Minisfida annuale: Un autore per un anno (2017)

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Finito il primo libro di King, stagioni diverse. Di seguito il messaggio che ho postato in PB e sul mio blog.

"Un quartetto di racconti in bilico tra l'orrore e l'avventura, l'incubo e la fantasia. Il riscatto di un uomo condannato ingiustamente per omicidio. Il
morboso rapporto tra un adolescente e un ex nazista. Quattro ragazzini alla ricerca del cadavere di un coetaneo. Una donna che partorisce in circostanze
surreali. Quattro storie da brivido, agghiaccianti e paradossali, che hanno per protagonisti mostri moderni".

Comincio col dire che non sono molto d’accordo con la quarta di copertina: le storie raccolte in questo libro non hanno affatto a che fare con mostri, né antichi né moderni. Al contrario, raccontano vite di persone comuni, loro malgrado intrappolate nella società in cui vivono. Solo l’ultima storia, “il metodo di respirazi”ne" può essere definita macabra o, se preferite, horror. Detto questo, analizziamo il libro: è composto da quattro racconti, uno per ogni stagione: in primavera incontriamo Andy Dufresne e il penitenziario di Shaushank, ed abbiamo a che fare con una storia di amicizia, ingiustizie e genialità.
In estate, invece, conosciamo un ex nazista rifugiatosi in America sotto falsa identità e un ragazzo americano con un particolare interesse per la barbarie commessa a danno dei prigionieri dei campi di concentramento. Questa, invece, è una storia di follia allucinante: il caro Thod, intelligentissimo e orgoglio dei genitori, non smetterà di stupirci neanche per un attimo.
Sul finire dell’estate e con l’arrivo dell’autunno, invece, incontriamo Gordon, Chris, Vern e Teddy, quattro ragazzi che faranno una gita molto particolare, alla ricerca di un loro coetaneo morto sui binari e non ancora ritrovato. La storia di Gordon e dei suoi amici, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, è trattata con estrema oculatezza e delicatezza: i loro problemi familiari sono quelli di tante famiglie delle periferie moderne.
In inverno, invece, conosceremo la tenace ed orgogliosa Miss Stansfield, che affronta la sua condizione di donna nubile ed incinta negli anni 30 con sorprendente dignità ed arguzia.
Sono fondalmente questi i racconti contenuti in questa raccolta, racconti dai quali sono stati ricavati film stupendi (si pensi a “le ali della libertà” ispirato alla prima storia); racconti in grado di emozionare ed inquietare, ma comunque sempre di far riflettere, in perfetto stile di King.
Di solito non leggo le raccolte di racconti: mi piacciono le storie che iniziano e finiscono. In questo caso, però, dopo aver visto il film “le ali della libertà” mi era rimasta la curiosità di leggere ciò che lo aveva ispirato. Così, appena ne ho avuto l’occasione, ho cominciato a leggere “stagioni diverse” e, lo confesso, avevo pensato di fermarmi al primo – secondo racconto. Ma poi le storie erano così geniali ed appassionanti che non ce l’ho fatta a smettere! Se dovessi dare un voto, non darei il massimo solo perché l’ultima storia mi è piaciuta meno delle altre, ma stiamo comunque parlando di King!
Una lettura, quindi, che vi consiglio assolutamente: bellissimi i primi tre racconti!
 

bouvard

Well-known member
Ieri mi sono messo a leggere Il bosco degli Urogalli, ho letto soltanto 30 pagine perchè non mi hanno lasciato in pace, ma da quello che ho potuto leggere credo proprio che tu abbia scelto un gran bel autore da "approfondire", leggendo quel libro mi è sembrato di ascoltare i discorsi del nonno di un mio amico quando da piccolo andavo a casa sua a giocare: guerra e caccia :mrgreen:
Appena lo finisco ti faccio sapere cosa ne penso

Sono d'accordo con te ho scelto un GRAN bell'Autore!! :mrgreen:
Ho letto nel frattempo il commento che hai postato in pb, il bosco degli Urogalli lo avevo già in wishlist e tu mi hai confermato che avevo fatto bene a mettercelo :mrgreen:
Anche a me Rigoni Stern ricorda mio nonno :mrgreen: sia per i discorsi, ma anche per l'aspetto avevano molto in comune :mrgreen: ...però mio nonno non ha combattuto in Russia, ma in Africa e si è fatto un po' di tempo di prigionia in Inghilterra. Tra i suoi racconti della prigionia in Inghilterra e quelli dei miei zii (in effetti zii di mia madre) che combatterono in Russia e vennero fatti prigionieri dai tedeschi ce n'era di differenza! :paura: La prigionia è sempre prigionia non si discute, ma almeno gli inglesi - dai racconti che mi faceva mio nonno - avevano rispetto per i prigionieri, e li trattavano come persone. Pensa che io ho ancora dei quaderni di mio nonno in cui gli insegnavano l'inglese!
 

Tanny

Well-known member
Sono d'accordo con te ho scelto un GRAN bell'Autore!! :mrgreen:
Ho letto nel frattempo il commento che hai postato in pb, il bosco degli Urogalli lo avevo già in wishlist e tu mi hai confermato che avevo fatto bene a mettercelo :mrgreen:
Anche a me Rigoni Stern ricorda mio nonno :mrgreen: sia per i discorsi, ma anche per l'aspetto avevano molto in comune :mrgreen: ...però mio nonno non ha combattuto in Russia, ma in Africa e si è fatto un po' di tempo di prigionia in Inghilterra. Tra i suoi racconti della prigionia in Inghilterra e quelli dei miei zii (in effetti zii di mia madre) che combatterono in Russia e vennero fatti prigionieri dai tedeschi ce n'era di differenza! :paura: La prigionia è sempre prigionia non si discute, ma almeno gli inglesi - dai racconti che mi faceva mio nonno - avevano rispetto per i prigionieri, e li trattavano come persone. Pensa che io ho ancora dei quaderni di mio nonno in cui gli insegnavano l'inglese!

Io non avevo mai letto un libro di racconti di montagna, ma credo che leggerò altro di questo autore ed aspetto i tuoi commenti per vedere cosa andare a prendere, la mia avversione per i libri aventi per tema la montagna nasceva dal fatto che ho un amico che è un fans sfegatato di un determinato autore e dato che eravamo di passaggio nel posto in cui abita, l'amico aveva insistito per andarlo a trovare, lo aveva beccato al bar ed alla richiesta di autografargli un suo libro di tutta risposta si era preso un sacco di offese ed a momenti riceveva pure un ceffone, un simile arrogante non l'ho mai conosciuto e quel fatto mi ha reso refrettario al genere ed ho giurato di mai acquistare un suo libro, mi sono comunque dovuto ricredere leggendo Rigoni Stern.

Da un certo punto di vista è forse meglio non conoscere di persona i propri "miti" in quanto si può restare parecchio delusi, il mio amico si era offeso talmente tanto che da quella volta non ha più acquistato un suo libro.
 

bouvard

Well-known member
Io non avevo mai letto un libro di racconti di montagna, ma credo che leggerò altro di questo autore ed aspetto i tuoi commenti per vedere cosa andare a prendere, la mia avversione per i libri aventi per tema la montagna nasceva dal fatto che ho un amico che è un fans sfegatato di un determinato autore e dato che eravamo di passaggio nel posto in cui abita, l'amico aveva insistito per andarlo a trovare, lo aveva beccato al bar ed alla richiesta di autografargli un suo libro di tutta risposta si era preso un sacco di offese ed a momenti riceveva pure un ceffone, un simile arrogante non l'ho mai conosciuto e quel fatto mi ha reso refrettario al genere ed ho giurato di mai acquistare un suo libro, mi sono comunque dovuto ricredere leggendo Rigoni Stern.

Da un certo punto di vista è forse meglio non conoscere di persona i propri "miti" in quanto si può restare parecchio delusi, il mio amico si era offeso talmente tanto che da quella volta non ha più acquistato un suo libro.

Quelli che ho letto finora te li consiglio tutti :mrgreen: Se ti interessa ho appena aperto una discussione su Rigoni Stern nella sezione Autori ed ho postato un video di Marco Paolini su Il sergente della neve, ti consiglio caldamente di vederlo, Paolini/Rigoni Stern sono un'accoppiata da non perdere :)
 

Tanny

Well-known member
Stasera inizio con Mason & Dixon di Thomas Pynchon, da quel poco che ho potuto leggere in giro si tratta di un romanzo molto complesso con una sfilza incredibile di personaggi, ho quindi messo in conto di tenermi un taccuino degli appunti per capire chi-è-chi e chi-fa-cosa senza impazzire.
Le vicende narrate nel libro sono ambientate in america, appena dopo la guerra dei sette anni ed appena prima della rivoluzione americana, i protagonisti sono Charles Mason e Jeremiah Dixon, rispettivamente astronomo e agrimensore, sono due personaggi realmente esistiti a cui si deve la "Mason-Dixon line", ovvero la linea di confine fra gli stati della Pennsylvania, del Maryland, del Delaware e della Virginia Occidentale; tale linea oltre ad essere una cosa affascinante per i topografi e per i cosiddetti addetti ai lavori (come me), ha avuto un significato molto più profondo che un semplice segno su una mappa, quando la Pennsylvania abolì la schiavitù, la linea rappresentava infatti lo spartiacque fra la liberà e la schiavitù, ed ancora oggi la linea rappresenta il confine fra il nord ed il sud degli stati uniti ed è citata in molti testi.
Il testo risulta essere molto particolare, ieri ho letto l'incipit (che purtroppo ora non riesco a riportare) e si nota da subito che è un libro stilisticamente strano, l'autore ha infatti voluto scriverlo in un inglese settecentesco, mediante l'utilizzo di termini arcaici e desueti ed uno stile di scrittura molto strano (ci sono maiuscole da tutte le parti), da come ho letto in giro il traduttore ha fatto un gran bel lavoro per riportare in italiano questa opera.
Detto ciò mi manca solo di leggerlo, sono 736 pagine, una bella botta insomma.

Per continuare a mettere carne al fuoco ho inoltre preso "L'arcobaleno della gravità", un altro libro di Pynchon, quando mi è arrivato ho preso un colpo, pensavo fosse un "libricino", ma invece mi sono trovato davanti un mattone da 1039 pagine :paura::OO
 

Tanny

Well-known member
Ho appena iniziato a leggere un libro del "mio" Thomas Pynchon e credo proprio di aver fatto centro nella scelta dell'autore, in sole 50 pagine è riuscito a rapirmi in un modo incredibile :YY

Ovviamente dopo solo 50 pagine non posso dare alcun giudizio, il libro in questione è Mason & Dixon e dalle recensioni mi aspettavo un testo storico abbastanza lineare scritto in modo sofisticato con un lessico forbito e termini desueti; il libro è partito in questo modo, con uno zio che racconta le vicende di Mason e Dixon ai nipoti, dopo una bellissima descrizione dell'ambiente circostante, ciò che non mi aspettavo era che una volta partita la storia mi sono trovato in compagnia di un cane parlante con cui i due protagonisti intavolano un incredibile discorso, arrivando a parlare di selvaggi che mangiano cani cotti su fuochi accesi sulla spiaggia ed avvolti in foglie di palma; il tutto condito dal fatto che la discussione con Zanna (il terrier denominato il Cane Sapiente d'Inghilterra) avviene mentre i due seguono combattimenti di galli, bevono come spugne e fanno dei riferimenti relativamente al fatto di andare a prostitute, il tutto inframmezzato da allegre canzoncine :paura:

In base a quello che ho letto sinora, mi sono trovato soltanto una volta in presenza di un simile modo di scrivere, forse mi sbaglio, ma mi ricorda terribilmente il capitolo 15 dell'Ulisse di Joyce (quello del bordello), ma con la differenza che questo testo è molto meno complesso e si riesce facilmente a seguirlo, ma la forma ed il linguaggio utilizzato "suona" in un modo completamente diverso.

Ho capito che mi sono messo in un bel casino e che ho sottovalutato nettamente la complessità di questo autore, ma mentre leggendo mi rendevo conto di questa cosa e ripetevo fra me "ma chi cavolo me lo ha fatto fare", mi si è stampato un sorrisetto idiota in faccia, sarò pazzo e masochista, ma questo testo è terribilmente bello e mi ha colpito da subito, credo proprio di aver azzeccato la scelta dell'autore. :xaaa
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ieri sera ho iniziato il 1° libro (credo sia proprio il mio primo) di Puškin, La donna (o dama) di picche, 120 pag

Stasera dovrei finirlo, mi sta piacendo ed ho trovato anche diverse attinenze con il Dosto :D.
Domani scriverò qualcosa di più.
 

Spilla

Well-known member
Inizio anche io il primo libro,
La Santa rossa

È il primo romanzo di Steinbeck, scritto prima dei trent'anni. Risente di qualche "eccesso" giovanile, ma glielo si perdona :mrgreen:
Per ora è ambientato nelle vallate del Galles, coperte dalla neve, ma credo che lo scenario cambierà presto :wink:
Inutile dire che mi piace già :HIPP
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ieri sera ho iniziato il 1° libro (credo sia proprio il mio primo) di Puškin, La donna (o dama) di picche, 120 pag

Stasera dovrei finirlo, mi sta piacendo ed ho trovato anche diverse attinenze con il Dosto :D.
Domani scriverò qualcosa di più.

L'ho appena recensito in PB. Inutile aggiungere altro qui, sono stata favorevolmente colpita e il prossimo sarà La figlia del capitano oppure l'Onegin. Ringrazio chi me l'ha consigliato :wink:. Ma solo ora mi sono ricordata della proposta di farmi compagnia :oops:, quindi:
Spilla, se vuoi, possiamo organizzarci per i prossimi, tanto La donna era davvero breve per leggerlo insieme.
 

Spilla

Well-known member
L'ho appena recensito in PB. Inutile aggiungere altro qui, sono stata favorevolmente colpita e il prossimo sarà La figlia del capitano oppure l'Onegin. Ringrazio chi me l'ha consigliato :wink:. Ma solo ora mi sono ricordata della proposta di farmi compagnia :oops:, quindi:
Spilla, se vuoi, possiamo organizzarci per i prossimi, tanto La donna era davvero breve per leggerlo insieme.

Se è inserito nella mia raccolta, ben volentieri ( in caso contrario non credo che lo comprerò, vorrei provare a dedicarmi a ciò che ho già a casa) :)

EDIT: sì, li ho entrambi. Quale vorresti leggere?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sto leggendo il 2° libro di Puskin, La figlia del capitano, ho iniziato ieri sera, sembra scorrevole, poi vi saprò dire meglio
 

francesca

Well-known member
Minerva mi hai fatto quasi venire voglia di adottare Puskin, di cui non ho mai letto niente.
Che si adatterebbe anche alla sfida on the road con l'Asia.

Che ne dici?

Francesca
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Minerva mi hai fatto quasi venire voglia di adottare Puskin, di cui non ho mai letto niente.
Che si adatterebbe anche alla sfida on the road con l'Asia.

Che ne dici?

Francesca

Una mamma in più non gli farà male :wink:.
A febbraio io e Spilla leggeremo l'Onegin, potrai aggiungerti a noi :).
 

Tanny

Well-known member
Una mamma in più non gli farà male :wink:.
A febbraio io e Spilla leggeremo l'Onegin, potrai aggiungerti a noi :).

Di Puskin ho letto soltanto la figlia del capitano, ma dovrei rileggerlo siccome è l'unico libro che ho praticamente cancellato dalla memoria, relativamente all'autore russo voglio riferirvi una curiosità, dalle mie parti ci sono parecchi russi ed ho un amico che parla russo e riesce sempre ad attaccar bottone, da quello che mi hanno detto parla molto bene la lingua, ma ovviamente non al livello di un madrelingua ed a volte gli capita di bloccarsi su qualche parola.
Quando non conosce qualche parola o indugia su qualche termine dicendo: "non ricordo come si dice in russo una parola..." prontamente gli viene risposto: " Puskin lo sa!", mi ha detto che moltissimi russi gli hanno risposto in quel modo, credo che sia una sorta di modo di dire
 

velvet

Well-known member
Bello! Vorrei partecipare anche io. Pensavo a Zola o Balzac di cui avrei sempre voluto leggere altro...
Torno però quando ho finito la sfida... :MUCCA
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Sto leggendo il 2° libro di Puskin, La figlia del capitano, ho iniziato ieri sera, sembra scorrevole, poi vi saprò dire meglio

L'ho finito ma devo ancora trovare il tempo e la voglia di recensirlo in PB.
Una storia davvero avvincente, con parecchia azione e con romanticismo al punto giusto, senza esagerare, come piace a me :wink:.

Il prossimo sarà l'Onegin da leggere in GdL... per questo prevedo un po' di difficoltà, quindi la compagnia sarà utile :SISI.
 
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