Questo è il secondo romanzo che leggo di Dostoevskij, ed è forse la recensione più difficile per me fino ad ora. E' davvero difficile trovare le parole per descrivere oltre due settimane di lettura, spesso non poco travagliate. Che dire, è una lettura difficile, pesante, specie per uno come me abituato a letture più leggere, scorrevoli.
Questo non vuol dire che non mi sia piaciuto, anzi. Ma è un'esperienza che non vorrei ripetere così presto :MM.
I temi trattati sono molti, il romanzo è denso e lungo, lungo e denso, sembra non finire mai. Se dovessi scegliere qualcosa che mi è piaciuto particolarmente e qualcosa che invece non mi è piaciuto, direi che mi piace molto il modo in cui l'autore analizza l'animo dei personaggi, entra nella loro mente e scandaglia ogni sfaccettatura della loro personalità, dei loro perché, è come diventare quelle persone, conoscerle molto di più di quanto potremmo conoscere il nostro migliore amico. Dovendo scegliere qualcosa che non mi è piaciuto, direi la prolissità. Sono sicuro che abbia un motivo ma rende comunque parecchio difficile la lettura, almeno per me è stata così. Alcune parti sono state più scorrevoli, altre troppo dense, piene di spunti interessanti ma che, leggendo un romanzo, non è facile fermarsi a rifletterci su.
Dopo l'inizio un po' strano (sebbene un po' tutti i romanzi di quell'epoca avessero inizi lenti) si inizia a definire la famiglia Karamazov, con un protagonista principale e altri protagonisti (i fratelli di Alesa) secondari. Questo ovviamente rende la storia ben più lunga, ma ogni personaggio ha il suo perché, e alla fine l'autore riesce magnificamente a ricongiungere tutte le parti della storia, anche quelle che sembravano insignificanti e messe lì senza motivo, in un finale molto bello e pieno di significato.
Molti i punti di contatto con Delitto e castigo (con gli altri romanzi non so, avendo letto solo questi fino ad ora), e sicuramente rispetto a quest'ultimo i temi trattati sono molti di più.
Per riassumere, l'ho trovato un romanzo difficile da leggere, ma che alla fine ti ripaga del tempo e delle energie che ci hai messo per leggerlo. E alla fine è questo che vorremmo da ogni lettura, anche se questa va un po' oltre il limite di ciò che riesco a "sopportare". E' come salire una lunga scalinata, a volte ripida e che ti fa sudare, ma alla fine il panorama ti ripaga di ogni sforzo fatto e spazza via ogni traccia di dubbio sul perché di ciò che hai fatto.