Süskind, Patrick - Il profumo

Jessamine

Well-known member
Attenzione spoiler

Avevo acquistato questo ebook qualche anno fa, per poi quasi dimenticarlo, in attesa che arrivasse il momento giusto per immergermi in un romanzo simile. Momento che mi è sembrato giungere in un periodo di forte stress, quando sentivo di aver bisogno di un romanzo non troppo impegnativo, in grado di distrarmi e intrattenermi senza richiedermi troppi sforzi. Se aggiungiamo anche che ultimamente ho sviluppato un forte interesse nell'ambito profumiero, e che mi sono data a qualche piccolo esperimento nasale anche io (no, non spaventatevi, nulla alla Grenouille), be', non ho saputo resistere, e mi sono gettata in mezzo ad aromi ed effluvi della Francia del diciottesimo secolo.
Devo dire che le aspettative sono state rispettate in pieno: non cercavo un capolavoro della letteratura contemporanea, ma ho trovato un romanzo interessante e originale, in grado di coinvolgermi e di intrattenermi in maniera molto piacevole. La scrittura di Süskind è scorrevole ed accattivante, molto evocativa e precisa per quanto riguarda la descrizione degli odori (e se qualcuno si interessa un pochino di composizioni profumiere, sa quanto sia complicato descrivere note olfattive e armonie di boquet), pur senza apparire mai pesante o monotematica.
Credo che per apprezzare questo romanzo ci si debba calare nell'ottica che questo non è un romanzo storico, non vuole essere realistico o narrare una vicenda fittizia ma credibile, perché in questo caso si resterebbe delusi. Credo che questo romanzo sia sospeso fra un'atmosfera fiabesca (ma se per fiaba intendiamo racconti fantastici e crudi, non certo principesse e vero amore e lieto fine) e una comicità da pantomima, esasperata e tremendamente cinica. Ecco, se si è pronti ad accettare tutto questo, ad accettare forzature ed elementi irrealistici, esagerazioni e caricature grottesche, allora il romanzo potrebbe risultare molto piacevole.
"Il profumo" racconta la storia di Grenouille, una creatura che di umano sembrerebbe avere solo l'aspetto fisico, un essere anaffettivo, incapace di creare qualsiasi tipo di rapporto umano, che sembra non aver mai provato un sentimento. L'unica cosa che per lui sembra avere importanza è il profumo: il naso di Grenouille è infatti estremamente sviluppato, sviluppato in maniera quasi sovraumana: riesce a fiutate una scia odorosa anche a forte distanza, conosce e ricorda ogni odore che abbia mai sentito, intuitivamente è capace di accostare le note olfattive per ricreare qualsiasi odore o per creare profumi totalmente nuovi, sublimi. E al tempo stesso, non possiede nessun odore. Non può essere riconosciuto, non ha nulla che lo caratterizzi, che gli dia un connotato: è neutrale, invisibile agli occhi del mondo, un essere trasparente, e forse proprio per questo incapace di inserirsi in un contesto di rapporti umani e di accettazione di principi come quello di bene e di male. Grenouille vive infatti per gli odori, tutto quello che fa è finalizzato a permettergli di conoscere quanti più odori possibili prima, e a permettergli di possedere questi odori poi (interessanti e anche molto accurate a questo proposito sono infatti le descrizioni delle tecniche profumiere come quelle della distillazione e dell'enflourage).
Questa sua brama di conoscere e possedere ogni profumo, ogni essenza, lo porterà a compiere le azioni più ignobili, ma per Grenouille non esistono concetti di bene e male, non esiste la giustizia, non esistono i rimorsi. Esistono solo gli odori.
Ed è interessante vedere come questa insensibilità del protagonista sembra quasi riflettersi nella scrittura: una scrittura che è piuttosto scarna, quasi cronachistica quando si tratta di descrivere le vicende più turpi e scellerate (le morti dei vari personaggi che hanno contribuito alla crescita di Grenouille prima, i suoi omicidi poi sono descritti in poche parole, senza pathos, semplicemente come una successione di fatti); una scrittura che invece si anima di descrizioni particolareggiate e ricercate quando si tratta di parlare degli aromi.
Se c'è una cosa che ho trovato fin troppo esagerata ed esasperata, anche rispetto al registro vagamente grottesco e surreale che comunque pervade tutto il romanzo, è proprio il finale. Questo l'ho trovato fin troppo sensazionale ed assurdo, anche se posso capire le motivazioni che hanno spinto Süskind. Ciò che accade è coerente con il resto del romanzo, ma sono forse le modalità ad essermi apparse un pochino esagerate.
Nonostante questo neo, devo dire che ho trovato questo romanzo estremamente godibile ed originale, senza dubbio lo consiglierei a chi cercasse qualcosa di coinvolgente ed originale pur senza essere troppo impegnativo.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
In realtà “il profumo” è un’opera non facilmente incasellabile in un genere letterario preciso: non è un romanzo rosa, ma l’amore c’entra in modo non convenzionale; non è un thriller, ma ci sono degli omicidi, non è un saggio sull’arte profumiera perché dentro c’è una storia tanto folle quanto affascinante… è, insomma, un libro che va letto d’un fiato e preso così com’è, con tutta la sua enigmatica bellezza.
E’ la storia di Jean-Baptiste Grenouille, nato tra i rifiuti di un banco del pesce al mercato di Parigi e lì abbandonato dalla madre che, per questo sarà condannata a morte. Grenouille viene affidato a numerose balie che non lo accettano perché è troppo vorace, ha qualcosa di strano e soprattutto non ha odore. Approda in casa della fredda Madame Gaillard e dopo alcuni anni diventa prima garzone conciatore e poi, con l’astuzia, si fa assumere dal famoso profumiere Giuseppe Baldini. Qui comincia il suo vero percorso: imparare quanto più possibile sull’arte dei profumi, ogni metodo utile per estrarre l’essenza di ogni aroma, del profumo vero di ogni cosa, di ogni essere vivente e non vivente, fino ad ottenere il suo stesso odore. Grenouille, infatti, ha due particolarità: non ha alcun odore personale ed ha un naso assoluto, egli è in grado di percepire, identificare e memorizzare ogni odore, anche quello più impercettibile, anche a distanza di miglia, anche quello di ogni singolo essere umano. Ottenuto il diploma di garzone che gli consentirà di entrare in ogni laboratorio di profumieri, Grenouille parte da Parigi in direzione di Grasse, città famosa per le tecniche all’avanguardia nella realizzazione dei profumi, ma lungo la strada si accorge di amare l’aria aperta, libera dall’odore degli esseri umani e cerca di allontanarsi sempre più dalle città. Per sette anni vive in una caverna ai piedi di un’alto monte, in una regione totalmente inospitale per l’uomo. Qui sogna di essere lo sterminatore di tutti gli odori nauseabondi e disgustosi, scopre finalmente di non avere un proprio odore personale e in preda all’odio verso il genere umano ed al delirio, progetta di creare il suo profumo, un profumo in grado di dominare i cuori degli uomini. Così lascia la sua caverna e si reca prima a Montpellier ed infine a Grasse. Qui sente un profumo celestiale, divino, quello di una fanciulla non ancora diventata donna… sarà questo l’elemento fondamentale del suo profumo e Grenouille farà qualunque cosa per catturarlo, per possederlo.
Un libro stupendo, assolutamente inconsueto e fuori dagli schemi. Una lettura super consigliata perché sorprende ad ogni pagina, fino all’ultimo, inaspettato, capoverso. E poi diciamocelo: chi di noi non ha custodito dentro di sé, anche solo per un momento, il desiderio di essere amato ed idolatrato, se non da tutto il mondo, almeno da qualcuno?
 
D

Daria87

Guest
Beh, il libro l'ho trovato ben scritto, Suskind secondo me ha un bello stile. Però non ho amato per nulla Grenouille, totalmente anaffettivo, egoista e privo di empatia.
 

Kira990

New member
Finita la lettura. Sono stranamente indecisa sul giudizio finale. Ho trovato alcune volte un pò prolisse le descrizioni dei profumi. Nel complesso mi è piaciuta la scrittura e la storia. Non mi è piaciuto Grenouille, non posso dire come in altri libri che il cattivo sia cattivo per come è cresciuto o per la mancanza di affetto. Lui è proprio così: anaffettivo, senza sentimenti e senza valori morali. Sfrutta il mondo per i suoi scopi senza farsi alcun pensiero che quello che fa non si ingiusto.
 

Trillo

Active member
Ho trovato meravigliosa e affascinante la prima parte, che ci apre un mondo sull'estrema e incantevole varietà della natura e sulla nostra incapacità di coglierla. Per quanto, certamente, non potremo mai avere l’abilità di ammirarla in un modo così preciso, estremo e intenso come quello del protagonista Grenouille, Süskind riesce secondo me molto bene nel tentativo di indurci a soffermarci di più nel contemplare quanta magnifica ricchezza, varietà e quanta bellezza possa esserci in ogni cosa, in ogni dettaglio, in ogni atomo che ci circonda. In proposito mi è venuta in mente una frase significativa di M. Erickson: "Lo sapevi che ogni filo d’erba ha una gradazione di verde diversa?". E credo che forse, volgendo la nostra mente ed i nostri sensi in un modo più attento verso il mondo in cui viviamo, riusciremmo ad apprezzare maggiormente la vita, a godere pienamente della natura e a vivere meglio.

Insomma, questo e tanto altro ha suscitato in me la prima parte del libro…poi però prende una direzione diversa, che per quanto non mi sia dispiaciuta, ha però ridimensionato quel potere inebriante che aveva scatenato all'inizio. Quel trionfo di odori e di percezioni, quel gigantesco vocabolario di odori che possiede Grenouille, non trovano il libero e naturale sfogo creativo nella sua potenziale capacità di ricombinarlo per produrre quelle melodie divine fatte di profumi di cui promette di far dono. Tutto il sublime rimane nella sua mente e nella sua fantasia, non si manifesta mai pienamente in concreto (neanche nei mediocri esperimenti fatti nel laboratorio di Baldini), se non con quell'unico profumo finale tanto bramato che corona il senso e gli scopi della vita intera del protagonista.

Mi è mancata quindi la magia delle nuove ed eteree sinfonie di profumi che tanto attendevo, viste le premesse. Forse perché nel prosieguo del romanzo tutto ciò in realtà diventa solo il mezzo per comunicarci altro in modo velato, e cioè la consapevolezza nel protagonista della sua diversità, il suo sentirsi estraneo in mezzo agli uomini e alle conseguenze che ciò può provocare. Questa scoperta induce infatti il protagonista in un primo momento a deviare dai suoi obiettivi iniziali per dirigersi in un luogo isolato lontano da tutti e a rifugiarsi nel suo mondo interiore, l’unico dove possa veramente vivere pienamente ed essere felice. E quando si rende conto che lui non solo non emana un odore umano, ma che non produce proprio alcun tipo odore a differenza di ogni altra cosa del mondo, il suo senso di estraneità all'uomo si estende all'universo intero ed infine più tragicamente a se stesso. E per quanto alla fine riesca ad ottenere nelle sue mani il più grande potere che possa mai desiderare e avere un uomo, unicamente per mezzo di un profumo, questo senso di estraneità, questa incapacità di arrivare a conoscersi e di trovare la vera essenza di se stesso, sarà più forte di ogni potere conquistato, più crudele di ogni condanna umana, lo sopraffarà e lo condurrà ad un inevitabile finale, per quanto non scontato nei modi.

Nel complesso, quindi, il libro mi è piaciuto. Ho molto apprezzato lo stile di scrittura di Süskind, la sua grande conoscenza degli innumerevoli odori citati, delle tecniche di lavorazione, la sua capacità di comunicarli e farli percepire con grande naturalezza, ma lasciando a volte intendere la difficoltà nel tradurre tutta la complessità di un odore in una forma precisa e comprensibile attraverso i mezzi limitati del linguaggio. E la discontinuità che ho avvertito nel corso del libro in relazione ad una prima parte molto evocativa ed inebriante è stata quindi compensata da un importante e forte lato simbolico che Süskind ha imboccato nel corso del romanzo. Leggerò sicuramente altro di questo autore.
 

MonicaSo

Well-known member
Mi è piaciuto molto e l'ho letto tutto d'un fiato, senza intervallarlo con altre letture.
Sono sempre stata attratta dai profumi (non dagli odori in generale però) quindi l'ho trovato anche interessante, ho imparato cose nuove.
In merito al protagonista: un uomo senza odore che passa inosservato... ed è stato così anche nella mia mente: Grenouille non ha una forma o un carattere preciso e temo me ne dimenticherò presto; ricorderò invece i fiori, i loro profumi e il messaggio subliminale che intorno a noi c'è talmente tanto "bello" da vedere e annusare che non ci basterà una vita per scoprire tutto.

Il non essere accettato dagli altri è la delusione più grande che un uomo possa sperimentare nella propria vita e talvolta è causa di chiusura in sé stessi, di pensieri ossessivi di rivalsa, di azioni criminali.
Grenouille ha vissuto tutto ciò e alla fine anche il troppo "amore" che è riuscito a suscitare ha portato alla sua stessa distruzione fisica.
 
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