Per me questo romanzo è stato una illuminazione! L'ho letto tra il dicembre e il gennaio 2008, in un periodo davvero molto difficile della mia vita. In un certo senso mi ha aiutata a "salvarmi" perchè mi ha mostrato un approccio estremamente crudo e autentico verso la vita...proprio ciò di cui si ha bisogno quando si sta affogando, credo. riprendere il contatto con l'autenticità dell'esistenza, quindi il senso delle cose. Un'operazione a cuore aperto senza anestesia!
Però io non penso che Sabbath sia un personaggio "libero", anzi proprio il contrario. Mi sembra prigioniero di tante cose, non ultimo se stesso!
E' circondato da fantasmi, che lo costringono a ricordare e lo cristallizzano nel passato. Sì, Sabbath è fondamentalmente un prigioniero! Ha l'acume per vedere le trappole, le falsità e le condizioni, la realtà senza schermo zuccherato. Vede le sbarre, insomma, ma non ha il potere di liberarsi! Ha trovato pane per i suoi denti:la vita! Lui, il burattinaio, è il burattino! (pag. 174)
E' dotato di un'intelligenza non comune, è capace di sovvertire e destabilizzare ogni convenzione sociale...ma lui stesso è intrappolato in un matrimonio inesistente, incapace di porre fine alla sua personale convenzione sociale! si accorge che Drenka era la donna della sua vita solo dopo che è morta! più cliché di così! Sabbath è prigioniero degli schemi, proprio come tutti gli altri (pag. 99).
Ma forse è proprio questo il suo potere...riuscire a vivere nella incoerenza! Al contrario del suo primo amore, Nikki (da cui naturalmente io ho rubato il nick...), personaggio che ho adorato, pronta a morire, pur di negare l'incoerenza del mondo: l'unica cosa davvero coerente che poteva fare! (pag. 175 ed. Einaudi). Solo lei è riuscita a sottrarsi al destino, a non essere un burattino..un personaggio così fragile, ma così potente. Persino alla fine della sua vita, dopo Drenka, dopo la seconda moglie, lui continua a cercarla fra la gente...
Personalmente non mi ero accorta che le donne di Roth fossero "mascolinizzate" o che ne venisse offerta una versione misogina. Al contrario, mi è sembrato che tutto il romanzo ruotasse intorno a figure femminili..Sabbath non sarebbe nulla senza le donne della sua vita! E la sessualità di Drenka...beh, il suo rapporto con il sesso e con gli uomini è davvero notevole! E non credo che sia un atteggiamento mascolino. Dopotutto sono cose che faceva per amore di Sabbath: cercare le avventure e raccontargliele..le piaceva il sesso, questo è ovvio, ma sapeva bene che era quello che lui voleva e lo faceva. Come tutte le donne, era pronta a tutto per compiacere il suo amore. Tipicamente femminile, direi.
Personalmente mi ha molto colpito anche il personaggio di Norman (l'uomo medio...normale!): a pag. 368 al termine di un monologo folle di Sabbath, che io ero pronta a sottoscrivere parola per parola..lui risponde in un modo che mi ha lasciata di sasso, per la semplicità: "in pratica io procedo in modo diverso: se il rischio mi raggiungerà comunque è inutile andarmelo a cercare... E' la normalità che ci sfugge"! potrà sembrare banale, ma io sono rimasta senza parole e ho dovuto ripredere la lettura solo un buon paio di orette dopo, per metabolizzare la schiacciante verità che aveva espresso...
ma qualsiasi cosa si dica di questo libro è riduttiva, è un capolavoro, davvero.