secondo me è molto vera. I personaggi, come avete già scritto, sono perfettamente tratteggiati e il contesto storico è quasi insolito, nonostante non lo sia il periodo di riferimento, ed è descritto in modo efficace. Il libro è certamente molto bello e ben scritto, però non riesco a farmi coinvolgere più di tanto, lo trovo un po' evanescente. Ma forse è un problema mio, perché riesco a prenderlo in mano solo quando mi si stanno già chiudendo gli occhi.
 

darida

Well-known member
Allora...devo dire che sono incuriosita dal contesto, ritrovo la descrizione cruda della realtà de Il ballo, anche se qui viviamo una situazione totalmente diversa. La descrizione dell'egoismo e della cattiveria degli esseri umani in un contesto storico e sociale sfavorevole fa riflettere e secondo me è molto vera. I personaggi, come avete già scritto, sono perfettamente tratteggiati e il contesto storico è quasi insolito, nonostante non lo sia il periodo di riferimento, ed è descritto in modo efficace. Il libro è certamente molto bello e ben scritto, però non riesco a farmi coinvolgere più di tanto, lo trovo un po' evanescente. Ma forse è un problema mio, perché riesco a prenderlo in mano solo quando mi si stanno già chiudendo gli occhi.

Ciao Alessandra!
Anche io,come te, riesco a prendere in mano il libro solo poco prima delle ninne serali...(con il pisolino pomeridiano neanche ci provo :mrgreen:)
Quella che tu chiami evanescenza per me è lievitá nello stile ed è proprio grazie a questa che riesco a leggere con piacere nonostante il contesto "pesante" e il mio approccio...poco sveglio :wink:
 

Marzati

Utente stonato
Spoiler

Anche io ho finito la prima parte. Si vede che questa, pur essendo un romanzo a tutti gli effetti, è pur sempre una parte propedeutica alle altre. Viene descritta la vita di diverse famiglie durante la disfatta francese della seconda guerra mondiale, a partire dalla fuga della città fino al ritorno. Il libro mi sembra ben scritto, semplice, lineare ma non banale; poi le emozioni, le paure, i pensieri sono nitidissimi e coinvolgenti, devo dire che ho notato una "dolcezza" nelle descrizioni, nei paesaggi, nei personaggi che è molto particolare, e credo sia dovuta allo stile della Nemirovsky più che alla sua precisa volontà di trasmetterla (ma devo confermare, magari leggendo altri suoi scritti). Poi, oltre al grande tema della guerra, v'è quello amoroso (in tutte le sue declinazioni: amore per i figli, il bene proprio, la donna), quello delle intime paure e della "malvagità" dell' uomo, ma anche le ingiustizie di classe e quello della vita, che nonostante tutto continua, che nonostante i dolori, le fatiche non si arresta e tenta disperatamente di rinascere.
 

darida

Well-known member
Anche io ho finito la prima parte. Si vede che questa, pur essendo un romanzo a tutti gli effetti, è pur sempre una parte propedeutica alle altre. Viene descritta la vita di diverse famiglie durante la disfatta francese della seconda guerra mondiale, a partire dalla fuga della città fino al ritorno. Il libro mi sembra ben scritto, semplice, lineare ma non banale; poi le emozioni, le paure, i pensieri sono nitidissimi e coinvolgenti, devo dire che ho notato una "dolcezza" nelle descrizioni, nei paesaggi, nei personaggi che è molto particolare, e credo sia dovuta allo stile della Nemirovsky più che alla sua precisa volontà di trasmetterla (ma devo confermare, magari leggendo altri suoi scritti). Poi, oltre al grande tema della guerra, v'è quello amoroso (in tutte le sue declinazioni: amore per i figli, il bene proprio, la donna), quello delle intime paure e della "malvagità" dell' uomo, ma anche le ingiustizie di classe e quello della vita, che nonostante tutto continua, che nonostante i dolori, le fatiche non si arresta e tenta disperatamente di rinascere.

Concordo!
(Sarebbe bastato un like, ma qui non si usa più...:? Non ho ancora capito perché)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Quasi finito

Mi manca pochissimo...
devo dire che il parziale distacco che ho percepito nella prima parte non lo ritrovo nella seconda, per me ancora più bella della prima...ma forse sono io che mi sono abituata allo stile.
Considerando tutta la letteratura esistente legata a quel periodo storico, qui il punto di vista è originale; non avevo mai letto niente che raccontasse l'occupazione di una città da parte dei tedeschi, dei quali viene evidenziato il lato umano, la gioventù e l'ingenuità.
Finora il personaggio che mi ha colpito di più è forse quello più duro, la vecchia signora Angellier...
 

darida

Well-known member
Sto proseguendo e anche con i miei ritmi attuali sono in dirittura d'arrivo. È una lettura ricca, di eventi, personaggi, storie che si intersecano...dettagli commoventi come i misteriosi pomeriggi della vecchia e arcigna signora Angellier...
Mi piace molto e più leggo più lo apprezzo :D
 

Marzati

Utente stonato
Io ho dovuto interrompere la lettura della seconda parte per una settimana, domani riprendo, anche se sarà tardi per rispondere "live" ai vostri commenti.
 

darida

Well-known member
Un romanzo molto bello e ben scritto e descritto.
L'ho trovato molto lucido...e pacato se si pensa che è scritto a caldo mentre le vicende avvengono, e sapendo perché rimarrà incompiuto viene un brivido...
Ho una perplessità che vorrei condividere con voi.
Perché la Nemirosky è così tollerante con i tedeschi, a tratti dipinti meglio dei francesi. Capisco che ne l'uno ne l'altro siano legati all'origine per l'autrice, tuttavia mi è parso strano...

Consigliato!
 

Marzati

Utente stonato
Un romanzo molto bello e ben scritto e descritto.
L'ho trovato molto lucido...e pacato se si pensa che è scritto a caldo mentre le vicende avvengono, e sapendo perché rimarrà incompiuto viene un brivido...
Ho una perplessità che vorrei condividere con voi.
Perché la Nemirosky è così tollerante con i tedeschi, a tratti dipinti meglio dei francesi. Capisco che ne l'uno ne l'altro siano legati all'origine per l'autrice, tuttavia mi è parso strano...

Consigliato!
Io devo ancora finire il Romanzo, e ho da poco iniziato la seconda parte, quindi parlo con una "visione" limitata dell' opera. Comunque a me sembra che lei cerchi di descrivere come si sentivano i francesi in quella situazione, che lei provava sulla sua pelle. A un certo punto la situazione si "normalizzò" e i Tedeschi divennero una cosa quasi abitudinaria, svanì così la figura dell' invasore straniero, e i soldati divennero non più una massa unica e confusa, ma un insieme di persone singole. Sostanzialmente credo che, conoscendo gli individui, essi vennero intesi come persone vere, quindi ragazzi normali, che vivono normalmente, solo che si trovavano nell' altra barricata.

Aggiunta: ho appena finito di leggere il cap. 11 della seconda parte, il "discorso" della sarta sembra confermare quanto scritto sopra, e mi sento di dire: "bello bello bello", mi piace moltissimo questa visione dell' amore modernissima, che ben si sposa con i giorni nostri. La guerra è una gran brutta cosa, ed è anche il trionfo dei reconditi meccanismi psicologici: i Tedeschi sembravano un tutt'uno famelico, eppure in realtà erano tante persone, la sarta è riuscita a cogliere questa sfumatura, abbandonandosi all' amore inteso come un qualcosa di puro e vitale, che trascende concetti come la patria, l' odio e il pregiudizio. Se pensiamo, invece, all' arcigna vecchia, consumata da un risentimento giustificato ma orribile, direi che la prima è più saggia della seconda.
Aggiunta 2: Lo ho finito anche io. Più in là posterò le mie impressioni, intanto dico che mi è piaciuto molto.
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Suite francese fa un effetto particolare sul lettore, se si pensa che il motivo per cui è rimasto incompiuto è l’improvvisa deportazione dell’autrice in un campo di concentramento, alla quale è seguita, dopo brevissimo tempo, la morte per malattia.
Erano previste cinque parti, intanto la Nemirovsky ha fatto in tempo a scrivere almeno queste due che immagino riflettano il suo stato d’animo nei confronti della guerra, ovviamente senza, ahimé, sapere quanto in seguito sarebbe successo a lei personalmente.
La prima parte, che descrive l’esodo di massa delle famiglie francesi in previsione dell’occupazione dei tedeschi, è interessante perché racconta le differenti reazioni di persone e famiglie molto diverse tra loro; con poche parole scritte al posto giusto la scrittrice tratteggia una serie di personaggi mostrando tutte le loro debolezze anche in maniera cruda, sottolineando l’egoismo e la spietatezza dell’essere umano nelle situazioni in cui è in gioco la sopravvivenza. Il racconto sfocia in diversi punti in tragedia ma, a mio parere, questa parte è un po’ evanescente, e non mi riferisco allo stile di scrittura, lieve e crudo allo stesso tempo, ma al fatto che i fatti descritti, anche i più terribili, non so per quale motivo non mi hanno particolarmente coinvolto, pur se la lettura è stata piacevolissima. Nella seconda parte la mia sensazione legata alla mancanza di pathos è, pian piano, totalmente svanita. La scrittrice racconta qui l’effettiva occupazione della Francia da parte dei tedeschi, che si rivelano, per lo più, tutt’altro che mostri, bensì giovani esseri umani che, in fin dei conti, non hanno gran che di diverso dai francesi; uomini che in qualche modo distraggono le donne dall’assenza dei loro compagni, incuriosendole e talvolta facendole innamorare profondamente, ricambiate; non distraggono però le madri dall’assenza dei figli, madri che, come la signora Angellier, odieranno qualsiasi essere vivente tedesco fino a perdere la ragione. In questa parte del romanzo la Nemirovsky, con la sua scrittura candida e spiazzante, sembra sottolineare continuamente e in maniera implacabile (forse proprio perché tanto semplice) la pochezza e l’inutilità della guerra.
Un romanzo in fin dei conti molto bello, da leggere anche perché fotografa uno dei momenti più drammatici della nostra storia da un punto di osservazione insolito.
 
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